Doppio cieco

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Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 24 giu 2009, 20:22

Vorrei lanciare un tema semplice semplice, il doppio cieco: l'uovo di Colombo, l'unica metodologia scientificamente accettabile per l'ascolto di sistemi a confronto, in grado di sbugiardare la recensione animistica selvaggia... ma è davvero così?
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 24 giu 2009, 20:54

L'ascoltatore si modifica dopo ogni ascolto per effetto della non invarianza ed a causa della attenzione differenziale.
L'elaborazione intellettivo emozionale della esperienza pregressa induce a cercare altro nelle successive, la noia è una delle incongruenze che il sistema elaborativo non sopporta.
.

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vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 24 giu 2009, 20:59

Poi c'è tutto il capitolo dell'ascolto ad agguati a tempi e luoghi per evitare di farsi male agendo con attività predittiva o per esperienza acquisita.

Se non si metteno in campo i giochetti che fa il cervello del sistema uomo non si riesce a farsi una idea di come viene costruita la realtà esperienziale a partire da quella sensoriale e di come si formano i giudizi di valore.

Sbagliamo perchè vogliamo sbagliare e vogliamo sbagliare per non soffrire nel percepire l'incongruenza, il brutto.
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 24 giu 2009, 21:04

Quasi sempre una cosa ci piace PERCHE' ce la facciamo piacere, a volte anche a forza, in tempo di consumismo, di forti e continue spinte esterne, questo meccanismo è esiziale!

Basta considerare gli acquisti compulsivi ed il repentino pentimento di molti acquisti, nessuna ragione perchè piacciano, nessuna ragione perchè non piacciano più, siamo in piena paranoia.

Io suono come tu mi vuoi, sembra affermare il malcapitato componente, se ora non mi vuoi più che colpa ne ho io?

Io suono come tu mi vuoi è però anche il COMPIMENTO della passione, il pieno soddisfacimento dalla medesima.
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 24 giu 2009, 21:41

Sembrerebbe un fatto logico incontrovertibile che, diminuendo gli stimoli "estranei", l'esperienza d'ascolto sia meno soggetta a depistaggi... da cui l'efficacia del doppio cieco per formulare giudizi di valore.
Una cosa è certa: bendarsi altera la percezione, anche sonora.
E' il tema della reciproca interazione dei sensi alla luce dell'elaborazione intellettivo emozionale. La mia opinione è che non basta "tapparsi gli occhi" per eliminare l'influsso visivo: rimane attiva la presenza di immagini mnemoniche. Inoltre il nostro cervello, in presenza di un oggettivo stress psico-fisico (privarsi della vista è sempre percepito a livello inconsapevole come minaccia), probabilmente tenterà in tutti i modi di sostituire l'informazione visiva mancante con altre informazioni (odori, caldo-freddo, e suoni). Quello che voglio dire è che, se blocco la vista, automaticamente cambia l'attenzione differenziale del cervello nei confronti dei suoni: verranno pesate come preponderanti tutte quelle informazioni sonore che siano in grado di allertarmi sulle possibili minacce ambientali (presenze di altre persone nella medesima stanza, loro distanza, percezione di segnali di aggressività dal tono di voce, rumori molesti). E' mia opinione che tutto questo basti ampiamente a inficiare l'ascolto dell'impianto perché "polarizza" in altra direzione l'attenzione differenziale: e l'attenzione differenziale pre-determina il significato dell'esperienza d'ascolto. Insomma, la mia ipotesi è che in doppio cieco non si "sentono differenze" tra i componenti a confronto perché il cervello non è interessato a sentirle e utilizza i suoni per altri tipi di elaborazioni intellettivo emozionali, indotte dallo stato di cecità temporanea. Anche qui sarebbe interessante poter sperimentare alcune di queste cose, non ho idea se esistano studi al riguardo (ma credo di no).
Concludo dicendo che spesso (sempre?) resto stupefatto dall'ingenuo semplicismo con cui si arriva a certe conclusioni, soprattutto riguardo il comportamento e le modalità percettive umane: il doppio cieco è uno di questi casi. Prima di proclamare la scientificità di questo o quel metodo di ascolto (ai fini di emettere un giudizio di valore oggettivo, perché di questo stiamo parlando) andrebbero vagliate tutte le ipotesi, anche quelle che mi sono permesso di fare e che sono assolutamente ragionevoli e fondate.
Insomma, per come viene impostato oggi, il discorso del doppio cieco è pura superstizione. Ma questo non vuol dire che la recensione animistica sia la risposta...
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 25 giu 2009, 9:48

