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Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 14:41

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ricordo ai non lettori o ai dimentichi che lo psichiatra prof. francesco pesavento è rigososo

AMBO sono definizioni emessi da essi stessi

molti, degli altri, si AMBISCONO giornalisti

ma abbandoniamo gli elucubri e immergiamoci nell'intervista


il tale TESTADICAZZO MALATO 'O tribola è a tutt'oggi rimasto incappucciato e SOLLAZZA gli avventori sul melius, dimentico della sorte del bebbo abbandonato al destino INFAME e praticante su favebook
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 14:48

Bebo
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Inviato 14 Agosto, 2006

Intervista a Bebo Moroni
Di Alberto O. (in arte Otrebla)

Innanzitutto Signor Moroni, grazie per avermi concesso l’intervista. Iniziamo dunque:
Lei ha fratelli o sorelle? Se sì, possiedono impianti d’Alta Fedeltà?


- Un fratello maggiore che non c'è più, che era responsabile della sezione musica di Stereoplay, fondatore di Muzak, musicista e tant'altro che mi ha fatto conoscere l'alta fedeltà ( ma soprattutto il rock e i suoi derivati), un fratello minore che possiede impianto ( ma soprattutto dischi) ed è bebodipendente per tutto quel che riguarda lo stesso ( stasera vado a montargli una testina).

Che tipo di studi ha fatto? Qual’era il suo rendimento a scuola? Ha dovuto ripetere qualche anno?


- Ho fatto tutti i licei di qualsiasi ordine ( Conservatorio, scientifico, classico) sono stato bocciato ben due volte ( non entravo in classe, giocavo alla rivoluzione), poi ho fatto quattro anni in due e mi sono diplomato all'artistico 60/60 da privatista, ne vado molto fiero. La presidente di commissione alla fine dell'orale disse ad alta voce: "peccato che non abbiamo più di 60 da poter dare"...Sono cose che rimangono... Ho lasciato l'università ( che ho ripreso quest'anno) dopo che un notissimo Professore mi fece una fatidica ( e saggia, benchè cinica) domanda: "Moroni, lei è davvero molto bravo, ma perchè vuole fare lo storico dell'arte. Ce l'ha due cognomi? Ce l'ha un patrimonio personale?" . Non sono mai più entrato in facoltà.

Nella sua famiglia c’era amore per la musica? Qualche parente musicista?
Pensa che la sua passione per l’Alta Fedeltà derivi, anche indirettamente, da qualche influsso famigliare?


- Mio padre è stato per venticinque anni Segretario Nazionale della CGIL spettacolo e poi per quasi venti vice-presidente dell'Accademia di Santa Cecilia. Io ero sempre con lui ( tre fratelli, a otto anni di distanza l'uno dall'altro, mia madre era leggermente esaurita...). Sono cresciuto tra prove d'orchestra e riunioni sugli enti lirici. Il primo gruppo Beat di mio fratello risale al 1966 ( I Nuovi Poeti). In casa mia, sul divano, sul pavimento, hanno dormito Chico Barque, Didier Malerbe, Keith Tippet, Juan Capra, Quando mio fratello recitava nella "scandalosa" edizione italiana di Hair, a tarda notte mio padre faceva la pasta per le Bertè, per Teocoli, per Renato Zero, per la povera Tiffany Jones, per Vince Tempera e per Bill Conti...Si credo che l'ambiente famigliare abbia avuto i suoi begli influssi...

A quale età ha cominciato ad interessarsi di hi-fi? Quali sono state le circostanze che l’hanno avvicinata a questo mondo?

- A 16 anni il capo di mio fratello mi ha regalato un compatto di Selezione. Al contempo iniziavo a scrivere qualcosa per Muzak e per Stereoplay. Dopo un paio d'anni ( pare che io ci sentissi particolarmente bene) dal settore musica mi hanno spostato a quello hi-fi, e lì il mio destino, ahinoi, è stato segnato.

