AudioNaif ha scritto:Sono impossibilitato a interagire in maniera decente, causa il ritardo temporale tra le mie risposte e le vostre, oltre che per ripetute e frequenti impossibilitä di accesso al forum.
Appurato che la ortogonalizzazione di sponsor era solo una analogia, analogia per analogia, quello che fai quando ortogonalizzi in uno spazio geometrico matematico o fisico qualunque è la definizione degli assi. Le due due sequenze spaziotemporali, i due elementi dello spazio sono individuati dalle loro coordinate proiettate sui componenti principali, tra loro ortogonali (in senso analitico generalizzato) e sono tanto piu distinguibili tra loro quanto piu distanti. E' necessario in primis quindi definire la metrica dello spazio in cui si vuole operare, metrica che deve rispettare le proprieta costitutive e caratterizzanti lo spazio considerato.
E in questo spazio gioca un ruolo non secondario la relazione di fase tra gli emettitori dell'evento ricreato (lo Stereo in parole povere) e la contrapposta casuale e singola sorgente di suono 'ortogonale' (toc del vinile, conversazione nell'ambiente di ascolto, rumori e suoni esterni etc..).
Mi paiono delle premesse interessanti che potrebbero portare ad una formalizzazione analogica (se non fisica) piu pregnante e suggestiva.
Comunque se l'ortogonalizzazione che tanto entusiasmo ha destato era solo un richiamo per assonanza, lasciamo perdere.
Non ci siamo, si deve uscire dalla rappresentabilità geometrico- matematico-fisico del suono musicale.
C'è un evidente ritorno ai vecchi concetti, evidentemente ci vuole tempo per metabolizzare i nuovi come dice mode1.
Ortogonalizzazione è un termine preso in prestito, in ambito audio deve essere inteso come più volte illustrato.
Essendo una materia in costruzione o scienza nuova che dir si voglia si vorrà pur lasciare ai costruttori la libertà di proporre il modo di definire le cose che peraltro, ripeto, non si capisce come puoi aver sperimentato e conoscere al di fuori del full moss.