CCInecittà

[tran quoc]

Se mi presenti qualcuno che ha un 'VERBO' migliore di quello che ci ha proposto Massimo in tutti questi anni sarò interessato ad ascoltarlo.

Gianfranco

bravo gianfranco!

gianfranco,

riservati di essere tu a stabilire il più migliore....

[tran quoc]

http://hifi.altervista.org/viewtopic.ph ... =25#p11100


alfredo si spende
verrà ripagato dal destino stesso ( in rapporto al prezzo)

[tran quoc]

sembrano adoratori di un santo minore

[tran quoc]

Re: Cortocircuitare gli ingressi
Messaggio: # 11204Messaggio Gianfranco
ieri, 22:45

Ho provato a cortocicuitare gli ingressi monitor del V7000. Sia con dei connettori RCA che con un corto spezzone di cavo saldato direttamente all'interno dell'ampli. Devo essere sincero, non ho sentito differenze travolgenti ma comunque sono udibili. Tutte peggiorative e la più peggiorativa è quella con i connettori RCA esterni. Quindi anche stavolta mi trovo d'accordo con Andrea, Grunf e Massimo.

PS non litigate per l'ordine con cui vi ho citati perché è casuale, ho messo tre bigliettini nel cappello e li ho fatti estrarre a mia moglie. Prendetevela con lei, io non centro...
Gianfranco

ci vuole passione anche a scoreggiarsi in faccia l'uno con l'altro....

[tran quoc]

Re: Cortocircuitare gli ingressi
Messaggio: # 11205Messaggio gere
56 minuti fa

andreamilano ha scritto: ↑ieri, 11:04
Seguirei il consiglio di Grunf...
Provato personalmente, già riferito qualche mese fa a te Gere, detto da Massimo molto prima che facessi la prova. Sufficiente?
Non rammento di averti domandato risultati nel merito, ma ad ogni buon conto la regola "chiedere è lecito, rispondere è cortese" penso valga non solo per me, ma per tutti.
Complice la reiterata e forzata inattività professionale - oltre alle scuole, anche l'attività del Tribunale Ecclesiastico e dei Tribunali Civili, sono sospese - ho provveduto a sperimentare questa soluzione, magnificata da vari siti web. Nello specifico e complice il divieto da Covid 19 non ho utilizzato l'impianto di riferimento, integralmente Linear Transfer, che "giace" ibernato nella listening room presso mia madre, ma mi sono giovato dell'impianto ospitato nell'appartamento attualmente abitato e composto da Aktiv 20 modificate Linear Transfer, xv 7500 + t 7500 (display verde), cd 7550, dat Pioneer d-05 modificato Linear Transfer; per cortocircuitare il 7500, ho utilizzato dei pin RCA e per gli ingressi DIN due adattatori Milty con pin RCA.
In considerazione del fatto che vede il dat quale unico telaio parzialmente cci, ho ritenuto opportuno svolgere la prova d'ascolto in due distinte fasi: la prima ha riguardato la cortocircuitazione di tutti gli ingressi del 7500 ad esclusione degli ingressi analogici del d-05, mentre la seconda ha riguardato esclusivamente la cortocircuitazione degli ingressi del d-05, riproponendo il 7500 in assetto "originale"; il materiale utilizzato per la prova è composto da un doppio cd Oyseau Lyre - concerto per due mandolini di Vivaldi, il cd di Lisa Gerrard, il cd Syrma - Circo delle fate - cd Anime Salve di De Andrè, cd MA recordings con raccolta di vari artisti e dat master, due rarissimi dat registrati con modalità a 96 kHz ed alcuni dat commerciali.
Che dire? Devo confermare le impressioni di Giancarlo. Entrando nello specifico, l'impianto mantiene pressoché inalterata la scansione dei piani sonori, con una sempre eccellente propensione a collocare verticalmente ed in profondità la scena acustica. In tale ordine, l'unica variazione percepita è relativa allo
spazio centrale, quello ricompreso tra i due diffusori; nel caso di Gerrad, di De Andrè e del sax solista registrato da MA recording, il "centrale", costituito dalla voce o dallo strumento, si dilata innaturalmente facendomi senza dubbio preferire la soluzione originale.
Invece notevolissime variazioni si situano in ordine alla timbrica che, forse a conforto di chi nutre preferenze circa la riproduzione dall'analogico, assume una netta predilezione per questa tipologia sonora. E' tuttavia indispensabile sottolineare che la sensazione ricavata è una sorta di "velo" che scende ed ottenebra la fragranza di quanto riprodotto, specialmente per quanto concerne l'immediatezza della riproduzione degli strumenti d'epoca - originali o copie che siano - nel doppio cd Oyseau Lyre. In questo frangente la brillantezza degli archi originali e degli stessi mandolini, perdono in misura notevole la veridicità del live, pur mantenendo la notevole spazialità dei concerti, nella compagine dei quali è pure presente l'organo a canne; quasi superfluo aggiungere che, anche in questo frangente, la mia personale preferenza và all'assetto originale.
Ciò che appare davvero arduo significare è relativo alla cortocircuitazione degli ingressi del dat, ultima prova della mattinata. Anche in questo caso, seppur con una decisa minore variazione, ho ricavato le stesse identiche sensazioni di cui sopra e ciò che appare inspiegabile è relativo all'assetto originale del pre.
Con la speranza di non aver tediato gli astanti, Vi saluto.
Gere

apprendo che vivaldi aveva due mandolini e che qualcuno gli faceva il concerto....

[tran quoc]

Entrando nello specifico, l'impianto mantiene pressoché inalterata la scansione dei piani sonori, con una sempre eccellente propensione a collocare verticalmente ed in profondità la scena acustica. In tale ordine, l'unica variazione percepita è relativa allo
spazio centrale, quello ricompreso tra i due diffusori; nel caso di Gerrad, di De Andrè e del sax solista registrato da MA recording, il "centrale", costituito dalla voce o dallo strumento, si dilata innaturalmente facendomi senza dubbio preferire la soluzione originale.
Invece notevolissime variazioni si situano in ordine alla timbrica che, forse a conforto di chi nutre preferenze circa la riproduzione dall'analogico, assume una netta predilezione per questa tipologia sonora. E' tuttavia indispensabile sottolineare che la sensazione ricavata è una sorta di "velo" che scende ed ottenebra la fragranza di quanto riprodotto, specialmente per quanto concerne l'immediatezza della riproduzione degli strumenti d'epoca - originali o copie che siano - nel doppio cd Oyseau Lyre. In questo frangente la brillantezza degli archi originali e degli stessi mandolini, perdono ( disarticolazione del costrutto sintattico) in misura notevole la veridicità del live, pur mantenendo la notevole spazialità dei concerti, nella compagine dei quali è pure presente l'organo a canne; quasi superfluo aggiungere che, anche in questo frangente, la mia personale preferenza và all'assetto originale.