Dispersione nei diffusori

Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda sponsor » 25 feb 2009, 15:42

baby rattle ha scritto:Cominciamo da questo: attrazione differenziale del suono musicale in funzione dell'intensità, del colore e della limpidezza di rappresentazione nello spazio e nel tempo e sua influenza nella scelta della musica e dell'impianto.
Rilevanza nello svolgimento del festival di saremo, nel successo della pausini e nel ritorno di gambacorta cicciotta vecchiotta carrà.
Questo compitino te lo cucchi tu!


Effettivamente le gambe della Carrà non si dimenticano... se le hai viste dal vivo. E io le vidi.

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione
e ho visto i raggi B, balenare nel buio vicino le porte di Tannhäuser
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda baby rattle » 25 feb 2009, 18:20

sponsor ha scritto:
baby rattle ha scritto:Cominciamo da questo: attrazione differenziale del suono musicale in funzione dell'intensità, del colore e della limpidezza di rappresentazione nello spazio e nel tempo e sua influenza nella scelta della musica e dell'impianto.
Rilevanza nello svolgimento del festival di saremo, nel successo della pausini e nel ritorno di gambacorta cicciotta vecchiotta carrà.
Questo compitino te lo cucchi tu!


Effettivamente le gambe della Carrà non si dimenticano... se le hai viste dal vivo. E io le vidi.

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Leggiti i post su blobus in risposta a ciofne.

L'argomento della critica, musicale, tecnica, il problema dell'informazione andrebbe dibattuto anche qui ma forse è meglio non turbare gli animi senza dimenticare però che senza filologia e critica militante i valori non si possono enunciare e difendere.
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda baby rattle » 25 feb 2009, 19:02

Immagine

Immagine


Un nostro amico dice che si accontenta di questa dispersione.

Boh!

Mah!
.

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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda ciofne » 25 feb 2009, 19:59

Le realizzazioni con il feltro non hanno limiti, anche solo per quello che attiene l'estetica, si può variare e realizzare composizioni limitate solo dalla fantasia. ;)
Ogni volta che vedo una realizzazione con il feltro ne percepisco la passione dedicata.
Bellissimo!!
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda sponsor » 26 feb 2009, 12:21

baby rattle ha scritto:Immagine

Immagine


Un nostro amico dice che si accontenta di questa dispersione.

Boh!

Mah!



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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda saggira » 26 feb 2009, 14:08

Maschera o smaschera? :D
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda audiomagika » 26 feb 2009, 17:25

Bellissime!
Ruberò forse l'idea del listellamento laterale e superiore, anzi, vedendo le foto avrei qualche altra ipotesi da verificare.
Bellissime!

ale
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda drpaolo » 26 feb 2009, 18:32

Veramente molto belle.

Con permesso, anch'io ruberò l'idea. :D

Paolo
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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda baby rattle » 26 feb 2009, 21:36

drpaolo ha scritto:Veramente molto belle.

Con permesso, anch'io ruberò l'idea. :D

Paolo



Debbo implementare la tecnica dell'allineamento mediante filo animato; si esegue un forellino sui feltri e si infila a forzare un filo di rame smaltato ad esempio di 2 mm di diametro in tal modo le singole tavolette potrano assumera e conservare la posizione di perfetto allineamento e distanziamento.

più facile a farsi che a dirsi.
.

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Re: Dispersione nei diffusori

Messaggio da leggereda Philips » 27 feb 2009, 14:50

AudioNaif ha scritto:Rimanendo nell' analogia proposta con la teoria dei segnali, è molto più calzante l'analogia con la distanza di codice. Le due sequenze spaziotemporali saranno tanto più distinguibili quanto più distanti secondo una opportuna distanza di codice, chiamiamola DSM, definita a partire dalle proprietà che il fenomeno dell'ascolto deve soddisfare:
- la distanza DSM deve essere più elevata per sequenze spaziotemporali di diverso livello assoluto
- la distanza DSM deve essere più elevata per sequenze scarsamente correlate
- la distanza DSM deve essere più elevata per sequenze di significato diversi (es conversazione e musica piuttosto che pianoforte riprodotto e reale contemporanei)
- la distanza DSM deve essere più elevata per sequenze meno percettivamente predicibili sia tra loro che al loro interno (la musica pop piuttosto che la classica contemporanea)
- ...

E' possibile a partire da queste considerazioni intuitive e abbozate definire una metrica applicabile al mondo del suono musicale?


No, almeno non usando la teoria com'è. Hufmann e gli altri si muovono in uno spazio matematico dove i simboli trasmessi sono FINITI e NOTI a PRIORI.
E questo non è proprio il caso della musica: non si sa mai quale disco suonerà e come lo farà. E inoltre ci sono infiniti simboli infinite melodie e moltissimi ed impreduicibil rumori ambientali o disturbi del disco in riproduzione.
Insomma cadono le basi per usare quanto proposto.
"Sense & simplicity"
Philips
 
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