drpaolo ha scritto:Sebbene non frequenti più la statistica "di ricerca" da circa trent'anni (statistica basata sull'analisi della varianza), qualcosa ricordo ancora e mi sentirei di dire che i procedimenti statistici del "doppio cieco" applicati alla hi-fi sono una bufala colossale, per due motivi:
1) Non sono realizzati secondo procedimenti statistici efficaci, stanti le variabili in gioco.
2) Non è chiaro cosa debbano provare.
Il punto 2) è -secondo me- basato su un colossale fraintendimento: che si debba certificare (o meno) una differenza tra "suoni". L'assunto è completamente errato, sia perchè l'analisi statistica di eventi "biologici" (=percettivi, in questo caso), non può arrivare a simile raffinatezza, sia perchè questo tipo di analisi percettiva è quella più soggetta a "mascheramento", per molte cause.
Ho già citato altrove più volte un famoso esperimento tenuto 30 anni fa al Festival du Son di Parigi, in cui l'equipe della Revue de l'Audiophile confrontava -con il doppio cieco- un sistema completo Quad (preamplificatore e finale) con un filo.
In questo esperimento il cavo di collegamento dei difusori in un impianto allo stato dell'arte veniva sostituito da pre + finale + cavo Quad: si ascoltavano cioè in commutazione doppio cieco le seguenti catene:
a) Giradischi top di gamma > Preamplificatore top di gamma > Cavo altoparlanti > Diffusore top di gamma
b) Giradischi top di gamma > Preamplificatore top di gamma > Quad 44 > Rete di equalizzazione > Quad 404 > Cavo altoparlanti > Diffusore top di gamma
Il risultato statistico fu: NESSUNA DIFFERENZA
Ora chiunque può capire che, se in doppio cieco non si sente nessuna differenza ascoltando un simile accrocchio demenziale, è certo che il doppio cieco e la parvenza di elaborazione statistica che esso si trascina dietro non può assolutamente funzionare !
Tra l'altro alcune branche dell'elettronica, soprattutto quelle che lavorano con sistemi non invarianti (e anche questo l'ho già ripetuto allo sfinimento altrove) fanno largo uso di processi statistici di una certa complessità per processare i segnali.
I sistemi GPS di precisione raffinano il risultato a livello centimetrico lavorando su una matrice di covarianza, che deve dare residui minimi. lo stesso Catasto, che è un ente conservtore, ha inserito questo tipo di analisi statistica nel software gratuito con cui compilare tutti i nuovi tipi mappali.
Il problema è che una matrice di covarianza "perfetta" (oramai ho imparato a leggerle con un'occhiata) può dare risultati sballati se gli assunti statistici di partenza su cui è calcolata sono sballati (cfr. "intersezioni GPS"), quindi la c.d "perfezione statistica" alla fin fine è perfetta solo per i pollastroni di videohifi o similari.
Paolo
Aggiungo alla fondamentale statuizione di dr paolo che il doppio cieco si esaurisce nel trovare o meno differenze e si vuole che questo accada in modo non influenzato.
ORA l'essere umano è fatto di elaborazioni valoriali e di influenzabilità positiva (guai se così non fosse) e di influenzabilità negativa (ognuno deve imparare a ripararsi come può) SICCHE' costoro vogliono escludere o semplicemente omettono il giudizio di valore e la influenzabilità che se non assorbita ed elaborata lascia ancora più esposti ad una scelta FALLACE e temporalmente INSTABILE!
E il tutto per cosa?
Per negare una fenomenologia d'ascolto semplicemente fantasmagorica, che non trova uguali al mondo e che trova origine in una altrettanto fantasmogorica essenza e contenuto del suono musicale: l'infinito della miscelazione dei colori e degli eventi temporali al suo interno, l'infinito dell'ordine sequenziale, l'infinito della congruenza, l'infinito della bellezza che in infiniti modi si può cogliere al suo interno.
"Io suono come tu mi vuoi!"
C'è chi vuole NEGARE, negare la realtà altrui quantomeno, negare una realtà tecnica che reca al suo interno errori madornali ormai secolari, e questa è esattamente, senza approssimazioni terminologiche, follia!