Che idea si è fatto in merito all’amore per la musica degli appassionati d’Alta Fedeltà? E' sempre presente? Dovrebbe esserlo di più?

-L'alta fedeltà ha avvicinato molta più genete alla musica seria, o almeno ai rudimenti di questa, di tanti inutili e malfatti programmi ministeriali. L'Italia rimane, purtroppo, uno dei Paesi a minima cultura musicale nel mondo civilizzato. Siamo bravi a fare i dischi come i libri, ma poi non li sentiamo e non li leggiamo. L'alta fedeltà, alla faccia di chi se ne fa beffe, da questo punto di vista da una mano, magari costringendo gli appassionati ad ascoltare cose che mai si sarebbero sognati di ascoltare.

-Lei è anche uno studioso ed un conoscitore d’arte. Se potesse tornare indietro, percorrerebbe con più decisione quella strada?

-Vedi sopra...Ma non ho mai abbandonato la mia prima passione. Continuo a coltivarla, e chissà da grande...
Sull’ultimo numero di Fedeltà del Suono abbiamo visto una piccola fotografia della sua signora.

La signora Moroni cosa pensa del suo lavoro?

- Ne ha molta stima, sicuramente lo valuta più di quanto non faccia io.

Consiglierebbe a suo figlio d’intraprendere la professione di giornalista hi-fi?

-Assolutamente no, a far la fame in famiglia e le nottate a studiare e lavorare per una "banda d'ingrati" basta papà!

Pensa che le sue idee politiche (lei è noto come SINISTRO uomo di sinistra) abbiano influito sul suo modo di svolgere l’attività di giornalista hi-fi, e se sì, in che modo?

- Si, sviluppando oltremodo, purtroppo, la mia intransigenza, ostacolandomi la carriera costantemente, attirandomi le antipatie e l'ostracismo di molte persone, meno e più potenti.

In che cosa il settore dell’Alta Fedeltà si differenzia oggi rispetto agli anni in cui Lei ha iniziato a dare il suo contributo come giornalista?


- Oggi non si sogna più, si litiga solo.

Una domanda impertinente: lei ha lavorato per molti anni alla rivista Suono. Ad un certo punto l’ha lasciata. Se non sono troppo indiscreto, può indicarcene sommariamente i motivi?


- No comment

Uscito dalla redazione di Suono, che cosa ha fatto nel periodo in cui non si è occupato più di Alta Fedeltà?

- La fame, un libro con Tanino Liberatore, per Tanino ho sceneggiato cinque o sei fumetti, ho tradotto manualistica tecnica per campare, ho organizzato un paio di grosse manifestazioni...Aiutato mia moglie a montare un paio di spettacoli teatrali, fatto la fame, fondato Videohifi assieme a Sergio, girato giornali in cui mi si rispondeva o che il mio curriculum era troppo ricco, o che ero troppo vecchio, o che rompevo troppo i coglioni con le mie idee intransigenti. Fatto la fame...

C’è un periodo della sua vita lavorativa, nel settore dell’Alta Fedeltà, che rimpiange con maggiore nostalgia?

- Gli anni '80, per non aver voluto approfittare dei privilegi che mi si offrivano, per aver vissuto anche i momenti che potevano essere più belli con uno stupido senso di colpa perchè dormivo in alberghi troppo lussuosi, o mi vergognavo di mangiare in ristoranti ecslusivi. Parafrasando un delizioso film francese potrei dire" che maledizione aver avuto i genitori comunisti" !

E’ opinione diffusa quella che vuole le donne come completamente disinteressate alla riproduzione sonora di qualità. Ed effettivamente sono poche le donne audiofile. E’ ancora così? Quali potrebbero essere, secondo la sua opinione, i sistemi per ottenere un maggior interesse femminile verso l’hi-fi?


- Le donne ci sentono molto meglio degli uomini. E' noto e appurato, ma hanno assai più senso pratico. Difficilmente le convinceremo mai che per ascoltare musica un'oretta al giorno vadano spesi tanti soldi.

