una punta di follia

Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda baby rattle » 2 feb 2009, 16:06

Luc1gnol0 ha scritto:
baby rattle ha scritto:Sono tutte molle, meno il talco e pochi altri materiali anelastici, molle che hanno frequenze proprie di vibrare collocate in banda audio.

Una domanda (una richiesta di precisazione/spiegazione: indefessamente continuo ad approfittare della proprietà di questo forum per la quale nessuna domanda è "troppo inutile").

Un qualsiasi corpo, interposto tra altri due corpi, che possieda proprie, precipure frequenze a cui vibrare (vibrare che è poi una "rappresentazione" della proprietà di poter accumulare energia potenziale?) è (o è descrivibile come) una molla?






Qualunque, non c'è nessuna approssimazione, qualunque corpo dotato di elasticità è una molla con una o più costanti elastiche ed uno o più modi propri di vibrare.

Vibrare non è approsimazione di altro, significa oscillare se sottoposto ad azione dinamica, se si percuote una punta si sente un suono, vuol dire che sta vibrando.

Senza fissare questi concetti, peraltro elementari nel campo della fisica, non si può andare avanti nella discussione, non certo per mancanza di volontà.
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda Luc1gnol0 » 2 feb 2009, 16:42

baby rattle ha scritto:Qualunque, non c'è nessuna approssimazione, qualunque corpo dotato di elasticità è una molla con una o più costanti elastiche ed uno o più modi propri di vibrare.

Dunque si evidenzia già (almeno) una imprecisione mia, per la presenza dell'inciso "interposto tra altri due corpi".

baby rattle ha scritto:Vibrare non è approsimazione di altro, significa oscillare se sottoposto ad azione dinamica, se si percuote una punta si sente un suono, vuol dire che sta vibrando.

Domanda ancora più stupida.

Se percuotendo, senza romperlo, uno di quei sacchetti di talco che si vedono in alcune realizzazioni della MOSS, se dico (IPOTESI!) si ottenesse in risposta un debolissimo suono (un "cioff", un "psss", un "thd", quel che volete), vorrebbe dire che il sacchetto (non solo il talco in se) è pure esso una molla?
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda baby rattle » 2 feb 2009, 17:16

Luc1gnol0 ha scritto:
baby rattle ha scritto:Qualunque, non c'è nessuna approssimazione, qualunque corpo dotato di elasticità è una molla con una o più costanti elastiche ed uno o più modi propri di vibrare.

Dunque si evidenzia già (almeno) una imprecisione mia, per la presenza dell'inciso "interposto tra altri due corpi".

baby rattle ha scritto:Vibrare non è approsimazione di altro, significa oscillare se sottoposto ad azione dinamica, se si percuote una punta si sente un suono, vuol dire che sta vibrando.

Domanda ancora più stupida.

Se percuotendo, senza romperlo, uno di quei sacchetti di talco che si vedono in alcune realizzazioni della MOSS, se dico (IPOTESI!) si ottenesse in risposta un debolissimo suono (un "cioff", un "psss", un "thd", quel che volete), vorrebbe dire che il sacchetto (non solo il talco in se) è pure esso una molla?

Luc1gnol0 ha scritto:
baby rattle ha scritto:Qualunque, non c'è nessuna approssimazione, qualunque corpo dotato di elasticità è una molla con una o più costanti elastiche ed uno o più modi propri di vibrare.

Dunque si evidenzia già (almeno) una imprecisione mia, per la presenza dell'inciso "interposto tra altri due corpi".

baby rattle ha scritto:Vibrare non è approsimazione di altro, significa oscillare se sottoposto ad azione dinamica, se si percuote una punta si sente un suono, vuol dire che sta vibrando.

Domanda ancora più stupida.

Se percuotendo, senza romperlo, uno di quei sacchetti di talco che si vedono in alcune realizzazioni della MOSS, se dico (IPOTESI!) si ottenesse in risposta un debolissimo suono (un "cioff", un "psss", un "thd", quel che volete), vorrebbe dire che il sacchetto (non solo il talco in se) è pure esso una molla?




Se non vibra il sacchetto e non vibra l'oggetto che percuote allora sta vibrando il talco, in modo aperiodico e quindi senza possibilità di risonanze.

Io non ho problemi a rispondere però chi volesse seguire un discorso tecnico in crescendo dovrebbe accontentarsi di fissare prima i concetti più importanti che sono propedeutici agli altri discorsi e dopo, o a latere, approfondire all'estremo questioni che attengono solo alla differenza tra attributo ideale (anelasticità) e comportamento reale ( talco e affini).

Resta il fatto che per trasmettere la vibrazione il talco deve vibrare ed essendo composto di piccole particelle solide vibra e trasmette la vibrazione.

Per vibrare sfrutta quasi al 100% la reazione d'inerzia invece che la reazione elastica.

