Doppio cieco

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 giu 2009, 11:34

drpaolo ha scritto:Sebbene non frequenti più la statistica "di ricerca" da circa trent'anni (statistica basata sull'analisi della varianza), qualcosa ricordo ancora e mi sentirei di dire che i procedimenti statistici del "doppio cieco" applicati alla hi-fi sono una bufala colossale, per due motivi:

1) Non sono realizzati secondo procedimenti statistici efficaci, stanti le variabili in gioco.

2) Non è chiaro cosa debbano provare.

Il punto 2) è -secondo me- basato su un colossale fraintendimento: che si debba certificare (o meno) una differenza tra "suoni". L'assunto è completamente errato, sia perchè l'analisi statistica di eventi "biologici" (=percettivi, in questo caso), non può arrivare a simile raffinatezza, sia perchè questo tipo di analisi percettiva è quella più soggetta a "mascheramento", per molte cause.

Ho già citato altrove più volte un famoso esperimento tenuto 30 anni fa al Festival du Son di Parigi, in cui l'equipe della Revue de l'Audiophile confrontava -con il doppio cieco- un sistema completo Quad (preamplificatore e finale) con un filo.

In questo esperimento il cavo di collegamento dei difusori in un impianto allo stato dell'arte veniva sostituito da pre + finale + cavo Quad: si ascoltavano cioè in commutazione doppio cieco le seguenti catene:

a) Giradischi top di gamma > Preamplificatore top di gamma > Cavo altoparlanti > Diffusore top di gamma
b) Giradischi top di gamma > Preamplificatore top di gamma > Quad 44 > Rete di equalizzazione > Quad 404 > Cavo altoparlanti > Diffusore top di gamma

Il risultato statistico fu: NESSUNA DIFFERENZA

Ora chiunque può capire che, se in doppio cieco non si sente nessuna differenza ascoltando un simile accrocchio demenziale, è certo che il doppio cieco e la parvenza di elaborazione statistica che esso si trascina dietro non può assolutamente funzionare !

Tra l'altro alcune branche dell'elettronica, soprattutto quelle che lavorano con sistemi non invarianti (e anche questo l'ho già ripetuto allo sfinimento altrove) fanno largo uso di processi statistici di una certa complessità per processare i segnali.

I sistemi GPS di precisione raffinano il risultato a livello centimetrico lavorando su una matrice di covarianza, che deve dare residui minimi. lo stesso Catasto, che è un ente conservtore, ha inserito questo tipo di analisi statistica nel software gratuito con cui compilare tutti i nuovi tipi mappali.

Il problema è che una matrice di covarianza "perfetta" (oramai ho imparato a leggerle con un'occhiata) può dare risultati sballati se gli assunti statistici di partenza su cui è calcolata sono sballati (cfr. "intersezioni GPS"), quindi la c.d "perfezione statistica" alla fin fine è perfetta solo per i pollastroni di videohifi o similari.

Paolo




Aggiungo alla fondamentale statuizione di dr paolo che il doppio cieco si esaurisce nel trovare o meno differenze e si vuole che questo accada in modo non influenzato.

ORA l'essere umano è fatto di elaborazioni valoriali e di influenzabilità positiva (guai se così non fosse) e di influenzabilità negativa (ognuno deve imparare a ripararsi come può) SICCHE' costoro vogliono escludere o semplicemente omettono il giudizio di valore e la influenzabilità che se non assorbita ed elaborata lascia ancora più esposti ad una scelta FALLACE e temporalmente INSTABILE!

E il tutto per cosa?

Per negare una fenomenologia d'ascolto semplicemente fantasmagorica, che non trova uguali al mondo e che trova origine in una altrettanto fantasmogorica essenza e contenuto del suono musicale: l'infinito della miscelazione dei colori e degli eventi temporali al suo interno, l'infinito dell'ordine sequenziale, l'infinito della congruenza, l'infinito della bellezza che in infiniti modi si può cogliere al suo interno.

"Io suono come tu mi vuoi!"

C'è chi vuole NEGARE, negare la realtà altrui quantomeno, negare una realtà tecnica che reca al suo interno errori madornali ormai secolari, e questa è esattamente, senza approssimazioni terminologiche, follia!
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 giu 2009, 11:44

Invece di portare al proprio simile la conoscenza per consentirgli la libera scelta lo si ingabbia in sovrastrutture valoriali aliene che riportano a poche entità il POTERE di giudicare e di attribuire i valori.

I recensori, in senso lato, attraverso una catena che accredita entità perlopiù deviate e tarate.

Sono le sovrastrutture del potere caporalesco, una volta nella morsa è difficile se non impossibile uscirne.

