Questa entità è davvero portentosa e misteriosa, inindagabile per lo più ed abbondandemente se non totalmente inindagata.
Proviamo qui brevemente e schematicamente a vedere di cosa è fatto.
Osserviamo un segnale relativo ad un suono musicale secondo i dettami della scienza fisica; ampiezza per ogni frequenza ed i relativi rapporti di fase, c'è tutto.
Se lo osserviamo allo stato di segnale elettrico, con ogni e qualsivoglia analisi di qualsivoglia precisione e dettaglio non sappiamo letteralmente neppure se è un suono musicale armonico, bello, e di cosa è composto, uno, dieci, cento violini, due trombe, un oboe, un timpano quello messo lì, quello messo là, grande così, grande cosà etc.
Dobbiamo DEDURNE che nello stato di segnale analizzato dalla scienza fisica, con i dati che esso ci fornisce, non possiamo sapere nulla, neppure cosa è figurarsi trarne i significati.
Nel dominio del tempo il segnale ad una certa frequenza ha certa ampiezza in un certo istante, cosa ha concorso a formare quell'ampiezza in quell'istante?
magari è la somma di quanto emesso da un flauto che fatti i suoi giri si presenta in quel momento con quella componente; a quello si aggiunge magari la quota parte di un timpano, di un violino etc. come fa il cervello a ricollocare tutto, a riassegnare tutto allo strumento che lo ha prodotto?
Qui comincia l'avventura del signor bonaventura che vincerà un milione se saprà individuare quali informazioni sono contenute nel segnale suono musicale in modo che il cervello possa costruirci una realtà spazio temporale dove distinguere la quota parte di ciascun segnale emesso ed attribuirla all'autore.
Come il SOLITO questo è preliminare a discorsi più complicati.