Vaco distrattamente abbandunato…
Ll’uocchie sott”o cappiello annascunnute,
mane ‘int”a sacca e bávero aizato…
Vaco siscanno ê stelle ca só’ asciute…
scroodge 18:24 (August 22 06:24PM )
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C'era una volta un uomo, uno solo.
Magari era in compagnia, ma non poteva saperlo, per via che nel mondo in cui viveva i contatti tra umani erano veramente molto difficili, e perfino pericolosi.
Nel mondo in cui viveva tutti avevano una convinzione.
Incrollabile: tutto ciò che si vede è vero.
Avevano per le mani un disco infuocato che aveva l'abitudine di mostrarsi di giorno, e scomparire di notte, faceva proprio un cerchio sopra le loro teste. Sempre. Da millenni. Bello grande, puntuale...evidente.
Quell'uomo era un uomo speciale. Aveva due virtù: si poneva continuamente dubbi e si era inventato un metodo per fugarli.
Ad un dato momento dalla sua esistenza non ne poteva più, ma proprio più, di sentire corbellerie basate su un organo tanto ingannabile come l'occhio, basta andare nel deserto, diceva, e l'occhio ne vede di cose...
Così si armò di uno strumento che lui stesso aveva escogitato e cercò per prima cosa di dimostrare che l'occhio non aveva sempre sempre ragione e di conseguenza che il movimento di quel disco infuocato che girava nel cielo, altro non era che un grossolano errore di quell'organo pari piantato al centro della testa.
E cominciò a dirlo a destra e a mancina e anche negli ambienti che contano. Se ne pentì. Eccome se se ne pentì. Aveva trascurato la grande cecità (e siamo sempre lì pensava..) cui gli uomini possono arrivare per effetto della fede.
Buon dio stesso l'ha messo lì quel disco e ce l'ha donato proprio a noi perchè ci faccia luce e punto di riferimento!! Perdio!!. Dicevano.
E lui: no! Vi sbagliate guardate meglio, non fidatevi ciecamente (a ridaje) dei vostri sensi, oppure fidatevi se proprio vi va, ma verificate, falsificate (questa ultima era una grande idea e infatti un po' più in là qualcuno....) le vostre osservazioni, non fate che diventino convinzioni, senza averle messe in dubbio e confrontate.
Niente. Buttava proprio male. Avevano sempre ragione loro.
Se noi abbiamo sentito che se soffi con un aggeggio che sbuffa aria su un dischetto di plastica il dischetto cambia di come è fatto. Vuol dire che è vero, e basta. E siamo in tanti eh!! Tantissimi. E l'abbiamo visto con le nostre orecchie.
Ma come! cercava di difendersi lui, non stavamo parlando del disco rosso? E' lo stesso, poche storie!! Tu dubiti degli organi che buondio ci ha dato, che poi servono a contemplare proprio quel disco rosso, e tanto basta. E a te minimo ti mettiamo al rogo, così impari.
A meno...a meno che non ritratti tutto quello che hai detto!!"
Ora quest'uomo era un grande uomo ma, oltre a non amare il caldo, aveva una debolezza, una sola debolezza.
Gli piaceva da matti mangiare i torresani, AVEVA FAMIGLIA E NON VOLEVA ANDARE IN GUERRA.
C'era una trattoria che li faceva di un bene proprio sotto la torre dove aveva piazzato il suo strumento infernale.
Bene, la decisione era presa.
Un calcio al demoniaco strumento che ruzzolò giù dalle scale e via a mangiar torresani.
Con in mente Otrebla ( UNO DEI PIU GRANDI TESTADICAZZO MALATI CHE ABBIANO ATTRAVERSATO LE NEBBIE DELLE VALLI DEL SEDERE)
saluti
francesco pesavento, professore di robbe di psichiatria a padova
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