sponsor ha scritto:Sembrerebbe un fatto logico incontrovertibile che, diminuendo gli stimoli "estranei", l'esperienza d'ascolto sia meno soggetta a depistaggi... da cui l'efficacia del doppio cieco per formulare giudizi di valore.
Una cosa è certa: bendarsi altera la percezione, anche sonora.
E' il tema della reciproca interazione dei sensi alla luce dell'elaborazione intellettivo emozionale. La mia opinione è che non basta "tapparsi gli occhi" per eliminare l'influsso visivo: rimane attiva la presenza di immagini mnemoniche. Inoltre il nostro cervello, in presenza di un oggettivo stress psico-fisico (privarsi della vista è sempre percepito a livello inconsapevole come minaccia), probabilmente tenterà in tutti i modi di sostituire l'informazione visiva mancante con altre informazioni (odori, caldo-freddo, e suoni). Quello che voglio dire è che, se blocco la vista, automaticamente cambia l'attenzione differenziale del cervello nei confronti dei suoni: verranno pesate come preponderanti tutte quelle informazioni sonore che siano in grado di allertarmi sulle possibili minacce ambientali (presenze di altre persone nella medesima stanza, loro distanza, percezione di segnali di aggressività dal tono di voce, rumori molesti). E' mia opinione che tutto questo basti ampiamente a inficiare l'ascolto dell'impianto perché "polarizza" in altra direzione l'attenzione differenziale: e l'attenzione differenziale pre-determina il significato dell'esperienza d'ascolto. Insomma, la mia ipotesi è che in doppio cieco non si "sentono differenze" tra i componenti a confronto perché il cervello non è interessato a sentirle e utilizza i suoni per altri tipi di elaborazioni intellettivo emozionali, indotte dallo stato di cecità temporanea. Anche qui sarebbe interessante poter sperimentare alcune di queste cose, non ho idea se esistano studi al riguardo (ma credo di no).
Concludo dicendo che spesso (sempre?) resto stupefatto dall'ingenuo semplicismo con cui si arriva a certe conclusioni, soprattutto riguardo il comportamento e le modalità percettive umane: il doppio cieco è uno di questi casi. Prima di proclamare la scientificità di questo o quel metodo di ascolto (ai fini di emettere un giudizio di valore oggettivo, perché di questo stiamo parlando) andrebbero vagliate tutte le ipotesi, anche quelle che mi sono permesso di fare e che sono assolutamente ragionevoli e fondate.
Insomma, per come viene impostato oggi, il discorso del doppio cieco è pura superstizione. Ma questo non vuol dire che la recensione animistica sia la risposta...






Il doppio cieco va visto anche nella sua accezione più ampia, quella del non conoscere cosa è posto sotto osservazione, anche senza la interdizione della vista.

Le osservazioni che fai relative all'assenza della vista sono molto penetranti specie quando metti in evidenza i meccanismi di allarme e di difesa che sono anche quì di carattere più generale ovvero ambientale-relazionale.

Ulteriore penetrante osservazione è quella relativa al NON SENTIRE differenze, se si afferma di sentire si deve poi darne conto, anche indirettamente, se si afferma di non sentire si è deresponsabilizzati e in caso di malafede, come nei nostri sciagurati casi, si acquisiscono armi per prevale sugli altri c'è cioè un comportamento utilitaristico automatico inconsapevole o consapevole.

