Come accennavo: non è una questione di tempo. Chi ha in casa i diffusori "top" a bassa efficienza ne conosce quasi sempre assai bene i limiti, ma pensa sempre che questi possano essere risolvibili cambiando ampli o con vari tweak. Ma NON è così, evidentemente.
dipende a chi BRILLUCCICA questa evidenza
in un sistema a sequenziamento, a confinamento inerziale dei tempi di esistenza del perturbo e dei segnali in forma meccanica ed elettrica, a ortogonalizzazione dei 2 eventi, a riduzione SOSTANZIOSA del romore per suono correlato ( sempre infinito ma ci sono gli ORDINI di infinito che si riducono), con un occhio di riguardo alla equipollenza delle cause di errore ed alla NON INVARIANZA del sistema...
un occhio di riguardo alla QUESTIONE che il suono degli strumenti è UNA COSA, strumenti che suonano è UN'ALTRA cosa , infinitamente diversa...
in detto sistema: le cose non stanno così
sennò si sarebbe restato ad un SISTEMINO electrovoice patrician con doppio woofer da 78 centimetri multiamplificato a 4 vie con le migliori trombe di sempre, specie il tuite
SINCE 1977
accenno al fatto che NON CI SONO LIMITI sennò passare ad un woofer più grande, moltiplicarlo, aggiungere coni, conini conetti, trombettarli, spaziarli, non ci sarebbe alcun problema, SPECIE per un impinato che costa 5 milioni di euro
di acconto...