Doppio cieco

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 13 lug 2009, 9:51

Uscendo OT, ma sempre a proposito di doppio cieco... per chi vuole farsi due risate.
E' in fase di test in Gran Bretagna un vaccino contro la cosiddetta "influenza suina". Che, detto per inciso, ha finora fatto molti meno morti a livello mondiale di quanti ne faccia mediamente in un mese una qualsiasi epidemia influenzale nella bassa bergamasca. Questo test durerà, udite udite, ben 5 giorni. Sarà ovviamente molto accurato, e, visto che non si sanno ancora i risultati, la Gran Bretagna ha comprato già 130 milioni di dosi (vaccino+ richiamo) da Novartis, multinazionale svizzera, con l'idea di OBBLIGARE tutta la popolazione a farsi vaccinare. Poi ti criticano se uno esprime qualche perplessità...
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda drpaolo » 12 mar 2010, 21:16

Alcuni appunti sparsi teorico-metodologici sui metodi di comparazione della qualità di apparecchiature hi-fi, in particolate di quel metodo conosciuto come doppio cieco:

Se il sistema è invariante esiste sempre, per definizione, una funzione di trasferimento "migliore", per cui i test in "doppio cieco" non hanno ragione di esistere, in quanto basterebbe la misura della funzione di trasferimento del sistema per dirimere la questione, misura, peraltro, relativamente facile da eseguire.

Se il sistema è non invariante un test in "doppio cieco" non avrebbe comunque ragione di esistere, per i seguenti motivi:

a) L' attenzione differenziale dell'ascoltatore che esegue i test non è conosciuta a priori, per cui io non posso avere alcun riscontro certo, neppure su su base statistica, se non con un numero di campioni di ascolto così alto da essere impraticabile (migliaia, decine di migliaia, o più ?).

b) Qualora la procedura dell'ascolto "cieco" fosse praticabile, la definizione di "migliore", "peggiore" o semplicemente "diverso" non esisterebbe, di fatto, se non a livello fenomenologico, che -al momento- è un livello indefinibile (vedi le liti per definire il c.d. nero infrastrumentale o altri concetti simili sui forum hifi), mancando una base semantica comune per l'interpretazione di questi termini in campo della riproduzione audio (cfr. gli ancora più interminabili flames su argomenti tipo: il mio ampli, che costa la metà, suona meglio del tuo, che costa il doppio).

Allo stato attuale , quindi, il concetto di test in "doppio cieco", per l'audio, non è esattamente definibile e quindi la sua validità è pressochè nulla.

Il problema ineliminabile è che ogni giudizio di comparazione relativo ad una qualsiasi entità fisica (comparazione di masse, di numeri atomici, di momenti di inerzia, di quantità di moto, di funzioni di trasferimento, ecc.) è fatto (può essere fatto) su scala atemporale.

Dall'istante successivo a quello del Big Bang (un millisecondo più tardi, và, lasciamogli il tempo di assestarsi :grin: ) la comparazione tra massa A (data) e massa B (parimenti data) mi dà lo stesso risultato della stessa comparazione effettuata oggi.

In ambiente tempovariante le cose non vanno così: la comparazione tra la misura della distanza fatta (ad esempio: GPS) tramite radiopropagazione tra l'antenna del satellite SV1 e SV2 e l'antenna ricevente a terra, al netto dei moti relativi dei corpi, fatta in questo preciso istante e nell'istante successivo (che -non a caso- viene denominato: epoca) mi dà risultati diversi.

Se si ha un pò di dimestichezza con l'analisi dei residui della matrice di covarianza, per misure simili, ci si può rendere facilmente conto di "quanto" ci voglia per assestare la comparazione entro un range di ragionevole affidabilità.

Tornando al campo audio: la comparazione di qualsivoglia sistema, fatta dallo stesso ascoltatore, è fortemente tempo-dipendente (il soggetto oggi può avere il mal di denti e preferire A a B e domani essere perfettamente felice, e preferire B ad A, tanto per fare esempi banali, ma chiari).

