Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda Alexander » 16 ago 2009, 23:02

mmmmm mah! qui siamo sempre a livello di "intelletto" per una ricognizione completa io introdurrei il concetto che la musica è energia ed eccoci con un salto al corpo eterico.
Mai sentito parlare che deteminate frequenze fanno cresecere le piante meglio di altre....e questo me lo chiamate significato emotivo?mmm!....dalla pianta all'uomo il salto è breve!
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda baby rattle » 17 ago 2009, 7:30

Alexander ha scritto:mmmmm mah! qui siamo sempre a livello di "intelletto" per una ricognizione completa io introdurrei il concetto che la musica è energia ed eccoci con un salto al corpo eterico.
Mai sentito parlare che deteminate frequenze fanno cresecere le piante meglio di altre....e questo me lo chiamate significato emotivo?mmm!....dalla pianta all'uomo il salto è breve!



Si sta parlando di una parte, non si è detto che quello è il tutto.
Se vuoi dire che l'essere umano non percepiece la musica solo con le orecchie siamo daccordo, che gli effetti sul corpo e sulla psiche sono in parte sconosciuti, idem; l'effetto sulle piante e sulle mucche per produrre migliori cucuzzielli e mozzarella è ventilato ma io non ne so nulla.

Si ragionava più che altro su come appare funzionare il cervello al fine di indagare cosa ne fa dei segnali musicali, a cominciare dal perchè li gradisce così tanto in modo regionalizzato nel mondo, peraltro.

Tuffati dove l'acqua è più blu e portaci la tua concezione.
.

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vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda sponsor » 17 ago 2009, 19:33

Alexander ha scritto:mmmmm mah! qui siamo sempre a livello di "intelletto" per una ricognizione completa io introdurrei il concetto che la musica è energia ed eccoci con un salto al corpo eterico.
Mai sentito parlare che deteminate frequenze fanno cresecere le piante meglio di altre....e questo me lo chiamate significato emotivo?mmm!....dalla pianta all'uomo il salto è breve!


La teoria olonomica del cervello ha la caratteristica di essere "non contraddittoria" rispetto ad alcune concezioni diciamo non ortodosse (ma potremmo anche chiamarle esoteriche) dell'uomo. inoltre è l'unica che si può accordare con alcune teorie psicoanalitiche di frontiera, a cominciare da Jung. Ciò detto, almeno per quanto mi riguarda, preferisco una certa cautela, considerarla come ipotesi e rimanere sempre nell'ambito strettamente sperimentale.
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda baby rattle » 21 ago 2009, 15:43

Il giudizio di valore viene formulato principalmente in funzione delle aspettative, l'aspettativa è figlia della conoscenza; se vedo in pista una vettura di cui mi è stato detto che è la più veloce su quel circuito o se ho verificato che ha fatto il miglior tempo sul giro di sempre il giudizio di valore corrispondente sarà il massimo qualunque sia la prestazione in proiezione futuro, il riferimento è solo il passato.

Quando i valori sono dettati da entità esterna governata da circostanze "ambientali" (giro fatto da un ciclista o fatto da una automobile etc in un dato momento) il valore sembra acquisire certezza, stabilità e riconoscibilità , cosa accade se le circostanze ambientali e le aspettative le creiamo noi ?

Quando siamo cioè nello stesso tempo giudici e creatori del giudicato!

in una condizione di isolamento esistenziale nella quale nessuno al mondo conosce quello che accade dentro di noi.

Siamo cioè di fronte a questo dilemma: la realtà che abbiamo creato con le nostre scelte ci piace oppure no?

Perchè e fino a quando, emettiamo cioè giudizi sotto condizione (come quando si da consenso viziato ad un matrimonio)?

Non è psicologia, è epistemologia della riproduzione dei suoni ovvero verifica delle condizioni per cui si possa fare scienza della riproduzione dei suoni musicali per la quale occorre la riduzione massima del rumore di fondo "ambientale " e di errori sistematici nella formulazione del giudizio di valore, senza di che niente scienza!
.

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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda sponsor » 21 ago 2009, 20:32

baby rattle ha scritto:...
Quando siamo cioè nello stesso tempo giudici e creatori del giudicato!

in una condizione di isolamento esistenziale nella quale nessuno al mondo conosce quello che accade dentro di noi.

Siamo cioè di fronte a questo dilemma: la realtà che abbiamo creato con le nostre scelte ci piace oppure no?

Perchè e fino a quando, emettiamo cioè giudizi sotto condizione (come quando si da consenso viziato ad un matrimonio)?

Non è psicologia, è epistemologia della riproduzione dei suoni ovvero verifica delle condizioni per cui si possa fare scienza della riproduzione dei suoni musicali per la quale occorre la riduzione massima del rumore di fondo "ambientale " e di errori sistematici nella formulazione del giudizio di valore, senza di che niente scienza!


Non vedo alcuna strada alternativa alla creazione di una "scuola", in cui vengano tenute vive e tramandate non solo le capacità di giudizio estetico sul suono musicale, ma le conseguenti "tecniche" per la sua creazione. Qui c'è da fare una grande distinzione: la strada che porta alla "musica" passa per il "suono musicale", ma le due cose non coincidono.
Per dare un giudizio di valore sulla musica occorre che il suono musicale (che di quella è la condizione di esistenza) sia preservato in tutte le sue sfumature e ricchezze coloristiche e sintattiche.
Purtroppo, come detto molte altre volte, esiste oggi un evidente problema culturale sul suono musicale, la sua preservazione, la sua trasmissione, la sua creazione, la sua "giustezza", la sua riconoscibilità. Questa perdita di memoria collettiva affligge perfino la prestazione dal vivo, figuriamoci la riproduzione.
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda baby rattle » 8 set 2009, 19:00

Scienza nomotetica e scienza ideografica, materiale per sponsor.
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda sponsor » 9 set 2009, 15:31

baby rattle ha scritto:Scienza nomotetica e scienza ideografica, materiale per sponsor.


concetti che non mi sono particolarmente familiari... approfondiremo
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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda baby rattle » 9 set 2009, 16:34

sponsor ha scritto:
baby rattle ha scritto:Scienza nomotetica e scienza ideografica, materiale per sponsor.


concetti che non mi sono particolarmente familiari... approfondiremo




Neanche ad un tal ministro che però non ha approfondito; ha detto che Newton ha sbagliato a voler indicare la legge di gravitazione come legge universale, io già pensavo alla teoria della relatività ed invece essa legge fu presto demolita dall'obiezione che uno fece relativamente al fatto che le piante si muovono verso l'alto e non verso il basso come diceva la legge.

Newton ne uscì demolito, quasi impazzì, e si dette all'esoterismo, il ministro ancora spiegò che anche gli economisti avevano voluto scrivere leggi universali e che per questo avevano fallito portandoci nella condizione attuale.

Alla fine il ministro ha proposto non di ribaltare la gerarchia filosofia- politica- economia ma quanto meno di metterle sullo stesso piano.

Quel ministro fa il ministro, nel caso non si fosse capito!
.

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Re: Per una epistemologia della riproduzione dei suoni musicali

Messaggio da leggereda misureaudio » 9 set 2009, 21:27

baby rattle ha scritto:Scienza nomotetica e scienza ideografica, materiale per sponsor.


...peccato mi manchi il set di caratteri del greco antico.

Nomos <- legge, tithemi (tìt'zemi, pron.) <- porre, disporre. Anche eidos <- immagine, grafèin <- scrivere.

(perdonate, ricordi lontani da rinverdire).
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