E se accadesse solo con l'aifai saremmo tutti felici a questo mondo.

Le misure, indicate come entità imparziale e precisa, senza averne prima verificato non dico la ammissibilità sistemica ma neppure la inerenza col fenomeno.

La misura per alcunchè che attiene all'essere umano, la sensazione sonora o qualunque altro evento, la misura in un sistema non invariante, ancora una volta siamo di fronte alla follia, quella vera, altro che il moto relativo tra sole e terra, inganno facile ad accadere e difficile da estirpare solo per resistenze estranee alla scienza, qui ci sono resistenza all'interno della medesima scienza o meglio pseudo scienza misuraia!

E c'è dentro non il pinco pallo del paesello ma l'universo mondo.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 26 giu 2009, 11:57

Philips ha scritto:Menomale c’è un atteggiamento costruttivo, bravi.

Il punto è decidere se il doppio cieco come correntemente applicato in medicina sia un metodo scientificamente valido in un sistema non invariante.
E’ chiaro che invece di stare a commentare i test audiofili bisogna riferirsi ai test farmacologici. Su questi ultimi c’è più storia, più studio e molti più cervelli dotati che si sono applicati al problema.
E vale la pena informarsi prima, bene, sulla metodologia adottata dagli studi clinici.


Come dicevo nel mio precedente post, se c'è qualche possibilità di usare il doppio cieco in medicina (cosa sulla quale ho già espresso i miei generici dubbi, e comunque non conosco la metodologia a tal punto da poter andare nel dettaglio) non ve n'è alcuna di usarlo nell'audio. Nell'un caso si parla di constatazione (constatare una guarigione), nell'altro di una percezione (che come tale è vera a prescindere e deve essere comunicata dal singolo che la vive).
Secondo te mettere qualcuno in condizioni percettive e psicologiche volutamente alterate (doppio cieco), poi chiedergli cosa percepisce e fare la statistica ha un qualche barlume di senso? E' chiaro che lo stato di percezione alterata e il disagio psicologico modificano sia la percezione che la sua comunicazione e tolgono a questa prova qualsiasi valore.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 giu 2009, 12:50

Il punto è che devi prima assumere una distribuzione e in base a quella determinare il test di significatività. Quindi anche poche persone possono validare un insieme enormemente più grande, se la distribuzione assunta è verificata a posteriori.[/quote]



E il cane poi l' ha acchiappata la coda?

Menomale c’è un atteggiamento costruttivo, bravi.

Se dobbiamo farci dare il feedback di gradimento e apprezzamento ditemelo signori moderatori che mi attrezzo!
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda Philips » 26 giu 2009, 12:58

sponsor ha scritto:Come dicevo nel mio precedente post, se c'è qualche possibilità di usare il doppio cieco in medicina (cosa sulla quale ho già espresso i miei generici dubbi, e comunque non conosco la metodologia a tal punto da poter andare nel dettaglio) non ve n'è alcuna di usarlo nell'audio. Nell'un caso si parla di constatazione (constatare una guarigione), nell'altro di una percezione (che come tale è vera a prescindere e deve essere comunicata dal singolo che la vive).


Come mi sembra di aver detto precedentemente, non sempre nella ricerca farmacologica si tratta di un esito guarito/non guarito, ma più spesso di più/meno efficace. E su malattie/disagi/malesseri la cui esistenza o meno è determinata dalla stessa percezione del paziente. Niente di radicalmente diverso dall'audio. E il doppio cieco è usato anche nel mercato alimentare, che è molto più affine all'audio anche negli aspetti folkloristici.

Secondo te mettere qualcuno in condizioni percettive e psicologiche volutamente alterate (doppio cieco), poi chiedergli cosa percepisce e fare la statistica ha un qualche barlume di senso? E' chiaro che lo stato di percezione alterata e il disagio psicologico modificano sia la percezione che la sua comunicazione e tolgono a questa prova qualsiasi valore.


Perchè, quando ammetti qualcuno ad una sperimentazione clinica non falsi forse il suo stato? E' la stessa cosa.
"Sense & simplicity"
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 giu 2009, 13:00

sponsor ha scritto:
Philips ha scritto:Menomale c’è un atteggiamento costruttivo, bravi.

Il punto è decidere se il doppio cieco come correntemente applicato in medicina sia un metodo scientificamente valido in un sistema non invariante.
E’ chiaro che invece di stare a commentare i test audiofili bisogna riferirsi ai test farmacologici. Su questi ultimi c’è più storia, più studio e molti più cervelli dotati che si sono applicati al problema.
E vale la pena informarsi prima, bene, sulla metodologia adottata dagli studi clinici.