Una comparazione tempo-dipendente non potrà mai avere i valori "assoluti" (=assolutamente atemporali) che sono proprii della scienza fisica, ad es. e quindi -per definizione- non potrà mai essere rigorosa.

Una dimostrazione di teorema che tenga conto esclusivamente del caso particolare non è particolarmente calzante.

Parimenti un metodo di comparazione il cui funzionamento non avviene in un quadro di "atemporalità" (seppure ammetto che qualche volta il risultato del doppio cieco può dare parvenza di funzionamento, ma per semplice botta di @ulo -definizione ascientifica- :grin: ), non può essere giudicato un metodo universale ed affidabile da usare in ogni situazione.

E su questo non ci sono sofismi che tengano... :wink:

P.S. La medicina "storica", la psicologia, l'antropologia, persino l'economia sono scienze prettamente osservazionali, perchè hanno a che fare con l'individuo (o i gruppi di individui); mi sfugge il perchè la scienza della riproduzione dei suoni musicali -pur avendo a che fare esclusivamente con il singolo individo anch'essa- deve sfuggire al suo destino e deve essere incasellata a forza nel gruppo delle scienze fisiche cui non appartiene, solo perchè qualche inconsapevole ingegnere "ignorante" (capiamoci bene sul significato della parola), 70 o 80 anni fà ha deciso così.


Paolo
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 14 mar 2010, 8:23

drpaolo ha scritto:Alcuni appunti sparsi teorico-metodologici sui metodi di comparazione della qualità di apparecchiature hi-fi, in particolate di quel metodo conosciuto come doppio cieco:

Se il sistema è invariante esiste sempre, per definizione, una funzione di trasferimento "migliore", per cui i test in "doppio cieco" non hanno ragione di esistere, in quanto basterebbe la misura della funzione di trasferimento del sistema per dirimere la questione, misura, peraltro, relativamente facile da eseguire.

Se il sistema è non invariante un test in "doppio cieco" non avrebbe comunque ragione di esistere, per i seguenti motivi:

a) L' attenzione differenziale dell'ascoltatore che esegue i test non è conosciuta a priori, per cui io non posso avere alcun riscontro certo, neppure su su base statistica, se non con un numero di campioni di ascolto così alto da essere impraticabile (migliaia, decine di migliaia, o più ?).

b) Qualora la procedura dell'ascolto "cieco" fosse praticabile, la definizione di "migliore", "peggiore" o semplicemente "diverso" non esisterebbe, di fatto, se non a livello fenomenologico, che -al momento- è un livello indefinibile (vedi le liti per definire il c.d. nero infrastrumentale o altri concetti simili sui forum hifi), mancando una base semantica comune per l'interpretazione di questi termini in campo della riproduzione audio (cfr. gli ancora più interminabili flames su argomenti tipo: il mio ampli, che costa la metà, suona meglio del tuo, che costa il doppio).

Allo stato attuale , quindi, il concetto di test in "doppio cieco", per l'audio, non è esattamente definibile e quindi la sua validità è pressochè nulla.

Il problema ineliminabile è che ogni giudizio di comparazione relativo ad una qualsiasi entità fisica (comparazione di masse, di numeri atomici, di momenti di inerzia, di quantità di moto, di funzioni di trasferimento, ecc.) è fatto (può essere fatto) su scala atemporale.

Dall'istante successivo a quello del Big Bang (un millisecondo più tardi, và, lasciamogli il tempo di assestarsi :grin: ) la comparazione tra massa A (data) e massa B (parimenti data) mi dà lo stesso risultato della stessa comparazione effettuata oggi.

In ambiente tempovariante le cose non vanno così: la comparazione tra la misura della distanza fatta (ad esempio: GPS) tramite radiopropagazione tra l'antenna del satellite SV1 e SV2 e l'antenna ricevente a terra, al netto dei moti relativi dei corpi, fatta in questo preciso istante e nell'istante successivo (che -non a caso- viene denominato: epoca) mi dà risultati diversi.

