Re: Sbruffoni ed ignoranti
Messaggio da F.Calabrese » lunedì 23 settembre 2019, 14:52
Ed ecco la risposta...Mario Bon ha scritto:
Adesso generiamo un rumore bianco. Le righe spettrali devono esserci tutte, devono avere tutte lo stesso modulo ma relazioni di fase casuali. Ogni riga quindi è catatterzzata da un numero complesso (a,b) con con a e b casuali ma con la condizione a^2+b^2=1 (modulo costante).
Si noti che nella definizione dello spettro non c'è alcun meccanismo che faccia sparire delle righe in certi momenti per farle riapparire in altri. Infatti la condizione a^2+b^2=1 impedisce che a e b siano comtemporaneamente nulli e a e b non dipendono dalla frequenza e men che meno dal tempo. Tutte le righe sono contemporaneamente presenti. Infatti se prendo un rumore e lo passo per un filtro con banda passante abbastanza stretta ottengo una sinusoide (come è stato mostrato).
Come si fa ad ottenere due rumori incoerenti? si genera il primo scegliendo le fasi in modo casuale, si genera il secondo rumore scegliendo le fasi sempre in modo casuale ma diverso dal precedente. Questo è possibile perchè le successioni casuali sono moltissime (per una sequenza MSL sono tante quante le permutazioni di (2^N) -1 numeri con N = numero_di_bit).
Quindi una singola frequenza è presente dall'inizio alla fine in entrabi i segnali. Cosa rende i due rumori casuali e tra loro diversi e non correlati? L'andamento dell'ampiezza nel tempo. Non certo il modulo dello spettro.
Passiamo alla misura della risposta in ambiente.
Prendiamo un rumore composto di 2^16 campioni con densità spettrale sia di 0.67 Hz circa (campionamento a 44.1kHz). Consideriamo la riga spettrale prossima a 50 Hz. Per semplicità supponiamo che la sua frequenza sia esattamente 50 Hz. Le righe vicine ai 50 Hz hanno frequenze di 50.67 e di 51.34. Anche considerando solo queste tre frequenze, dato che le relazioni di fase sono casuali, osserveremo dei battimenti che saranno diversi in rumori generati con diverse scelte casuali delle relazioni di fase. Anche questo è stato mostrato e lo ha mostrato (a modo suo anche il Sig. Calabrese)
Bravo... ed ora sentiamo se Giussani (prima) e Matarazzo (dopo) hanno impiegato questa tecnica di generazione dei segnali...
E poi domandiamo a Mario Bon QUANTE misurazioni ha effettuato con quella tecnica, con reali diffusori ed in reali ambienti...
Il punto, con Mario Bon, è sempre lo stesso: siamo tutti capaci di fare il copia-incolla con il manuale di un apparecchio di misura o con un testo scientifico sull'argomento...
MA QUEL CHE E' IMPORTANTE E' COSA SE NE RICAVA CONCRETAMENTE, nel senso che Mario Bon con queste meraviglie ci ha progettato diffusori come le Altec Challenger e fino alle Max-Mini... (vedi thread: viewtopic.php?f=5&t=8729), mentre qualcun altro ha perso meno tempo di lui a giocare, progettando sistemi cento volte superiori ai suoi.
Comunque vediamo: se Mario Bon tirerà fuori il grafico di una misura in ambiente da lui eseguita con quella tecnica su suoi diffusori di epoca corrispondente agli articoli di Giussani e Matarazzo: tanto di cappello... Ma se quelle di oggi sono solo chiacchiere... beh... lo compiango.
Saluti
F.C.
P.S.: Mi aspetto che Mario Bon pubblichi i risultati di sue misure in ambiente ED ALLA POSIZIONE D'ASCOLTO, vale a dire non ad un metro dal diffusore. Quando lo farà, vi spiegherò il perché.
sono 10 anni che questo majale scagazza matto
si industriano di fornigli SPIEGAZIONI invece di chiedergliele....ed esso sempre più ne pretende...