da tran quoc » 5 dic 2018, 10:37
Il progetto parte dall'utilizzo (nel migliore dei modi) del DRC, sistema di correzione che viene fortemente in aiuto ai problemi che si manifestano dentro le mura domestiche, in particolar modo in gamma bassa e mediobassa...insomma dove prevalgono le alterazioni dei modi del locale.
esso abragionante li modifica, li abbessa?
Piu o meno tutti ci imbattiamo in questo tipo di problemi: c'è chi li risolve con l'inserimento di diffusori di piccola taglia (facendo a meno del basso potente e profondo).
eh ma cazzo...anche dai 50 in su son cazzi e durlindane!
Da appassionato di musica "immanente" (ad esempio organo a canne mozze) ma anche della completezza stessa del registro basso (che ritengo importantissimo per coinvolgere e rendere l'ascolto molto piu verace) il concetto di adattamento del diffusore per privarsi della prima ottava (se non anche la seconda) a me non mi ha mai pienamente soddisfatto.
In passato avevo posseduto tanti impianti e tanti diffusori che mi hanno soddisfatto in alcuni parametri, ma senza mai raggiungere quell'idea di suono che aleggiava nella mia testa.
La svolta è stata soltanto quando ho messo mano alle misurazioni, ovvero: quando ho ripartito parte (in percentuale) dell'empirismo ( 'u stissu do' congettu co' l'occheshra) con qualcosa di più tecnico e oggettivo...comu quannu si sciglie 'u shrumendu vviolinu, a catarra o 'u pianofotte.
Il progetto non si basa su una sola misura, ma tante (molte) misure che sono state effettuate a partire dalla sorgente per passare dall'amplificazione e terminare con i diffusori e ambiente.
La "sfida" si basava su: spendere meno per ottenere il "massimo". in rapporto al prezzo...iè ccomu cca fommula uno ca iddi ci menduno poca bbenzina iè ci mendunu i gommi usati...
"Massimo" è un termine troppo pesante in hifi poichè nessuno ha mai dimostrato di poterlo ottenere STOCAZZO + DUPALLE...però...se ci riflettiamo un pochettino non sarebbe nemmeno impossibile ottenerlo.
Per me (sottolineo per me) il "massimo" si raggiunge quando --quello che emette il diffusore-- (o quantomeno sia in grado di farlo) corrisponde con il contenuto del disco....iù avissi a sapiri cosa c'è nu' dischettu lingettu....ma u sacciu...iddu mu rissi!...., senza la percezione di effetti collaterali quale può essere (in primis) la distorsione di shreattà .
L'aspetto quantitativo (risposta in frequenza, potenza ed SPL) sono parametri modellabili facilmente, in special modo se si dispone di un mezzo potente come il DRC iè l'indera scenzia sbaggiòn che, se ben impiegato, è capace anche di stravolgere timbricamente un diffusore che suona di base abbastanza "goffo" e con caratteristiche più da palco che per utilizzi domestici.
Il ragionamento iniziale era quello di fissare alcuni punti sui quali far partire il lavoro:
1) un diffusore che distorcesse poco, e con SPL importante.
2) un diffusore capace di produrre una risposta lineare ( no ccu seguenziamendu...no ccu 'u stacking ) . (anche equalizzandolo...no ottogonalizzzione degli evendi)
3) la possibilità di contenere le cancellazioni di fase per interferenza.
4) la possibilità di utilizzare la correzione soltanto in attenuazione.
Il punto -3- risulta essere risolvibile ma teoricamente (e praticamente) ne crea un altro, ad esempio: il posizionamento ad angolo offre vantaggi e svantaggi, il vantaggio riguarda appunto quello di contenere al massimo le cancellazioni di fase, come quello di sfruttare le pareti come rinforzo, quindi un incremento della sensibilità, di contro viene penalizzato il campo diffuso poichè le riflessioni delle pareti laterali (in gamma media, medioalta e alta) alterano in gran parte il segnale diretto, quindi a sua volta l'immagine e la tridimensionalità della stessa subisce un forte degrado.