Se si ha un pò di dimestichezza con l'analisi dei residui della matrice di covarianza, per misure simili, ci si può rendere facilmente conto di "quanto" ci voglia per assestare la comparazione entro un range di ragionevole affidabilità.

Tornando al campo audio: la comparazione di qualsivoglia sistema, fatta dallo stesso ascoltatore, è fortemente tempo-dipendente (il soggetto oggi può avere il mal di denti e preferire A a B e domani essere perfettamente felice, e preferire B ad A, tanto per fare esempi banali, ma chiari).

Una comparazione tempo-dipendente non potrà mai avere i valori "assoluti" (=assolutamente atemporali) che sono proprii della scienza fisica, ad es. e quindi -per definizione- non potrà mai essere rigorosa.

Una dimostrazione di teorema che tenga conto esclusivamente del caso particolare non è particolarmente calzante.

Parimenti un metodo di comparazione il cui funzionamento non avviene in un quadro di "atemporalità" (seppure ammetto che qualche volta il risultato del doppio cieco può dare parvenza di funzionamento, ma per semplice botta di @ulo -definizione ascientifica- :grin: ), non può essere giudicato un metodo universale ed affidabile da usare in ogni situazione.

E su questo non ci sono sofismi che tengano... :wink:

P.S. La medicina "storica", la psicologia, l'antropologia, persino l'economia sono scienze prettamente osservazionali, perchè hanno a che fare con l'individuo (o i gruppi di individui); mi sfugge il perchè la scienza della riproduzione dei suoni musicali -pur avendo a che fare esclusivamente con il singolo individo anch'essa- deve sfuggire al suo destino e deve essere incasellata a forza nel gruppo delle scienze fisiche cui non appartiene, solo perchè qualche inconsapevole ingegnere "ignorante" (capiamoci bene sul significato della parola), 70 o 80 anni fà ha deciso così.


Paolo





Notevolissimo compendio.

Ci sarebbe molto da dire, mi limito per ora a fornire uno spunto di riflessione: come andrebbe il doppio cieco, peraltro assolutamente inammissibile è bene ribadirlo, se fosse condotto con una prova secca ripetuta poi a distanza di tempo?

Si addurrebbero motivi di costo, di praticità e quanto altro, tutti motivi che non ineriscono col fatto di scienza che richiede di mettere in atto le procedure più idonee, ci si accorgerebbe di cosa accade all'ascoltatore osservandolo in un tempo più dilatato e non in un tempo concentrato, costipato e sovrasollecitante come con le decine di prove ripetute in una medesima sessione.

Chi invoca il confronto a piccola distanza di tempo, e addirittura con commutazione istantanea, cambi mestiere o hobby, gli amici sanno bene, e l'ultimo incontro ha visto la performance straordinaria di audiomagika e non solo, come a distanza di mesi si riesca a riscontrare ogni e qualsivoglia differenza sopravvenuta!

Bisogna sapere cosa osservare, quello è il problema.
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
LUTTO FRESCO, bebbo consegna a omi cidio
dormi tranquillo e asciutto, passato quello arriva altro lutto


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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 14 mar 2010, 8:31

Una volta eravamo con un amico a cento metri dal colosseo, io lo vedevo perfettamente e lui non riusciva a vederlo pur avendo una ottima vista.

Discussioni accesissime, ottica, sanità mentale, scatologia, semantica, letteratura romanza e neolatina, logaritmi, teorema di pitagora applicato al quadrato rettangolare, quello coi lati inclinati ,

poi si è voltato e lo ha visto.
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 14 mar 2010, 8:39

Eravamo a confronto uno di fronte all'altro, ognuno guarda alle spalle dell'avversario ma non alle tue spalle, nasce un tiro alla fune(bre), forse se si tirasse tutti dalla stessa parte il carretto potrebbe avanzare, in salita è fatica, in discesa si torna al mare.

Scusate la "tirata" ma ci sono stati recenti momenti da tregenda.
.

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