Era già un po' che l'idea mi frullava per il capino , idea nata da un articolo di Nuti (*) vecchio di oltre 25 anni, la possibilità cioè di svincolare la risposta in frequenza "meccanica" del fonorivelatore da quella elettrica, in modo da rendere l'equipaggio mobile della testina libero di essere pilotato a dovere dal solco, evitando indebiti smorzamenti aggiuntivi, che avrebbero potuto penalizzare il lavoro della sospensione a frequenza subsonica del braccio.
L'articolo citato di Nuti riportava un modello semplificato (ma perfettamente utilizzabile allo scopo) del fonorivelatore dal punto di vista elettrico e meccanico, nonchè la serie di equazioni caratteristiche della risposta in frequenza complessiva, a partire dal modello citato.
Il suggerimento dato nell'articolo era quello di realizzare una rete di compensazione elettrica che spostasse la risonanza complessiva del sistema ben oltre la banda audio; tale rete comportava però di utilizzare elementi reattivi che mal si sarebbero "sposati" con un sistema MOSS.
Studiando attentamente le equazioni riportate da Nuti individuavo una risposta tecnica differente, in grado di non annullare completamente, ma di ridurre assai l'influenza del fattore di merito elettrico sul fattore di merito complessivo del sistema senza usare elementi reattivi; di seguito il risultato dei miei esperimenti.
Per testare il tutto ho recuperato due testine MM piuttosto "caratteristiche", dal punto di vista dell'interfaccia: una Shure M97 HE e una Grado FCE+1
La Shure ha una risposta in frequenza estremamente sensibile al carico (vedi http://www.tnt-audio.com/sorgenti/shure_m97xe.html qui -scusate per il link poco scientifico , ma è l'unico che ho trovato in lingua italiana).
In realtà il carico ideale per la Shure non è quello standard da 47 KOhm, ma io ho usato questo carico per uniformità.
La Grado (come tutte le testine Grado) è esattamente l'opposto: è una testina a bassa impedenza interna, piuttosto insensibile al carico dal punto di vista della risposta in frequenza.
Il preamplificatore che ho utilizzato ha esattamente lo stesso guadagno, sia in configurazione "normale" che in configurazione "speciale".
Collegando la Shure al preamplificatore "normale" ho ottenuto una curva di risposta in frequenza praticamente sovrapponibile a quella dell'articolo riportato.
Collegando invece la Shure al preamplificatore "speciale" ho ottenuto una risposta in frequenza con un'attenuazione molto minore alle alte e altissime frequenza (-3 dB invece che - 8 dB), con un picchetto di risonanza, tipico di alcune MC, prossimo ai 16 KHz.
A riprova della bontà dell'assunto ho provato a variare di un ordine di grandezza il "carico" del preamplificatore "speciale" e ho constatato la sostanziale costanza della curva di risposta in frequenza (una variazione di un ordine di grandezza del carico del pre "normale" avrebbe prodotto uno sconquasso sulla risposta della Shure).
Lavorando sulla Grado mi sarei aspettato di trovare una minore difformità sulla risposta in frequenza nell'interfacciamento con i due tipi di preamplificatore e così è stato; ho riscontrato solo un piccolo dip alle frequenza alte (8 KHz) nella testina caricata dal preamplificatore "normale", mentre con il pre "speciale" la risposta è stata più regolare.
Quali le conclusioni da trarre: inanzitutto non fatevi fuorviare dal discorso MM e risposta in frequenza. L'uso di questa categoria di testine magnetiche e la misura di risposta sono solo strumentali alla verifica degli assunti teorici di base: svincolare la risposta meccanica della testina da quella elettrica.
In realtà, all'ascolto, la Shure "speciale" suonava in qualche modo con uno spirito da testina MC se mi passate l'espressione.
Questi assunti teorici possono essere anche applicati all'interfacciamento delle predilette testine MC ed è quello che farò appena avrò un po' di tempo.
Paolo
P.S. la misurazione della risposta in frequenza complessiva del sistema braccio-testina, con il braccio sospeso elasticamente, dà una frequenza di risonanza inferiore ai 2,7 Hz (è il limite del RightMark Analyzer); potrebbe benissimo essere un artefatto del programma, ecco perchè le misure sulle testine le ho fatte con un buon vecchio voltmetro RMS di precisione (HP 4368B) e non con un software, ma potrebbe benissimo non essere un artefatto del programma...
(*) Nuti P. - Progressi nell'interfacciamento elettrico di fonorivelatori MM ed MC - Audio Review n° 21, Ottobre 1983