Se invece vuoi avere una idea sperimentale della elasticità del talco lo chiudi in un sacchetto e lo fai cadere per terra e conti il numero di rimbalzi.
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda saggira » 2 feb 2009, 18:03

baby rattle ha scritto: Se non vibra il sacchetto e non vibra l'oggetto che percuote allora sta vibrando il talco, in modo aperiodico e quindi senza possibilità di risonanze.

Io non ho problemi a rispondere però chi volesse seguire un discorso tecnico in crescendo dovrebbe accontentarsi di fissare prima i concetti più importanti che sono propedeutici agli altri discorsi e dopo, o a latere, approfondire all'estremo questioni che attengono solo alla differenza tra attributo ideale (anelasticità) e comportamento reale ( talco e affini).

Resta il fatto che per trasmettere la vibrazione il talco deve vibrare ed essendo composto di piccole particelle solide vibra e trasmette la vibrazione.

Per vibrare sfrutta quasi al 100% la reazione d'inerzia invece che la reazione elastica.

Se invece vuoi avere una idea sperimentale della elasticità del talco lo chiudi in un sacchetto e lo fai cadere per terra e conti il numero di rimbalzi.



Se ho colto la sottile quanto importante definizione di vibrare e l’importanza di un materiale anaelastico,
anaelastico è un materiale che può essere mosso, nel caso specifico il talco non è un solido e ogni singolo granello può essere mosso da una forza esercitata su di esso,
quindi il talco si muoverà fino ad esaurire la forza di spinta, ma questo non costituisce in se un modo di vibrare.
Un corpo che vibra si comporta come una molla perchè e se eccitato da forza esterna, esibirà un movimento di andata e uno di ritorno ( almeno ) determinato dalle caratteristiche di forma e quelle derivate dalla materia di cui è fatta la molla e naturalmente dalla natura della forza che spinge...
Aggiungendo che la frequenza di risonanza di una molla non si distribuisce uniformemente su tutto lo spettro, ma cade in un preciso range di frequenze,
si potrebbe assimilare questo comportamento a quanto accade con il picco di risonanza che piò o meno si riscontra alla fs di ogni altoparlante?
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda baby rattle » 2 feb 2009, 18:27

L'altoparlante, nella sua più elementare e schematica rappresentazione, è appunto formato da una massa ed una molla.

La trattazione di un altoparlante con le schematizzazioni ed i parametri di Small e Thiele è una cosa a dir poco fanciullesca, la semplice formalizzazione dei parametri di insieme (schematizzazione di per se scheletrica) mediante le equivalenze con i parametri elettrici di resistenza, induttanza e capacità porta a possibilità di trattazione delle modellizzazioni possibili in modo molto più potente ed attinente (la cosa in realtà risulta già fatta da qualcuno che sa manipolare certi concetti e tecniche).

La modellizzazione moss a parametri distribuiti è una vertigine che per ora non verrà portata a conoscenza ed è la sola che possa mostrare cosa fare per migliorare un altoparlante.

Ad esempio farlo funzionare a reazione d'inerzia totale!

A reazione d'inerzia ci funziona già, ma nessuno sembra saperlo e nessuno ne trae le conseguenze, tanto per definire lo stato dell'arte delle conoscenze messe in campo a livello mondiale.
.

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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda ciofne » 3 feb 2009, 14:25

AudioNaif ha scritto:
ciofne ha scritto:
A me personalmente non frega niente di come si calcola una punta,
mi basta sapere come influisce e,
trarne le conseguenza che comunque il suo utilizzo non è appropriato alla funzione che gli si vorrebbe attribuire.

Valter


Come preferisci. Mi pare comunque che salti a conclusioni azzardate e preconcette. Come fai a sostenere che le punte non sono appropriate quando non hai definito quale funzione esse esercitino (o dovrebbero esercitare secondo la vulgata che contesti) e in quali condizioni (=calcolo=) siano in grado o meno di svolgere detta funzione?



Se prendiamo una punta cilindrica di ampia cedevolezza non otteniamo forse un comportamento simile agli elastici?

Allora quando una punta è una punta? E quando cessa di divenire tale?

Mi pare che si debba senon altro a grandi linee avere idea delle relazioni fisiche mutue dei parametri in gioco, se proprio si aborre il calcolo.



Io preferirei seguire un filo conduttore lineare, tu continui a tirare per come ti pare.
Io non trovo costruttivo il tuo modo di fare, anzi.
e non intendo seguirti.

Valter
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda baby rattle » 3 feb 2009, 18:29

AudioNaif ha scritto:
ciofne ha scritto:
A me personalmente non frega niente di come si calcola una punta,
mi basta sapere come influisce e,
trarne le conseguenza che comunque il suo utilizzo non è appropriato alla funzione che gli si vorrebbe attribuire.

Valter


Come preferisci. Mi pare comunque che salti a conclusioni azzardate e preconcette. Come fai a sostenere che le punte non sono appropriate quando non hai definito quale funzione esse esercitino (o dovrebbero esercitare secondo la vulgata che contesti) e in quali condizioni (=calcolo=) siano in grado o meno di svolgere detta funzione?
Se prendiamo una punta cilindrica di ampia cedevolezza non otteniamo forse un comportamento simile agli elastici?