Il doppio cieco perde ogni e qualsivoglia significato, oltre la sua fallacità tecnica, quando assumiamo che l'essere umano è fatto di scelte e di responsabilità, sta a lui mettersi in condizioni di conoscenza e di assenza di influenze devianti per fare le sue scelte.

Si consideri infine che gli errori che si possono compiere hanno una maggior valenza per chi produce che per chi acquista e rimane davvero un mistero di come si possa continuare a mettere in circolazione del materiale senza preoccuparsi della sua inadeguatezza ed obsolescenza; la risposta sta nella totale perversione del mercato piegato ormai ai voleri più che ai valori ed in queste condizioni doppio cieco significa solo ciecità totale e chi lo propone è solo un povero fesso.
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda Philips » 25 giu 2009, 10:45

menomale che ci ha pensato baby a correggere uno svarione di sponsor. Forse sarebbe comunque bene richiamare cosa è la metodologia del doppio cieco, ampiamente utilizzata nella valutazione dell'efficacia dei farmaci.

CIECO perchè non si sa cosa si sta asoltando (o prendendo come farmaco).
DOPPIO perchè sia l'ascoltatore (paziente) che lo sperimentatore (medico) non conoscono cosa si sta ascoltando (assumendo).

Servono, in questi studi, sempre due gruppi, ciascuno dei quali statisticamenet signidicativo. Il gruppo che sperimenta l'oggetto sotto esame (CASO) e il gruppo che viene assoggettato al placebo (CONTROLLO).
Solo alla fine viene svelata la lista di randomizzazione.

In medicina si hanno notevoli riscontri della efficacia guaritiva del SOLO PLACEBO. E la cosa è abbastanza analoga all'audio, dove le lucette e le cromature giocano a favore di un migliore giudizio.

Stante le obiezioni che avete fatto, giustificate, non va ignorato però che il doppio cieco in medicina (campo NON INVARIANTE esso stesso) è applicato e funzione. Un metodo migliore non è stato trovato..
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 25 giu 2009, 11:02

Philips ha scritto:...

In medicina si hanno notevoli riscontri della efficacia guaritiva del SOLO PLACEBO. E la cosa è abbastanza analoga all'audio, dove le lucette e le cromature giocano a favore di un migliore giudizio.

Stante le obiezioni che avete fatto, giustificate, non va ignorato però che il doppio cieco in medicina (campo NON INVARIANTE esso stesso) è applicato e funzione. Un metodo migliore non è stato trovato..


Lo svarione secondo me non modifica l'efficacia del ragionamento.
E comunque io ho seri dubbi di come sia applicata questa metodologia anche in campo medico, ho proprio seri dubbi che funzioni.
Il problema è che le variabili sono così tante, che non puoi ritenere di avere completamente sotto controllo il paziente... dovresti dare da mangiare a tutti la stessa cosa, farli dormire la stessa quantità di ore e nei medesimi luoghi, controllare le variazioni climatiche, addirittura le persone che frequentano etc., e tutto questo per un tempo significativo.
E' impossibile.
Mi dici allora come si può attribuire la guarigione all'assunzione di un farmaco, in assenza di un qualsivoglia controllo complessivo del paziente, controllo che peraltro è utopistico?
In quest'ottica il cosiddetto effetto placebo, che tu stesso dici ha un'efficacia guaritiva, non dovrebbe essere studiato con maggior dettaglio? Se guarisce non puoi certo confrontarlo con le "lucette e cromature" dell'audio, perchè la guarigione è un fatto oggettivo, non è uno stato psicologico... magari può essere influenzata anche da uno stato psicologico. E che cosa ha guarito, l'acqua distillata data al posto del farmaco, una dieta particolare che il tizio ha tenuto senza esserne consapevole, il fatto che ha trombato particolarmente bene con la moglie?
L'effetto placebo è secondo me la controprova che il doppio cieco non funziona affatto neanche in medicina, è una pura superstizione... e se non si è trovato di meglio stiamo messi bene.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda Philips » 25 giu 2009, 11:19

Mi è sparito l'intervento precedente?
Ho fatto un autoquote , avrò pasticciato io...

