Doppio cieco

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 27 giu 2009, 13:48

Così accade con la SCIENZA, non si sta mica lì a discutere sul terorema di Carnot, lo si fa proprio e si va AVANTI; in altri AMBITI si discute del teorema di Carnot e si prende per buona la recensione e l'esito statistico del doppio cieco.

Sarà per questo che ......?
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda drpaolo » 27 giu 2009, 17:25

...la degustazione cieca all'ascolto cieco....


La degustazione cieca è impossibile: parola di maestro sommellier francese (il mio insegnante in un corso di molti anni fa).

Per degustazione cieca si intende anche quella fatta in un bicchiere assolutamente nero.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 27 giu 2009, 18:12

Io non voglio farla troppo grossa ma la reatà che si vive è fatta sempre di qualcuno che ti dice guarda quà e solo quà in questo modo, religione, politica , storia, filosofia, financo la scienza in formato riassunto per scopi utilitaristico-produttivi, a me gli occhi e bada di non voltarti; il doppio cieco quand'anche fosse metodologicamente corretto è strumentale per conseguire fini che andrebbero prima discussi.
Ci si deve porre con occhi SPALANCATI di fronte a quello che accade, se non lo avessi fatto credo che non sarei aprodato a nulla e, badate bene, decidere cosa è corretto in quello che accade con i suoni è la cosa più difficile e più fondamentale ed è la vera barriera per l'universo mondo.
La realtà non si disvela in doppio cieco.
Il paziente non deve sapere cosa sta assumendo e si osserva come si comporta per verificarne l'efficacia, ma nel caso reale il paziente sa cosa assume e la reazione non può essere in ogni caso identica, sono state alterate le reali condizioni di impiego del dispositivo, farmaco o altro.
Scelto un componente aifai in doppio cieco l'utente sarà poi soddisfatto nell'impiego reale?
Oppure se non rivconosce due cavi sarà poi convinto che non esistono differenze tra cavi?
Attenzione agli allevamenti di polli in battteria!
Per vedere quello che non si è mai visto prima o come le cose stanno, ci vuole una ipotesi teorica ed una sperimentazione in condizioni controllate, il resto sono bubbole.
Le condizioni controllate in caso di suoni musicali sono una cosa TREMENDAMENTE COMPLICATA E DIFFICILE.
Massificazione, marketing, strategie esistenziali o, più minutamente, questioni di impegno orario, forse è il momento di rivedere tante questioni per non fare la parte dei polli di covatoio o dei bovini portati al macello.
Chi propone una prova per verificare il grado di credulità ed il proprio grado di allevamento in batteria?
La musica fornisce momenti di liberazione dalle gabbie, sarà per questo che......?
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda ciofne » 29 giu 2009, 12:58

A mio modo di vedere,
Il doppio cieco è una pratica derivata da un "modo di pensare" tipico di chi non sapendo di che cosa si parla, ovvero tutto ciò che implica fisicamente e umanamente l'emissione e percezione dei suoni, non sà cosa occorre e come affrontare la questione,
Proprio come gli esperti di diffusori di ultima generazione, quelli nati con i moderni SW di simulazione con tanti bei numeretti caricati dentro, ci costruiscono un diffusore, senza sapere,
senza avere la più pallida idea di che cosa fa un diffusore in ambiente.
Neanche capiscono che cosa fa un singolo altoparlante.
Non gli parlate di errori sistematici, non li conoscono...

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 29 giu 2009, 20:42

ciofne ha scritto:A mio modo di vedere,
Il doppio cieco è una pratica derivata da un "modo di pensare" tipico di chi non sapendo di che cosa si parla, ovvero tutto ciò che implica fisicamente e umanamente l'emissione e percezione dei suoni, non sà cosa occorre e come affrontare la questione,
Proprio come gli esperti di diffusori di ultima generazione, quelli nati con i moderni SW di simulazione con tanti bei numeretti caricati dentro, ci costruiscono un diffusore, senza sapere,
senza avere la più pallida idea di che cosa fa un diffusore in ambiente.
Neanche capiscono che cosa fa un singolo altoparlante.
Non gli parlate di errori sistematici, non li conoscono...

Valter




Ci sono tanti problemi difficilissimi che non possono essere affrontati riducendo la descrizione dell'emissione di un altoparlante a quella secondo una sola direzione e ad una certa distanza per il solo primo attimo di esistenza; ogni volta prende come una vertigine al pensiero che tutto il mondo è fermo a quella modalità di rappresentazione.

Un ambiente rappresentato dalla misura, di non si sa cosa, in un punto; un campo di valori descritto mediante la misura in un punto; qui non è questione di aifai è questione che non si riesce neppure a descrivere questa condizione di errore permanente ed universale.

Incredibile, stordisce!
.

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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda Telstar » 30 giu 2009, 14:33

baby rattle ha scritto:Oggi ci sarebbe da combattere CERTA MEDICINA PRODUTTIVA a cominciare dal parto cesareo (per restare in tema viciniore); quale rapporto si stabilisce tra madre e figlio se la madre non ha sentito il figlio uscirle dal ventre?


