se non fosse per la diversità totale, nelson pass un po' mi assomiglia...
romoletto assomiglia al caccoso, solo che scoreggia più forte e fa lo stronzo duro invece che la cacchetta budinosa...
Buongiorno a tutti...
Messaggio da paperix66 » domenica 16 dicembre 2018, 15:35
..sono un nuovo arrivato, arrivato qui per caso.
Sono rimasto molto favorevolmente colpito dall'impostazione fuori dal coro di questo forum.
Grazie per il tuo apprezzamento di questo spazio: è di grande incoraggiamento a proseguire in meglio !
Saluti
F.C.
a momenti mi scappa la lacrima!
Messaggio da F.Calabrese » lunedì 17 dicembre 2018, 10:53mariorossi186 ha scritto: ↑
lunedì 17 dicembre 2018, 7:56
...
Piuttosto tu pensa a commercializzare e piazzare una 30ina di poliedri a casa della gente a prezzo accessibile a chiunque , che poi ne riparliamo .
Non lo vuoi fare ? , okay , la decisione , pur originalissima , è tua e solo tua , nessuno te la invidia o contesta . Se ne vendi rapidi una 30ina vedrai che la gente ne parlerà sui forum in termini entusiastici , i forum che tanto ti .... perseguitano ....
Scusa la battuta... ma secondo te io ho una faccia da cretino....? :lol:
Perché vedi... per vendere due-tre impianti all'anno basta ed avanza quel che faccio ora, senza spese... ma per venderne 10-20-30 occorrerebbe presenziare a tutte le mostre, pagare la pubblicità sulle riviste (per avere almeno uno straccio di recensione favorevole) e dare almeno due-tre impianti ai negozi più importanti, che però li stroncherebbero -magari facendoli suonare male- perché hanno ciascuno cento fondi di magazzino da rifilare...
Quindi solo un perfetto cretino, al mio posto, potrebbe pensare di fare una cosa del genere, pensando di avere successo !
In fondo persino Di Prinzio non ha venduto nemmeno un Mostrino o Minomostro !
Diverso è il caso in cui partecipassi alla mostra di Monaco, portando il Paragon a 100 mila Euro, l'Aleandro a 250 mila ed il Poliedro a 70 mila scontabili... In quel caso mi basterebbe vendere anche UN solo impianto per superare gli utili di un intero anno in Italia.
Ma per andare a Monaco occorrono elettroniche, un Sito, un marchio e tante altre cose... ma soprattutto occorre poter produrre per far fronte anche a tante richieste. Tanto per capirci, un sistema come il Paragon potrebbe anche avere 5-10 ordinativi... che sono più di quanto io possa attualmente produrre, in un colpo solo.
Saluti
F.C.
Re: Vi chiedo un consiglio sui diffusori
Messaggio da F.Calabrese » lunedì 17 dicembre 2018, 14:52Giu-no ha scritto: ↑
lunedì 17 dicembre 2018, 13:47
Scusa Fabrizio, ma non potresti preoccupartene dopo?
Intanto porta a casa i 5-10 ordinativi poi penserai a trovare altri falegnami che possano lavorare in parallelo...o no?
Premesso che io ho altri interessi, direi economicamente preponderanti, rispetto all'HiFi...
Il punto è che io non sono mai stato avido di incassare chissà cosa, perché ho sempre valutato che i rischi esistono e spesso chi guarda dall'esterno tende a non vederli.
Prendiamo ad esempio le forniture con l'estero: se anche si ottiene il pagamento in anticipo (cosa non facile, quando le cifre sono elevate...) poi occorre essere ineccepibili per tempi di consegna e finitura. In pratica si diventa ostaggi delle falegnamerie, tanto maggiormente quanto più si mette loro fretta.
Diverso è il caso di chi non ha nulla da perdere e sa gestire le trattative con il coltello dalla parte della lama, dando piccoli anticipi e rinegoziando tutto quando la commessa è avviata. In questo caso i falegnami diventano vittime, ma per una volta sola.
Eviterò di fare il nome, ma io ho conosciuto e lavorato per un personaggio che era talmente bravo a gestire le trattative che -quando ha avuto un momento di difficoltà- gli è rimasto solo il cane a riverirlo...!
Al contrario io ho ancora ottimi rapporti con le falegnamerie con cui ho iniziato a lavorare 40 anni fa (*): sarà un caso...???
I soldi non sono tutto nella vita, specie in una nazione dove la mentalità mafioso-camorristica pervade qualsiasi livello, ivi inclusi quelli di coloro che son preposti a tutelare i cittadini da questo tipo di evenienze. Potrei raccontare più di un episodio, tutti assai poco edificanti.
Saluti
F.C.
(*): In questi giorni hanno dirottato la macchina a controllo numerico per farei fori di due miei impianti, nonostante avessero due grandi farmacie in consegna...!
Nihil est in intellectu quod prius fuerit in sensu
Non c'i può essere nulla nella mente, se qualcosa non sia passata prima attraverso i sensi.
Come si può desiderare quindi qualcosa che non si conosce?
E come si fa a farla conoscere?
Soltanto producendo la sensazione!
Niente sensazione, niente necessità, ed a sensazione flebile o sgradevole, acquisizione o conferma di non necessità o di rigetto dell'oggetto che l'ha prodotta.
Qualcuno è in grado di produrre una sensazione di piacere uditivo attraverso un sistema di riproduzione musicale di costo più o meno equivalente a quello di qualsiasi altro più che perfetto oggetto elettronico, computer, telefono, televisore, etc, al punto da creare la volontà o la necessità di voler replicare la stessa sensazione a casa propria?
Qualcuno è in grado, di replicare e garantire con certezza la stessa sensazione di piacere in qualsiasi situazione, ed in ogni caso e condizione, con piena accettazione dell'ascoltatore?
Qualcuno è in grado di generare entusiasmo da un sistema di riproduzione che costi mille o al massimo duemila euro?
Questo è lo standard dei prezzi per il meglio della produzione di oggetti elettronici che ci circondano, con tecnologia e prestazioni che non permettono a nessuno di poter competere neanche a costi infinitamente superiori.
la qualità della riproduzione musicale, al confronto di quella prodotta da altri dispositivi elettronici definiti consumer dai cultori della presunta altissima qualità, video e computer in primis, è semplicemente ridicola e stupisce che ci sia ancora qualcuno che accetti di spendere 10, 100 volte il prezzo per prestazioni quasi sempre fastidiose, da ottimizzare, work in progress, vita natural durante, ed in ogni caso assolutamente incerte ed imprevedibili.
In assenza di una positiva sensazione mai sperimentata, in assenza di qualcosa che "aggiorni" gli standard dell'ascoltatore, in presenza, quasi sempre, di una sensazione latentemente o palesemente sgradevole, perché mai, quindi, dovrebbe scattare la molla del desiderio?
L'audio, per come è stato da sempre concepito, e per come continua in progressiva accelerazione nella sua stantia e decadente connotazione high end o di sperimentazione hobbistica quasi sempre del tutto avulsa dalla sua funzione primaria, altro non è un mercato di apparecchiature pi o meno fascinose, di piacere del possesso in primis, un hobby tecnologico come un qualsiasi altro, un gioco per stessa reiterata ammissione di chiunque lo pratichi.
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