Circa il doppio cieco in medicina, io ne so quanto te, cioè non sono un esperto del settore.
Ma sbagli ancora (per me) quando insisti sulle condizioni diverse. Nessuno deve essere individualmente nelle stesse condizioni, ma i due gruppi devono essere omologhi. I test di significatività sono matematici, probabilistici, non un'invenzione di big pharma.
E' come nella teoria statistica dei gas, con la quale avrai più familiarità.

L'effetto placebo è molto studiato e trovi un sacco di letteratura in merito. In questo settore ci sono i soldi e la ricerca viene fatta veramente. Solo un accenno: anche la guarigione è uno stato non oggettivo. Uno è malato quando infatti ha la PERCEZIONE di essere malato. Almeno fino a che non muore, dato incontrovertibile (ma ora nemmeno così chiaro), lo stato di guarigione o malattia è fortemente condizionato dal soggetto.

Per quanto riguarda lucette e cromature (e costo, blasone, attese, amici, stampa specializzata.. ) non potendo eliminare questi fattori, dovresti comparare due gruppi di ascoltatori soggetti a questi stimoli che CREDONO di avere lo stesso componente.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 25 giu 2009, 12:20

sponsor ha scritto:
Philips ha scritto:...

In medicina si hanno notevoli riscontri della efficacia guaritiva del SOLO PLACEBO. E la cosa è abbastanza analoga all'audio, dove le lucette e le cromature giocano a favore di un migliore giudizio.

Stante le obiezioni che avete fatto, giustificate, non va ignorato però che il doppio cieco in medicina (campo NON INVARIANTE esso stesso) è applicato e funzione. Un metodo migliore non è stato trovato..


Lo svarione secondo me non modifica l'efficacia del ragionamento.
E comunque io ho seri dubbi di come sia applicata questa metodologia anche in campo medico, ho proprio seri dubbi che funzioni.
Il problema è che le variabili sono così tante, che non puoi ritenere di avere completamente sotto controllo il paziente... dovresti dare da mangiare a tutti la stessa cosa, farli dormire la stessa quantità di ore e nei medesimi luoghi, controllare le variazioni climatiche, addirittura le persone che frequentano etc., e tutto questo per un tempo significativo.
E' impossibile.
Mi dici allora come si può attribuire la guarigione all'assunzione di un farmaco, in assenza di un qualsivoglia controllo complessivo del paziente, controllo che peraltro è utopistico?
In quest'ottica il cosiddetto effetto placebo, che tu stesso dici ha un'efficacia guaritiva, non dovrebbe essere studiato con maggior dettaglio? Se guarisce non puoi certo confrontarlo con le "lucette e cromature" dell'audio, perchè la guarigione è un fatto oggettivo, non è uno stato psicologico... magari può essere influenzata anche da uno stato psicologico. E che cosa ha guarito, l'acqua distillata data al posto del farmaco, una dieta particolare che il tizio ha tenuto senza esserne consapevole, il fatto che ha trombato particolarmente bene con la moglie?
L'effetto placebo è secondo me la controprova che il doppio cieco non funziona affatto neanche in medicina, è una pura superstizione... e se non si è trovato di meglio stiamo messi bene.




Dove stà l'attenzione differenziale del paziente, dove sta l'elaborazione intellettivo emozionale, dove stanno i meccanismi di salvaguardia della conguenza, dove sta la reiezione alla noia, dove sta l'attività previsionale, dove la miscelazione del caos per trarne eventi?

In medicina il paziente è un agente passivo, anche se condivido in pieno quanto affermato da sponsor.

Per affrontare il doppio cieco in medicina bisogna guardare all'equivalente dell'aifai ovvero al MIRACOLO ovvero il massimo della interazione intellettivo-emozionale!

E' stato osservato mai un miracolo che avviene in doppio cieco?

Si racconta solo di miracoli che abbiano riguardato i ciechi.....

(scherziamo un poco anche con i santi)
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