In italia si esagera col cesareo, è vero, ma questo non è il punto.
Chi ti dice che si stabilisce un rapporto DIVERSO da quello che potrebbe stabilirsi se il figlio fosse nato di parto naturale?
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda Telstar » 30 giu 2009, 14:36

Philips ha scritto:Circa il doppio cieco in medicina, io ne so quanto te, cioè non sono un esperto del settore.
Ma sbagli ancora (per me) quando insisti sulle condizioni diverse. Nessuno deve essere individualmente nelle stesse condizioni, ma i due gruppi devono essere omologhi. I test di significatività sono matematici, probabilistici.


A mio avviso, il problema del doppio cieco in hi-fi è che N è troppo piccolo.
Se già lo è per gli studi medici finanziati da ingenti $omme di denaro, figuriamoci nel nostro piccolo, dove le risorse sono estremamente limitate.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 30 giu 2009, 20:47

Telstar ha scritto:
baby rattle ha scritto:Oggi ci sarebbe da combattere CERTA MEDICINA PRODUTTIVA a cominciare dal parto cesareo (per restare in tema viciniore); quale rapporto si stabilisce tra madre e figlio se la madre non ha sentito il figlio uscirle dal ventre?


In italia si esagera col cesareo, è vero, ma questo non è il punto.
Chi ti dice che si stabilisce un rapporto DIVERSO da quello che potrebbe stabilirsi se il figlio fosse nato di parto naturale?


Questo è possibile mediante osservazione delle dinamiche madre-neonato e dell'evoluzione dei soggetti (nel tempo) mediante l'analisi. Paradossalmente credo (mia idea) che sia più semplice uno studio sulle dinamiche affettive madre-figli che metta in relazione i reciproci comportamenti rispetto a determinati fatti piuttosto che lo studio delle influenze dei farmaci sulle malattie: i comportamenti tenuti dagli individui sono sempre osservabili, mentre le variabili in atto sull'evoluzione di una malattia sono in larga parte sconosciute e impredicibili. Comunque siamo davvero OT, tra l'altro le mie limitate competenze in materia non mi mettono in grado di fare un passo avanti senza sconfinare nell'opinabile e nell'arbitrio.
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda sponsor » 30 giu 2009, 21:12

Telstar ha scritto:
Philips ha scritto:Circa il doppio cieco in medicina, io ne so quanto te, cioè non sono un esperto del settore.
Ma sbagli ancora (per me) quando insisti sulle condizioni diverse. Nessuno deve essere individualmente nelle stesse condizioni, ma i due gruppi devono essere omologhi. I test di significatività sono matematici, probabilistici.


A mio avviso, il problema del doppio cieco in hi-fi è che N è troppo piccolo.
Se già lo è per gli studi medici finanziati da ingenti $omme di denaro, figuriamoci nel nostro piccolo, dove le risorse sono estremamente limitate.


Il problema delle dimensioni del campione statistico si pone quando la metodologia è accettata. In questo caso a mio avviso il problema invece è metodologico, ovvero il doppio cieco, a prescindere dal campione statistico, è inefficace al fine del confronto. Il punto chiave è COSA vogliamo confrontare.
Vista e udito forniscono all'individuo le strutture base su cui rielaborare il concetto di spazio e di tempo: fissiamo l'attenzione sul tempo. Il confronto in ambito scientifico si basa sulla cosiddetta misura, o sull'osservazione, che tecnicamente può avvenire solo nella contemporaneità, ovvero se c'è la possibilità di confrontare nel medesimo istante di accadimento un fatto/oggetto con un campione (o con un criterio verbalmente esprimibile e condiviso) e memorizzarne la lettura (riconoscibile come numero o anche, nel caso di criterio, con un grado qualitativo di adeguatezza al criterio in oggetto). In tal modo si estrapola la misura dalla coscienza, ovvero dal flusso temporale di accadimento: a questa estrapolazione attribuiamo la qualità dell'oggettività. Tuttavia le esperienze emotive, e quindi anche il suono musicale, possono esistere nella coscienza soltanto come accadimento (tempo) in atto. Siamo in grado di confrontare due tramonti? Se misuriamo radianza, spettri etc. e possiamo dire con assoluta certezza che dal punto di vita delle misure il tramonto di oggi è identico a quello di ieri, tuttavia questo basta a dire che l'esperienza della nostra coscienza è stata la medesima? Non basta perché i tempi non sono mai ripetibili, quindi a livello di coscienza ogni evento è unico e appartiene al suo tempo di esistenza.
Attenzione perché qui il discorso va ben oltre il doppio cieco: qui si postula la inconfrontabilità tra due suoni del medesimo disco riprodotti in due tempi diversi. Il che non vuol dire che non abbiamo strumenti di valutazione... li abbiamo se, in ambiente controllato, sappiamo cosa osservare nel momento in cui il suono viene riprodotto. In realtà il concetto di confronto come tale andrebbe secondo me abolito, per lasciare il posto ad una valutazione della correttezza del suono in atto. Quindi "osservare" quanto accade non in modo generico, ma con dei precisi criteri di valutazione del suono. Qui l'oggettività deriva dal confronto in tempo reale tra ciò che si ascolta e il criterio di valutazione.
Concetti che gradirebbero un contributo di messa a punto...
sponsor
 
