audiomagika ha scritto:E' impossibile tornare al mio dac, sto ascoltando ora ora un cd ma ho il vuoto davanti... allucinante!
misureaudio ha scritto:baby rattle ha scritto:misureaudio ha scritto:Lorenzo, come la mettiamo con i tuoi Accuphase e le tue Patrician?
La mettiamo che stanno lì!
MAPPERO' se vuoi "suono degli strumenti" a 130 dB e più senza distorsione e senza fare una piega c'è da cercare ancora cosa ci sia di meglio di un vufe da 80 cm caricato a tromba, mediobasso da 30 cm in cassa separata (una cassa nella cassa), tromba dei medi electrovoice 8HD e tuite T350 quadriamplificati dopo doppio crossover elettronico F5 Accuphase!
Siamo nel 1977, c'è chi ha esaurito una fase e chi ancora deve cominciare con trombe e putipù!
Se vuoi strumenti che suonano c'è il full moss.
Altri sistemi che trattano strumenti che suonano al mondo NON CE N'E'!
In effetti una cosa che mi risulta sempre più incomprensibile leggendo altri Forum sta proprio in questo: non ho mai trovato spiacevole l'ascolto di Avantgarde Uno, così come in passato apprezzavo molto le Electro Voice Interface D. Mi sono sempre accorto però che in nulla eguagliavano la riproduzione di quartetti, pianoforte, gruppi da camera anche nutriti, quanto potevano farlo le LS3/5a, o, pure a me care, le ATC SCM10 o le Avalon Mixing Monitor. Altri amici, partiti dal fatto di abitare in monitor JBL tipo 4343, sono approdati, dopo circa vent'anni, alle stesse spiagge targate Rogers, JM LAB, ATC, Avalon, (per rimanere su marchi commerciali noti), riconoscendone senza alcuna difficoltà i pregi (*) legati alla differente presentazione del senso di spazio e dimensione degli strumenti. Ognuno di loro ha rimarcato il maggior senso di corretta attribuzione dei suoni a uno strumento. Tutti ammettono, in particolare, che mentre con un paio di Harbeth HL-P3ES sei assai facilitato nel ricostruire ricca informazione sull'ambiente originario della registrazione, con una coppia di costosissime JBL 9800 tale sensazione latita. L'ambiente così ben immaginabile con le Harbeth torna a coincidere, tout court, con la geometria dell'imboccatura delle trombe delle K2.
(*) e, sottolineo, siamo ancora lontani dai presupposti strutturali da Te evidenziati come necessari, tuttavia qualche piccolo passo nella giusta direzione viene fatto, in quei casi.
audiomagika ha scritto:Altrove non sanno nemmeno da dove si comincia, cosa stanno facendo e come lo stanno facendo, immagina dove vanno a finire...
Intanto non posso più ascoltare il digitale...l'inge sa il perchè!
baby rattle ha scritto:audiomagika ha scritto:Altrove non sanno nemmeno da dove si comincia, cosa stanno facendo e come lo stanno facendo, immagina dove vanno a finire...
Intanto non posso più ascoltare il digitale...l'inge sa il perchè!
e tu sai lo "spaghetto" che ci siamo presi!
misureaudio ha scritto:Posso individuare un intervallo temporale come intervallo chiuso e limitato, connesso, sulla retta reale.
Di tutte le funzioni, definite sul predetto intervallo, continue e derivabili fino ad un certo ordine, quali possono generare riconoscimento di significato musicale, qualora riprodotte con mezzi tecnici opportuni?
sponsor ha scritto:misureaudio ha scritto:Posso individuare un intervallo temporale come intervallo chiuso e limitato, connesso, sulla retta reale.
Di tutte le funzioni, definite sul predetto intervallo, continue e derivabili fino ad un certo ordine, quali possono generare riconoscimento di significato musicale, qualora riprodotte con mezzi tecnici opportuni?
solo quelle legate alla ripresa di un evento musicale realmente accaduto, senza aver rielaborato, distorto, modificato in alcun modo la sequenza temporale di accadimento
questa è una definizione in puro spirito empirista, ed è il punto chiave dirimente tra digitale e analogico, a parità di "funzioni" trasferite
la cosa ha implicazioni talmente incredibili sulla natura di quello che chiamiamo "tempo" che è meglio fermarsi qui...
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