uffa! ha scritto:baby rattle ha scritto:
Quanto al merito la questione posta in questi termini non ha seguito, le cose sono molto più complesse e tutto va visto in funzione della creazione della storia spazio temporale e la creazione di una "voce unica".
La dispersione omnidirezionale è quanto di più sbagliato si possa mettere in campo, il bilanciamento in frequenza della emissione secondo la sola direzione verso l'ascoltatore è quanto di più riduttivo ed è una delle massime cause di fallimento delle misura anche trattando la materia con la scienza fisica che peraltro si chiama fuori nella parte non invariante del sistema cioè da dopo che il suono lascia il diffusore per cui le misure non hanno senso alcuno.
Diciamo che uno tenta di approcciare il tutto ( scusate il bisticcio di parole) partendo necessariamente da posizioni non omnicomprensive ( non ho verità in tasca, vado cercando..), partivo dal seguente assunto, magari sbagliato.
I misuratori, mettono un mic in asse, usano una finestra temporale regolata per la massima convenienza, e raccontano che hanno un diffusore perfetto; le nostre orecchie, rimangono ricettive ben oltre il limite imposto da tale finestra.
Fatto salvo il necessario controllo sulla generazione del segnale e la successiva emissione in ambiente, pensavo che se il suono diretto dopo averci investito, venisse in buona parte assorbito, qualche passo in avanti, lo si potesse fare.
Non attuando il controllo sull'angolo di emissione ad es., su basse e mediobasse ( con assorbente, non con pannelli riflettenti a loro volta), ci troveremmo ad avere ulteriori intere sequenze (le chiamiamo di terza generazione a seguire?) che ci investono (dopo aver rimbalzato su parete di fondo, pavimento, soffitto), con forza paragonabile a quella radiazione diretta, sovrapponendosi alla stessa, aumentando notevolmente la caoticità.
Ps:
Uffa! mi piace, esprime impazienza, mi pare il caso.
Mi attacco qui per una considerazione, la cosa più difficile non è far capire la scienza nuova, a parte le difficoltà tecnico-realizzative è di una facilità bimbesca, la cosa più difficile è far capire la bestialità di quella vecchia.
A partire dal fatto che è universalmente accettata ad ogni livello di intelligenza, preparazione ed indagine scientifica.
Allora cominciamo da questo: è presente alla attenzione di qualcuno la differenza che c'è tra quello che parte e quello che arriva?
E' presente all'attenzione di qualcuno che per millenni l'uomo si è preoccupato solamente di quello che arriva e dell'effettochefà ed in tal modo ha potuto costruire la bellezza del suono musicale ovvero la sua scrittura, i suoi strumenti, e i suoi luoghi?
In assenza di teorie, misure, modelli e qualsivoglia altro ammennicolo, solo scienza osservazionale della fenomenologia innescata.
E naturalmente attraverso la costruzione del linguazggio e di valori condivisi.
Dei suoni musicali emessi, anche dal vivo, quale, quanta parte arriva al cervello attraverso la fisiologia sia quella dormiente sia quella ALLENATA, CORROTTA E FURBA (in senso edonistico- efficientistico) e come e quale elaborazione intellettivo-emozionale ne viene fatta a partire dalla selezione prodotta dalla attenzione differenziale ALLENATA, CORROTTA e FURBA?
Se qualcuno ne ha una idea siamo qui ad ascoltarla.
La scienza, tutta la scienza universale, ha trattato la materia solo dal versante del contenuto di partenza, per farlo ha tolto di mezzo l'ascoltatore, ha definito e descritto il suono mediante la sua risposta in frequenza e, omettendo di considerare la non invarianza, considerando equivalente (come scienza fisica statuisce) la rappresentazione nel dominio del tempo a quella nel dominio della frequenza.
Io affermo che questa è stato il più bestiale errore commesso in tutta la storia, in tutti i tempi ed in tutte le latitudini della scienza trattata da umani.
Qualcuno lo vada a dire ai paludati, se se la sente!