Quanta responsabilità hanno, se ne hanno, le riviste di settore, rispetto alla crisi attuale, crisi che pare riconosciuta un po’ da tutti? Quali sono secondo lei i difetti del settore, ed a chi o a cosa sono da ascrivere?


- Scarsa, se non quella di aver subito la crisi senza esser state capaci di essere in alcuna maniera propositive. Alle riviste italiane rimprovero solo di aver perso coraggio, ed essersi lasciate trasportare dalla corrente per paura di dover chiudere. Per il resto sono ancora, in genere, migliori e più pulite di quelle anglosassoni. Un po' noiose, a parte ovviamente le mie...

Trova che la rete telematica costituisca un ostacolo o un incentivo alla crescita del settore nel nostro Paese?

-Sicuramente un incentivo, a patto che la rete non serva a creare nuovi mostri: guru improvvisati, traffichini infaticabili, cazzaroni convinti di possedere il verbo.

Ognuno di noi ha i suoi miti, quali sono i suoi?


- Troppi. Posso al massimo fare una selezione random: Proust, Mann, Salinger, Fitzgerald, Bukowski, Hamsun, i Mc Intosh ( architetti, costruttori di alta fedeltà, personal computers), Frank Lloyd Wright, Cezanne, Giorgione, Piero della Francesca, Adriano Olivetti, J.Gordon Holt, Antonio Gramsci, Piero Gobetti, Olof Palme, Nelson Mandela, Giorgio Amendola, Riccardo Lombardi, il partigiano sconosciuto della canzone che mi cantava mio padre per farmi addormentare, i Beatles, The Who, i Tempations, i Devo, David Byrne e David Bowie, Lou Reed e Nico, Ludvig Van, Haendel, Mahler, Puccini, Miles, Coltrane, i trenini Marklin, le lasagne della mensa della stazione di Bologna prima della strage, Carlo Maria Schultz, Opus, Sottsass e Pivano, Fossati e De Andrè, Paolo Conte, Maria Callas, Bergman, Pasolini, Tavernier, Speilberg ( ebbene si, amo i talenti geniali, anche quando sono discontinui o non unicamente dediti "alla causa dell'arte), Spielberg come Raffaello), John Cooper, la Mini Cooper, Falcao, Nela, Meroni...

A chi si sente di dover dire grazie, giunto a questa fase della sua esperienza professionale?


-A tante persone: Al mio professore di Storia dell'Arte che m'ha insegnato la bellezza di studiare, Aurelio Fruzzetti, al mio Preside che è riuscito a infilarmi in questa coccia dura che la matematica e la fisica non sono fredde astrazioni, Mario Mariotti. A Vittorio Zivelli che ha creduto talmente in me da mettermi in mano, a soli diciassette anni, il programma di punta di RadioDue, a mio Padre, a mio Fratello Danilo, a Paolo Nuti, Franco Gatta, Renato Giussani...

Può farci almeno un nome, tra coloro che oggi operano nel settore dell’Alta Fedeltà (giornalista, costruttore, distributore, veda lei…) verso il quale prova una sincera stima?

-Sono tanti, troppi, e commetterei senz'altro delle ingiustizie. Ne nomino uno sconosciuto ai più: Victor Campos, un geniaccio solitario e poco mondano che ha dato vita e cuore ad oggetti straordinari, marchiati Nad, Adcom e in tante altre maniere. Poi c'è Ken Ishiwata che è una sorta di fratello sperso per il mondo, Mark Glazier, J. Gordon Holt, Mark Levinson a cui perdono tutto perchè mi diverte troppo, i Natali , Licciardello e i Faccendini che non hanno mai tentato di mettermi i piedi in testa, o di sfruttarmi, Gianni Lami che è un uomo straordinario e m'intristisce non vederlo più a capo della Teac Italia (contando che qualcuno in questo Paese sappia ancora riconoscere un vero grande manager con il naso di un grande manager da un bocconiano qualsiasi).... Ma l'elenco delle eccellenti persone di questa community è lungo, almeno quanto quello delle persone pessime.

