sponsor ha scritto:Sembrerebbe un fatto logico incontrovertibile che, diminuendo gli stimoli "estranei", l'esperienza d'ascolto sia meno soggetta a depistaggi... da cui l'efficacia del doppio cieco per formulare giudizi di valore.
Una cosa è certa: bendarsi altera la percezione, anche sonora.
E' il tema della reciproca interazione dei sensi alla luce dell'elaborazione intellettivo emozionale. La mia opinione è che non basta "tapparsi gli occhi" per eliminare l'influsso visivo: rimane attiva la presenza di immagini mnemoniche. Inoltre il nostro cervello, in presenza di un oggettivo stress psico-fisico (privarsi della vista è sempre percepito a livello inconsapevole come minaccia), probabilmente tenterà in tutti i modi di sostituire l'informazione visiva mancante con altre informazioni (odori, caldo-freddo, e suoni). Quello che voglio dire è che, se blocco la vista, automaticamente cambia l'attenzione differenziale del cervello nei confronti dei suoni: verranno pesate come preponderanti tutte quelle informazioni sonore che siano in grado di allertarmi sulle possibili minacce ambientali (presenze di altre persone nella medesima stanza, loro distanza, percezione di segnali di aggressività dal tono di voce, rumori molesti). E' mia opinione che tutto questo basti ampiamente a inficiare l'ascolto dell'impianto perché "polarizza" in altra direzione l'attenzione differenziale: e l'attenzione differenziale pre-determina il significato dell'esperienza d'ascolto. Insomma, la mia ipotesi è che in doppio cieco non si "sentono differenze" tra i componenti a confronto perché il cervello non è interessato a sentirle e utilizza i suoni per altri tipi di elaborazioni intellettivo emozionali, indotte dallo stato di cecità temporanea. Anche qui sarebbe interessante poter sperimentare alcune di queste cose, non ho idea se esistano studi al riguardo (ma credo di no).
Concludo dicendo che spesso (sempre?) resto stupefatto dall'ingenuo semplicismo con cui si arriva a certe conclusioni, soprattutto riguardo il comportamento e le modalità percettive umane: il doppio cieco è uno di questi casi. Prima di proclamare la scientificità di questo o quel metodo di ascolto (ai fini di emettere un giudizio di valore oggettivo, perché di questo stiamo parlando) andrebbero vagliate tutte le ipotesi, anche quelle che mi sono permesso di fare e che sono assolutamente ragionevoli e fondate.
Insomma, per come viene impostato oggi, il discorso del doppio cieco è pura superstizione. Ma questo non vuol dire che la recensione animistica sia la risposta...
Philips ha scritto:...
In medicina si hanno notevoli riscontri della efficacia guaritiva del SOLO PLACEBO. E la cosa è abbastanza analoga all'audio, dove le lucette e le cromature giocano a favore di un migliore giudizio.
Stante le obiezioni che avete fatto, giustificate, non va ignorato però che il doppio cieco in medicina (campo NON INVARIANTE esso stesso) è applicato e funzione. Un metodo migliore non è stato trovato..
sponsor ha scritto:Philips ha scritto:...
In medicina si hanno notevoli riscontri della efficacia guaritiva del SOLO PLACEBO. E la cosa è abbastanza analoga all'audio, dove le lucette e le cromature giocano a favore di un migliore giudizio.
Stante le obiezioni che avete fatto, giustificate, non va ignorato però che il doppio cieco in medicina (campo NON INVARIANTE esso stesso) è applicato e funzione. Un metodo migliore non è stato trovato..
Lo svarione secondo me non modifica l'efficacia del ragionamento.
E comunque io ho seri dubbi di come sia applicata questa metodologia anche in campo medico, ho proprio seri dubbi che funzioni.
Il problema è che le variabili sono così tante, che non puoi ritenere di avere completamente sotto controllo il paziente... dovresti dare da mangiare a tutti la stessa cosa, farli dormire la stessa quantità di ore e nei medesimi luoghi, controllare le variazioni climatiche, addirittura le persone che frequentano etc., e tutto questo per un tempo significativo.
E' impossibile.
Mi dici allora come si può attribuire la guarigione all'assunzione di un farmaco, in assenza di un qualsivoglia controllo complessivo del paziente, controllo che peraltro è utopistico?
In quest'ottica il cosiddetto effetto placebo, che tu stesso dici ha un'efficacia guaritiva, non dovrebbe essere studiato con maggior dettaglio? Se guarisce non puoi certo confrontarlo con le "lucette e cromature" dell'audio, perchè la guarigione è un fatto oggettivo, non è uno stato psicologico... magari può essere influenzata anche da uno stato psicologico. E che cosa ha guarito, l'acqua distillata data al posto del farmaco, una dieta particolare che il tizio ha tenuto senza esserne consapevole, il fatto che ha trombato particolarmente bene con la moglie?
L'effetto placebo è secondo me la controprova che il doppio cieco non funziona affatto neanche in medicina, è una pura superstizione... e se non si è trovato di meglio stiamo messi bene.
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