é un periodo piuttosto lungo, ormai mesi che per impegni, riesco ad accendere l'impianto se va bene 1 volta ogni 2~3 settimane.
Devo dire che al riascolto, la sensazione è sempre molto, ma molto appagante,
la sensazione di piacere trasmessa sembra essere assai migliore del ricordo di quando gli ascolti erano quasi giornalieri.
La cosa mi fa doppiamente piacere, e si manifesta con meccanismo di causa/effetto al contrario di altri momenti da cui traggo piacere, ad esempio:
quando sei al culmine dell'allenamento sia fisico che tecnico e pratichi una qualche disciplina sportiva, ad esempio il tennis.
Quando sei in forma, ti muovi e hai confidenza con la racchetta che ti permette di eseguire colpi con la racchetta precisi che rispondono alle tue intenzioni.
Se riprendi la racchetta in mano dopo un periodo di lunga inattività, col cavolo che ritrovi la soddisfazione di una volta, anzi è facile che imprechi perchè la palla non va esattamente dove vorresti.
Ritornando alle sensazioni di ascolto, vorrei fare anche un’altra considerazione.
Non sempre ad una distanza temporale di ascolto corrisponde una qualche maggiore piacevolezza degli stessi.
Alcuni anni fa mi sono trovato in condizione che non riuscivo a fare ascolti prolungati senza provare fatica di ascolto.
Dopo infinite prove di cambi vari, il problema era sempre li.
Ero arrivato al punto che, poi ti disinnamori e stacchi.
Per cui l’impianto è rimasto spento anche per oltre 1 mese, e al riascolto la sensazione di fatica ricompariva e anzi risvegliava quella delusione che già ti aveva colpito in precedenza.
In sostanza che cosa voglio dire?
Una cosa principalmente,
che non è vero che il nostro sistema percettivo elaborazionale delle sensazioni si lascia sempre condizionare in modo passivo.
Quando l’ascolto provoca una sensazione di non piacere, questa sensazione non viene compensata* dal sistema elaborazionale,
* compensata, sarebbe una spiegazione nel caso cui il sistema elaborazionale si lascia condizionare, ecco che la sensazione cambia e viene adattata affinché non se ne tragga fastidio, e quello che prima era fastidioso diventa e si trasforma (per effetto dell’assuefazione) prima accettabile e poi magari pure bello.
A me risulta l’esatto contrario.
Se il sistema ti urta gli organi recettivi, c’è solamente un rimedio, rimuovere la causa.
L’assuefazione che dovrebbe compensare il fastidio non si instaura,
ma anzi si presenta l’effetto contrario,
il fastidio si accumula e cresce in maniera esponenziale con il susseguirsi degli ascolti,
e anche se gli ascolti sono diradati,
il fastidio ricompare subito.
E poi smetti di ascoltare.
Quando hai rimosso la causa, finalmente “fai pace” con il tuo impianto e ti godi la musica.
Valter