Re: DSL story
Cita
Messaggio: # 240Messaggio da leggere M.Ambrosini
gio 1 mar 2018, 18:39
gere ha scritto: ↑
gio 1 mar 2018, 13:21
A completamento della disamina DSL mi domando il motivo per cui non hai integrato il racconto con i prototipi omnidirezionali. Hai ragione Giacomo, e tu sei stato una delle cinque persone (oltre a me) che hanno avuto quel prototipo. In effetti quelli sono stati i miei primi diffusori con ambizioni di risultati (si vedono in foto insieme agli altri prototipi di DSL al link postato sopra). La "cassa" era formata da
un tubo in plastica largo una trentina di cm e alto 60cm chiuso all'estremità da pannelli in faesite molto rigida. Gli altoparlanti erano il mid-basso e il tweeter delle gloriose B&W DM6. Si...avete capito bene...avevo cannibalizzato e accatastato in soffitta
sei coppie di B&W DM6 !! Il mid-woofer delle DM6 era un gioiellino per l'epoca nonchè il primo altoparlante al mondo che utilizzava il kevlar come materiale per la realizzazione del cono. La forma molto esponenziale della membrana (visibile anche dalla foto) si prestava alla realizzazione di un diffusore particolare in cui il mid era montato col magnete sporgente in modo da avere un'irradiazione orizzontale su 360°(poi limitata posteriormente con cascami di lana) ed il tweeter era montato su un pannellino in faesite posto sopra al magnete del midrange. Il mid non era filtrato in alto ma seguiva il suo naturale filtraggio meccanico mentre il tweeter...sinceramente sono passati troppi anni...non ricordo più che filtraggio avessi adottato
. L'idea originaria era quella di poter costruire un due vie che
sparisse il più possibile e mantenesse coerenza e trasparenza. Solo due di questi obiettivi posso dire siano stati raggiunti. Il suono di questo diffusore affascinò appunto
cinque persone che decisero di acquistarlo
( e son bei reati..neh !): effettivamente spariva in ambiente come pochi ed aveva una freschezza (e dolcezza) in gamma medioalta decisamente affascinante ma pur possedendo una estensione in frequenza sufficiente, se collocato con gli adeguati rinforzi ambientali, (il mid-basso B&W aveva risonanza in aria a 40Hz!) rimaneva un aspetto che a me non soddisfaceva: un mediobasso che, soprattutto su taluni strumenti era piuttosto leggero come corposità. Pur avendoci lavorato molto all'epoca non riuscii ad ovviare a quello che per le mie orecchie pareva un difetto abbastanza grossolano. Da tale insoddisfazione personale prese il via quindi il progetto DSL con i primi prototipi a piedistallo che vedete in foto. A fronte di questo e a fronte di cinque persone che erano soddisfatte dell'acquisto fatto (ricordo che Giacomo aveva delle Audiostatic ES300, mentre le altre quattro persone avevano Vandersteen 2C, Sonus faber Extrema, Gale GS401, Kef 107 kube), arrivai a scegliere di fare una cosa che vi può dare
la misura della mia vera natura (che è proprio agli antipodi di quella che qualcuno altrove ha voluto forzatamente dipingere per trarne un personale tornaconto) ma anche di una certa follia nell'essere bravissimo a crearmi problemi da solo: proposi a queste persone lo scambio alla pari tra questo mio primo diffusore prototipo che avevano in casa ed il nuovo diffusore (DSL) sobbarcandomi una enorme dose di lavoro e per giunta non riuscendo neppure (dal riassemblaggio/rivendita dei DM6) a coprire le spese della costruzione delle DSL che, ricordo, utilizzavano già i costosi 17W75Ext Dynaudio. Avete mai visto qualcuno lavorare per più di un anno con la consapevolezza di rimetterci pure?? Questo per darvi la misura di quanto ho sempre tenuto molto alla soddisfazione delle persone che hanno in casa apparecchi frutto del mio lavoro.
Lo stesso
Giacomo PAGANI mi è testimone.
Massimo ambrosini