Effetto della distorsione all'ascolto#1 Messaggio da MarioBon » 15/03/2019, 13:58
La distorsione in generale provoca fatica da ascolto.
Più in dettaglio ci sono effetti, legati alla distorsione, che alterano la percezione sia del timbro che dello spazio
a seconda di dove la distorione viene generata. Questo consente, in qualche modo, di capire la sua origine.
Catena di riproduzione in generale
La distosione prodotta dalla catena sorgente+ampli+diffusori (in assenza di clipping dell'ampli)
produce distorsione
stazionaria (armonica e di intermodulazione) che maschera i dettagli e quindi può mascherare, per esempio,
la riverbarazione contenuta nella registrazione con effetti sulla spazialità (in particolare sulla
profondità della scena riprodotta).
Altoparlanti
Un tempo, quando il woofer arrivava a fondo corsa , si sentiva un bel "tok". Oggi i woofer sono costruiti in modo più intelligente e non c'è più il rischio di danneggiare la bobina mobile facendola sbattere contro il piatto polare del complesso magnetico.
Sempre un bel "tok" si sente quando una la ferrite di una induttanza raggiunge
la saturazione. Anche questo è diventato un evento raro (grazie ai nuclei a bassa permeabiltà). Il componente più delicato resta il tweeter che, quando troppo sollecitato, rende il suono affaticante, freddo ed aggressivo. Nei sistemi a due vie non è raro percepire "confusione" in gamma media qualdo il mid-woofer è sollecitato a bassa frequenze.
Amplificatore allo stato solido
Il clipping di un amplificatore allo stato solido, quando si manifesta contemporanamente sui due canali in modo persistente, provoca la
"verticalizzazione dell'immagine": l'immagine si schiacccia al centro dei diffusori e appare più "alta" (per esempio nei picchi dell'orchestra). Se il clipping è troppo frequente induce fatica da ascolto
in tempi brevi. Le registrazioni sovramodulate producono questo effetto anche in assenza di clipping dell'amplificatore perché sono già "clippate" all'origine.
Il clipping di un solo canale provoca lo spostamento dell'immagine (
verso destra o sinistra) e si manifesta come un fastidio non meglio identificato che comunque distrurba (fatica da ascoto a medio termine). Si tratta di instabilità della posizione degli strumenti.
Una fonte fastidiosa di distorsione è costituita dalle protezioni che possono provocare l'effetto chattering (attacca e stacca continuo),
autooscillazioni, prolungamento del tempo necessario a tornare al funzionamento lineare. Meglio non portare l'ampli in clipping.
Amplificatori a valvole
Per quanto riguarda gli amplificatori a valvole l'effetto, più che di clipping, è di compressione (
distorsione di forma) che provoca un appiattimento dell'immagine (mancanza di profondità) che è generalmente più tollerabile. La distorsione tipica dell'ampli a valvole viene confusa dall'apparato uditivo con la distorsione
aurale e fa apparire il volume (livello SPL) più alto di quello che è. La distorsione
aurale è un fenomeno noto da almeno sessanta anni (Olson).
Sorgenti
Il giradischi ed il pick-up sono dispositivi meccanici ed elettromeccanici che possono avere una quantità di difetti la maggior parte dei quali dipendono
da come sono utilizzati. La geometria del braccio, l'allineamento della testina, il peso di lettura, ecc. sono tutte potenziali cause di distorsione. Un giradischi deve essere ben "tarato" in tutte le sue parti. Gli effetti più deleteri sono legati al rumore, alle oscillazioni a frequenza
infrasonica (specie con sistemi reflex) e all'effetto Larsen.
I lettori CD hanno sia una parte meccanica che una parte elettronica. Fatta salva la linearità del concertitore DAC e l'effetto dei filtri di ricostruzone, si dovrebbe poter escludere la possibilità di clipping della sezione analogica.
I DAC,
in teoria, se sono lineari e con un clock stabile, dovrebbero essere tutti uguali.
L'unica considerazione generale che si può fare riguardo la distorsione è che questa, partendo dalla sorgente, si propagherà all'amplificatore ed ai dffusori e non potrà che aumentare lungo la strada quindi deve essere, alla sorgente,
molto bassa. I lettori CD hanno ance un sistema automatico di correzione degli errori di lettura che potrebbe prendere
fischi per fiaschi. In questo caso si sentono dei click oppure il lettore salta una traccia (come il gradischi). Se i CD sono privi
si strisci e mecchie non c'è nulla da correggere e tutto funziona.
Le registrazioni
Da quando ha avuto inizio la guerra del loudness esistono (troppe) regisrazioni ultracompresse o sovramodulate (clippate) che suonano "male" anche senza che la catena di riproduzione vi aggiunga del suo. Una buona catena di riproduzione dovrebbe metterene a nudo tutti i difetti di una registrazione. Le registrazioni compresse o sovramodulate suonano
"piatte" senza alcun senso di profondità e con scarsa possibilità di distinguere gli strumenti. In compenso suonano forte ma se si alza il volume si sente sempre peggio.
Cavi e connessioni
I cavi non producono distorsione non lineare
ma presentano resistenza, capacità ed induttanza che interagiscono con le impedenza di ingresso e di uscita dei dispositivi che collegano. Gli amplificatori a stato solido possono essere sensibili alla capacità dei cavi di potenza. Un cavo può alterare
la risposta in frequenza complessiva in modo udibile ma sempre meno di quanto non avvenga cambiando la posizione dei diffusori nell'ambiente. Una qualità fondamentale dei cavi è la schermatura (non solo per il rumore) e non ultima la qualità del dielettrico (evitare il PVC ed il PVDF).
I cavi troppo capacitivi possono portare certi amplificatori in condizioni prossime alla instabilità. In questo caso il suono appare
"lucido" e alcuni scambiano questo difetto per "maggiore dettaglio". Nei casi estreni è possibile bruciare il tweeter (l'autooscillazione sollecita il tweeter molto pesantemente).
Mario Bon
http://www.mariobon.com