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Re: Doppio cieco

Messaggio da leggereda baby rattle » 1 lug 2009, 8:46

sponsor ha scritto:
Telstar ha scritto:
Philips ha scritto:Circa il doppio cieco in medicina, io ne so quanto te, cioè non sono un esperto del settore.
Ma sbagli ancora (per me) quando insisti sulle condizioni diverse. Nessuno deve essere individualmente nelle stesse condizioni, ma i due gruppi devono essere omologhi. I test di significatività sono matematici, probabilistici.


A mio avviso, il problema del doppio cieco in hi-fi è che N è troppo piccolo.
Se già lo è per gli studi medici finanziati da ingenti $omme di denaro, figuriamoci nel nostro piccolo, dove le risorse sono estremamente limitate.


Il problema delle dimensioni del campione statistico si pone quando la metodologia è accettata. In questo caso a mio avviso il problema invece è metodologico, ovvero il doppio cieco, a prescindere dal campione statistico, è inefficace al fine del confronto. Il punto chiave è COSA vogliamo confrontare.
Vista e udito forniscono all'individuo le strutture base su cui rielaborare il concetto di spazio e di tempo: fissiamo l'attenzione sul tempo. Il confronto in ambito scientifico si basa sulla cosiddetta misura, o sull'osservazione, che tecnicamente può avvenire solo nella contemporaneità, ovvero se c'è la possibilità di confrontare nel medesimo istante di accadimento un fatto/oggetto con un campione (o con un criterio verbalmente esprimibile e condiviso) e memorizzarne la lettura (riconoscibile come numero o anche, nel caso di criterio, con un grado qualitativo di adeguatezza al criterio in oggetto). In tal modo si estrapola la misura dalla coscienza, ovvero dal flusso temporale di accadimento: a questa estrapolazione attribuiamo la qualità dell'oggettività. Tuttavia le esperienze emotive, e quindi anche il suono musicale, possono esistere nella coscienza soltanto come accadimento (tempo) in atto. Siamo in grado di confrontare due tramonti? Se misuriamo radianza, spettri etc. e possiamo dire con assoluta certezza che dal punto di vita delle misure il tramonto di oggi è identico a quello di ieri, tuttavia questo basta a dire che l'esperienza della nostra coscienza è stata la medesima? Non basta perché i tempi non sono mai ripetibili, quindi a livello di coscienza ogni evento è unico e appartiene al suo tempo di esistenza.
Attenzione perché qui il discorso va ben oltre il doppio cieco: qui si postula la inconfrontabilità tra due suoni del medesimo disco riprodotti in due tempi diversi. Il che non vuol dire che non abbiamo strumenti di valutazione... li abbiamo se, in ambiente controllato, sappiamo cosa osservare nel momento in cui il suono viene riprodotto. In realtà il concetto di confronto come tale andrebbe secondo me abolito, per lasciare il posto ad una valutazione della correttezza del suono in atto. Quindi "osservare" quanto accade non in modo generico, ma con dei precisi criteri di valutazione del suono. Qui l'oggettività deriva dal confronto in tempo reale tra ciò che si ascolta e il criterio di valutazione.
Concetti che gradirebbero un contributo di messa a punto...



Andava più veloce patrese alla curva velocissima prima della frenata della rivazza o andavano più veloci gli altri?

Me lo sono chiesto giro dopo giro, arrivava lui ed era un fulmine; sarà stata la stabilità della vettura (forse più precaria), la traiettoria, i colori bianco-blu della macchina, sarà stato chissà cosa, la sensazione di una velocità folle, oltre 300 Km/h te la dava solo lui.

Come si osserva la realtà, con il cronometro o con i sensi; in condizioni libere o controllate, andava più veloce patrese o chissà chi?

Tutto questo NON HA IMPORTANZA, si è in un ambito di evento che accade e che ha i suoi margini di giudicabilità e di procurare sensazioni, quando si entra nella riproduzione dei suoni musicali si osservano auto che filano a marcia indietro, scontrano con i pompieri in pista, cappottano ai box dove tolgono le ruote e mettono zucchero nella benzina .....etc.....etc....tutto questo dopo che si riesca a discernere che sono automobili.

Ad esempio, che stia suonando una orchestra sinfonica o una sezione di violini collocata nello spazio lo si prende per buono conoscendo il repertorio e la realtà di origine.

Addentrarsi nella materia della osservazione e giudizio del suono musicale riprodotto credo che sia difficilissimo se non impossibile nella stratrificazione odierna di nelsonpass_ate di moda.
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