Come dicevo nel mio precedente post, se c'è qualche possibilità di usare il doppio cieco in medicina (cosa sulla quale ho già espresso i miei generici dubbi, e comunque non conosco la metodologia a tal punto da poter andare nel dettaglio) non ve n'è alcuna di usarlo nell'audio. Nell'un caso si parla di constatazione (constatare una guarigione), nell'altro di una percezione (che come tale è vera a prescindere e deve essere comunicata dal singolo che la vive).
Secondo te mettere qualcuno in condizioni percettive e psicologiche volutamente alterate (doppio cieco), poi chiedergli cosa percepisce e fare la statistica ha un qualche barlume di senso? E' chiaro che lo stato di percezione alterata e il disagio psicologico modificano sia la percezione che la sua comunicazione e tolgono a questa prova qualsiasi valore.




Una differenza c'è sempre!

A meno che non sposti il livello di attenzione al di sotto di una certa soglia per cui tutto quello al di sopra si unifica inosservato (rapporto segnale rumore o dinamica di osservazione) (che pressupone una precedente definizione e statuizione di dinamica di rappresentazione ovvero di costruzione della realtà).

Prova a guardare la luna due volte di seguito alla distanza di tempo che vuoi e vedi se ti passa per la testa la medesima cosa.

Nel caso qualcuno ti induca a farlo più volte magari pensi: perchè la sto guardando di nuovo se l'ho già guardata e volevo guardare un'altra cosa?

Più avanti potresti pensare: cosa la guardo a fare?

Il doppio cieco, con te inconsapevole di essere osservato, vorrebbe statuire se ogni volta che guardi la luna hai sempre la stessa reazione.

Forse pensano che sei matto.

O sono matti loro.
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 giu 2009, 13:09

Ai "quanti" in fisica ci sono arrivati, per osservare la realtà debbo modificarla, circa i "quantissimi" dell'umana attività ancora neppure sono sfiorati dal dubbio.

I quantissimi della umana elaborazione intellettivo-emozionale fanno salti di livelli infinito.

La realtà me la costruisco come mi aggrada ed ogni volta in modo diverso.

Secondo percorsi ignoti, imprevedibili, non classificabili, non correlabili, non trasferibili esperienzialmente se non con immani e ad oggi inesistenti protocolli di scambio di significati, il più delle volte ignoti anche a se stessi.

Altro che doppio cieco!
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 27 giu 2009, 12:37

Philips ha scritto:
Come mi sembra di aver detto precedentemente, non sempre nella ricerca farmacologica si tratta di un esito guarito/non guarito, ma più spesso di più/meno efficace. E su malattie/disagi/malesseri la cui esistenza o meno è determinata dalla stessa percezione del paziente. Niente di radicalmente diverso dall'audio. E il doppio cieco è usato anche nel mercato alimentare, che è molto più affine all'audio anche negli aspetti folkloristici.


Guarda io di malattie la cui esistenza dipenda unicamente dalla percezione del paziente non ne conosco... a parte le malattie mentali, si capisce... i cui sintomi però in genere sono ben visibili.
Non condivido neanche l'assimilazione del gusto/odorato all'udito, che assimilerebbe la degustazione cieca all'ascolto cieco. Mi pare che si tenti di applicare cose prese da altri ambiti senza attento discernimento delle differenze o di spirito critico. Poi magari mi sbaglio.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 27 giu 2009, 13:43

sponsor ha scritto:
Philips ha scritto:
Come mi sembra di aver detto precedentemente, non sempre nella ricerca farmacologica si tratta di un esito guarito/non guarito, ma più spesso di più/meno efficace. E su malattie/disagi/malesseri la cui esistenza o meno è determinata dalla stessa percezione del paziente. Niente di radicalmente diverso dall'audio. E il doppio cieco è usato anche nel mercato alimentare, che è molto più affine all'audio anche negli aspetti folkloristici.


Guarda io di malattie la cui esistenza dipenda unicamente dalla percezione del paziente non ne conosco... a parte le malattie mentali, si capisce... i cui sintomi però in genere sono ben visibili.
Non condivido neanche l'assimilazione del gusto/odorato all'udito, che assimilerebbe la degustazione cieca all'ascolto cieco. Mi pare che si tenti di applicare cose prese da altri ambiti senza attento discernimento delle differenze o di spirito critico. Poi magari mi sbaglio.



Se ti sbagli tu allora VOGLIO sbagliarmi anche io, con il che provoco un evento non classificabile.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 27 giu 2009, 13:44

Rinuncio a farmi la mia idea e mi prendo la tua!

Bello no?
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