Le soluzioni erano due: trattare le pareti in modo che si formasse una maggiore "distanza virtuale", quindi abbassando l'energia delle riflessioni...oppure...un diffusore che potesse restringere il pattern polare, quindi lasciando intatte le pareti (che poi paradossalmente hanno contribuito positivamente per una migliore diffusione).
Ho individuato, nelle Cerwin Vega XLS 215, tutte le caratteristiche adatte per iniziare i lavori.
La realizzazione della "meccanica digitale" vale a dire un PC prettamente per uso audio che ospitasse il player e l'elaborazione on the fly del DRC.
Per questa macchinetta sono state effettuate delle opportune misurazioni perchè l'alimentazione non inquinasse lo stream digitale (jitter e/o rumore) che si basa su un output S/pdif a frequenza fissa di 96khz.** (**vedremo il motivo).
NO TASSATIVO AI CAVI PERUSINI CON CALZINI
NO CIABATTA BARETTA FASORETA
La scelta del DAC alla fine non è stata difficile, per il DRC...e con il DRC...basta una "sorgente tecnica" ovvero: con una buona risposta all'impulso (possibilmente con filtri a fase lineare) e che distorcesse meno possibile, ma anche che contenesse i costi. ( iddi i mendunu indra)
Provai, e misurai, l'M2Tech Young prima serie acquistandolo da un amico che lo aveva messo in vendita.
L'amplificatore lo avevo già, un AurionAudio in versione custom da 100+100 watt Rms...e con tanto "pepe" in regime impulsivo.
Anche la cavetteria ha continuato la sua corsa, un setup completo di cavi Klimo.
sunu aggoritmi peshrusini mapperò addevessi
La signora (mia moglie è una santa donna) mi aveva concesso un ambiente nel quale poterci fare (quasi) quello che avrei voluto, con un solo "vincolo" ovvero di non renderlo impresentabile e che avesse rispettato un estetica quantomeno gradevole.
A questo punto non manca il parquet, i bei quadri, i tappeti, la bella TENDA alle spalle del punto ascolto, un bel divano 3 posti comodo, e una serie di adornamenti che però celano precise caratteristiche quali: un coefficiente di assorbimento che non producesse ulteriore energia riflessa, quindi assenza di vetri, specchi e simili, inoltre la possibilità di ottenere una "fermezza" importante durante gli ascolti ad elevata SPl (per elevata intendo almeno 110dB di picco).
Infine il lavoro certosino per un implementazione del DRC.
Debbo ammetterlo: suona veramente bene, troppo bene...e verrebbe la voglia di stare li ad ascoltare per intere settimane.
per quelli che haqnno poco da dire del tempo ne rimane ( cit.)
Ringrazio l'esistenza della tecnica (misure) e ringrazio me stesso per averla applicata nel migliore dei modi....inottre iù cci misi i gefustimeciri...ca coso i sapi...
Ritengo tutto questo possibile (senza necessariamente replicare con gli stessi componenti...purchè prestanti sotto il profilo tecnico) in qualsiasi altro luogo, l'importante è che tutto venga messo in pratica nel migliore dei modi.
** l'uso della frequenza fissa di campionamento a 96khz permette l'utilizzo di un solo filtro DRC, quindi senza dover cambiare filtro di volta in volta a seconda del tipo di formato/frequenza.
Il player ricade su J.River Media Center (straordinario).
...e per le "malelingue" ROMOLETTO del lago...da me si ascolta benissimo anche in qualsiasi altra posizione, il fatto è che la stereofonia IMPONE di per sè una posizione centrale.
Se a questi non interessa il palcoscenico e piace gironzolare per la casa nulla di male, ma che non parlino di tridimensionalità perchè non si otterrà mai un palcoscenico credibile se si ascolta in modo fortemente decentrato.
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saluti, Tom capraro, melanisi comu a iennestu
titina arret'a porta vene o vendo e si la porta