Allora quando una punta è una punta? E quando cessa di divenire tale?

Mi pare che si debba senon altro a grandi linee avere idea delle relazioni fisiche mutue dei parametri in gioco, se proprio si aborre il calcolo.






Perchè non ce lo dici tu?

Qui mica sappiamo tutto.

Potresti riportare la vulgata o dircelo a modo tuo, "senon altro a grandi linee avere idea delle relazioni fisiche mutue dei parametri in gioco, se proprio si aborre il calcolo", senon altro cosa è e come funziona una punta e come avviene lo scarico delle vibrazioni.

Perchè una punta scarica le vibrazioni, o vuoi negarlo?
.

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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda ciofne » 5 feb 2009, 11:04

Riprendo il filo da cui vorrei sviluppare un discorso di principio chiaro e di facile comprensione per tutti,
infognarsi subito con calcoli complicati rende la questione accessibile a pochi, chi è più bravo abbia un po di pazienza ma occorre estendere la comprensione anche ai meno ferrati, procediamo per gradi. ;)
è di primaria importanza stabilire il principio di funzionamento e capito il "funzionamento" potremmo decidere casomai se può essere utile/efficace realizzarla in un altro materiale.

Siccome ci interessa l'applicazione della punta nel settore HI-FI o come lo volete chiamare...
Cominciamo con il capire se quanto ci viene raccontato corrisponde ad una realtà tecnico scientifica,
appare logico e fondamentale distinguere le varie realizzazioni.

Le punte,
io comincerei dalla punta in metallo et similaris che sono comunque e sempre in materiale DURO, sono tutte quelle punte che normalmente vediamo abbinate ad apparecchi, rack, ripiani, sotto ai diffusori ecc ecc.

Dalle prove dell'autorevole recensore di turno per finire agli slogan pubblicitari di ogni singola ditta produttrice ci è stato sempre detto che,
la punta serve per scaricare le vibrazioni e per accoppiare o disaccoppiare l'oggetto sostenuto dal piano di appoggio.

Allora,
cominciamo a spiegare come può una punta scaricare le vibrazioni.
A me sembra una frase senza senso, o almeno il senso è quello di confondere le idee.
Io trovo più di un controsenso.

Partiamo dalle vibrazioni,
abbiamo un problema di vibrazioni?
Quindi, un apparecchio genera delle vibrazioni?
Quindi a noi che cosa serve per ridurre o eleminare queste vibrazioni?

Ci serve una punta!
La punta scarica le vibrazioni!!

E che cosa vuol dire che le scarica?
Le toglie? Ma quando mai...


Se c'è qualcosa che genera la vibrazione, questa vibrazione continuerà ad essere generata fino a quando non interveniamo sulla causa/condizione che genera la vibrazione stessa.
Domanda, "l'oggetto appoggia male e non ripartisce il peso equamente generando traballamento? "
Risponde, questa può essere una condizione ma direi che non è attinente al significato di SCARICA LE VIBRAZIONI a cui la pubblicità fa riferimento.

E invece ci dicono che ci metti la punta e la vibrazione la scarichi! La scarichi?

Domanda, e come fà un pezzo di metallo aggiunto a trasferire questa vibrazione?
Domanda, ma anche se la "trasferisse" che cosa vuol dire che la toglie?
Risponde, non la può togliere, non può intervenire sulla causa che stà generando questa vibrazione!
Domanda, e allora a che cosa ci stanno raccontando?
Domanda, ma che cosa dobbiamo pensare di chi ci racconta queste storielle?
Risponde, i casi sono 2, o ci prendono in giro, oppure neanche loro sanno che cosa è una punta e ci prendono in giro comunque!

Parlo di una punta, parlo al singolare mi riferisco al concetto di punta e non al numero, lasciamo perdere per ora... che qualcuno ha osato anche mettere 4 punte rigide come appoggio :lol:

Se qualcuno mi vuole far capire come una punta di metallo scarica le vibrazioni io sono sempre pronto ad imparare cose nuove.
Il mio scopo primario è quello di imparare.
Chiedo solo un favore,
intervenite con argomentazioni/spiegazioni di facile comprensione e seguendo quanto esposto.
Grazie

Valter
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Re: una punta di follia

Messaggio da leggereda baby rattle » 5 feb 2009, 11:15

Aspetterai un bel pezzo, non c'è nulla da scaricare!

Ma non voglio anticipare, hai formulato molto bene il passaggio fondamentale ma ti fai prendere dalla foga, come ti capisco.

La punta scarica!

OK!

E da dove carica?

A chi conferisce il carico?

Basterebbe questo per annichilire, basta questo per annichilire l'universo mondo, ricorrere alla scienza non sempre è opportuno e produttivo.

Da dove il cono carica le vibrazioni ed a chi le scarica!

Attestiamoci qui!
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