Grazie per l’intervista Direttore Moroni, ed auguri per il futuro.
Alberto O.

-Grazie a lei signor Otreblà, sono stato abbastanza ridicolo?
Ottime cose
Bebo Moroni

http://www.lucacoscioni.it
Modificato da - Bebo il 13/08/2006 22:56:32
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 14:52

Troppi. Posso al massimo fare una selezione random: Proust, Mann, Salinger, Fitzgerald, Bukowski, Hamsun, i Mc Intosh ( architetti, costruttori di alta fedeltà, personal computers), Frank Lloyd Wright, Cezanne, Giorgione, Piero della Francesca, Adriano Olivetti, J.Gordon Holt, Antonio Gramsci, Piero Gobetti, Olof Palme, Nelson Mandela, Giorgio Amendola, Riccardo Lombardi, il partigiano sconosciuto della canzone che mi cantava mio padre per farmi addormentare, i Beatles, The Who, i Tempations, i Devo, David Byrne e David Bowie, Lou Reed e Nico, Ludvig Van, Haendel, Mahler, Puccini, Miles, Coltrane, i trenini Marklin, le lasagne della mensa della stazione di Bologna prima della strage, Carlo Maria Schultz, Opus, Sottsass e Pivano, Fossati e De Andrè, Paolo Conte, Maria Callas, Bergman, Pasolini, Tavernier, Speilberg ( ebbene si, amo i talenti geniali, anche quando sono discontinui o non unicamente dediti "alla causa dell'arte), Spielberg come Raffaello), John Cooper, la Mini Cooper, Falcao, Nela, Meroni...




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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 14:58

tran quoc ha scritto:
Troppi. Posso al massimo fare una selezione random: Proust, Mann, Salinger, Fitzgerald, Bukowski, Hamsun, i Mc Intosh ( architetti, costruttori di alta fedeltà, personal computers), Frank Lloyd Wright, Cezanne, Giorgione, Piero della Francesca, Adriano Olivetti, J.Gordon Holt, Antonio Gramsci, Piero Gobetti, Olof Palme, Nelson Mandela, Giorgio Amendola, Riccardo Lombardi, il partigiano sconosciuto della canzone che mi cantava mio padre per farmi addormentare, i Beatles, The Who, i Tempations, i Devo, David Byrne e David Bowie, Lou Reed e Nico, Ludvig Van, Haendel, Mahler, Puccini, Miles, Coltrane, i trenini Marklin, le lasagne della mensa della stazione di Bologna prima della strage, Carlo Maria Schultz, Opus, Sottsass e Pivano, Fossati e De Andrè, Paolo Conte, Maria Callas, Bergman, Pasolini, Tavernier, Speilberg ( ebbene si, amo i talenti geniali, anche quando sono discontinui o non unicamente dediti "alla causa dell'arte), Spielberg come Raffaello), John Cooper, la Mini Cooper, Falcao, Nela, Meroni...




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io mi scordo perfino i molti spesso da mandare a fare in culo

APPROFITTO dell'occasione per mandare AFFANCULO alberto O., otrebla, un tale COL CANCRO AL CERVELLO che qualche sfizio diffamatorio se lo è tolto con molta nonchalance

ce lo tolsero quelli degli orologi ( esso scappò via schifato dalla recchia fedele) ma lì ci vogliono I SOLDI e PERCIO' ce lo hanno rigurgitato con vomito

https://melius.club/topic/287017-at%C3% ... NewComment
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 15:01

'O TRIBOLA intervistò anche ricci giulio cesare

ivi c'è molto da intervistare...a partire dai monaci del milleduecento....
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 15:04

non c'entra col discorso...è apparso sfogliando l'album....
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 17:24

La deevoluzione
Bebo April 2014
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"Ci chiamiamo Devo perché crediamo nella deevoluzione, quella che porterà l'uomo a livello di ameba, anzi di patata"
Abbiamo compiuto un percorso durato anni, dure polemiche, battaglie, e poi prese di distanze, di posizione, riallineamenti, prese di coscienza, per affermare che esisteva un alta fedeltà migliore, che chi voleva ridurre la complessità dell'ascolto a due formulette matematiche, non aveva rispetto per chi l'alta fedeltà l'acquistava, e aveva diritto a sapere e a conoscere.

Poi su queste cose qualcuno ci ha messo i marchi, "esoterico" che era anche divertente, "hi end" che era tronfio, ma sta di fatto che oggi si ascolta, mediamente, infinitamente meglio rispetto a venti venticinque anni fa.

Qualcuno ci ha giobbato, come si suol dire, coi prezzi, con un'offerta eccessiva etc., e abbiamo cercato di "ragionevolizzare" il mercato attraverso una critica sana di ciò che accadeva, abbiamo criticato anche molto aspramente gli eccessi nei costi, nella miracolistica da cavo PERUSINI e da accessorietti vari etc. Però non abbiamo receduto da quella che era una posizione avanzata, rispetto all'argomento di nostro interesse.

Poi è nata (nato) la rete, e qualcuno s'è inventato guru, ha scoperto improbabili ammazzagiganti, ha teorizzato altrettanto improbabili sinergie. Poi sono venuti ( e io sono un appassionatissimo di quel campo) i vintagisti integralisti, quelli che credono e ci credono in buona fede, cosa non può l'autosuggestione, che un Sansui AU 919 suoni meglio di una coppia ARC/Krell o CJ/Pass, e vattelappesca, quelli che il Technichs 1210 se li beve tutti, quelli che "quando c'era lui caro lei", quelli che la piattina ( a dispetto di qualsiasi formula matematica) "mille volte meglio di qualsiasi cavo".

Possibile che in questo campo si debba sempre esagerare? Che non ci possa esser mai un punto d'equilibrio? Che per criticare gli eccessi si debba eccedere al contrario, riportando indietro le lancette della storia e del progresso?
E che diamine, è assolutamente legittimo avere un'opinione, ma non è indispensabile e nemmeno è indispensabile volerla a tutti i costi propagandare come la verità.
E' vero che dopo ogni rivoluzione viene una restaurazione, ma è anche vero che le restaurazioni sono la vittoria della bieca conservazione sul progresso.

Giuro che se qualcuno mi viene a raccontare che i coordinati degli anni '70 suonavano meglio degli impiantini inglesi gli sparo un cazzotto in un occhio.
Bebo Moroni
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 17:27

Bebo 00:37

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Paolo, stai dicendo una manica di cazzate. Fattene una ragione.

Bebo Moroni
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 17:31

paolippe

Bebo said:
Paolo, stai dicendo una manica di cazzate. Fattene una ragione.



Caro Bebo, carissimo. Perchè cadere anche Tu nell'offensivo? Non è proprio da Te.

Quei prodotti li ho ascoltati decine di volte e ne ho tratto le mie conclusioni; ma SONO MIE non del forum. STOP.
Per me non sono prodotti riusciti, checchè ne parlino tutti bene.
La Vermillion è penosa e non è la prima volta che lo dico.
Le Stirling e Turnberry....ma per carità....NON sono casse acustiche, non suonano.
Se poi sono stato così sfigato che tutte le volte che ho ascoltato le Turnberry c'era qualcosa che ne comprometteva la resa, allora sono stato proprio sfortunato, ma NON CREDO.

Nessuno è a mio avviso autorizzato a dire quello che di offensivo avete detto Tu e b.olivaw nei miei confronti, nemmeno se siete i direttori. Io non mi sono mai permesso di offendere alcuno, quì dentro.
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Re: intransigente

Messaggio da leggereda tran quoc » 21 mar 2020, 17:33

E parlare male di prodotti malriusciti NON equivale a offendere. Sono oggetti, anche se dietro di essi vi sono progettisti e proprietari che potrebbero prendersela a male (o più probabilmente andare ad ascoltare qualcosa che davvero "suoni").

Ciao

Paolo
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