Ma la terra è piatta? Il giorno degli hi-fi...di
03/01/2017 Paolo Corciulo
Qualche tempo fa l'Oxford Dictionary ha decretato post-truth parola dell'anno e anche in Germania il postfaktisch è stato scelto come termine rappresentativo dell'anno appena passato.
Anche il quotidiano "la Repubblica" (31/12/2016) ha dedicato al fenomeno (L'anno della sfida alla post verità) una intera pagina.
Il 2 gennaio ne hanno parlato Beppe Severgnini, Marco Damilano e Giovanni Floris nel salotto televisivo di Lilli Gruber affrontando i propositi per il nuovo anno, mentre il giorno dopo (03/01/2017) Beppe Grillo ha affondato sull'argomento, sostenendo che più delle bufale sul web (perché di questo si tratta) occorrerebbe occuparsi di quelle dei media ufficiali, proponendo una giuria popolare per dirimerle e farle "pagare" a chi le diffonde.
L'argomento non è nuovo, anzi è vecchissimo: "È un secolo famoso quello cominciato con la Rivoluzione e finito con L'Affaire!
Lo si chiamerà forse il secolo della cianfrusaglia!” affermava lo scrittore e poeta francese Roger Martin du Gard all'inizio dello scorso secolo in merito all' Affaire Dreyfus, uno dei più acclarati casi di accusa ingiusta della storia e spoletta di detonazione di un saggio importante tra gli storici, quello di Marc Léopold Benjamin Bloch (Réflexions d'un historien sur les fausses nouvelles de la guerre.) sul processo di falsificazione delle notizie diffuse tra i soldati per mezzo della storia orale ad opera della censura.
Le bufale insomma esistono da sempre e in un modo o nell'altro vi è sempre stata posta "una pezza" senza trasformare il mondo e la società (o almeno questo è il mio parere) nell'orribile mondo sotto controllo ipotizzato da Orwell nel suo famoso libro.
Se ne ritorna a parlare con maggiore enfasi oggi in ragione della diffusione ormai senza confini dei media tutti e non solo quelli social, sebbene la decisione del patron di Facebook, che ha ammesso che il suo social network dovrà occuparsi della veridicità delle notizie che vi vengono diffuse (e ne avrebbe volentieri fatto a meno) sottolinei quale importanza quest'ultimi abbiano via via preso nella formazione, da parte di chi ne fruisce, della propria idea di verità rispetto agli accadimenti.
Nel nostro piccolo vorrei segnalare il nostro ruolo antesignano in merito, visto che in tempi non sospetti (2008) pubblicammo un dossier intitolato, provocatoriamente “La Terra è piatta” che, pure a distanza di quasi 10 anni, rappresenta un lucido manifesto di intenti specifico per il settore di cui SUONO si occupa.
Ho pensato di riproporvelo , invitandovi a fare buon uso della sua lettura, sia che lo condividiate oppure no, non tanto con intenti autocelebrativi ma con la convinzione che possa contribuire (anche nella misura di quanto eventualmente promesso e non realizzato) ad una maggiore conoscenza della materia specifica (umilmente ci occupiamo di riproduzione sonora non delle sorti del pianeta!), sgusciante e infida q.b.
Perché sono certo, pur idealmente convinto che "non si è mai visto la Verità avere la peggio con la menzogna, che la ricerca di quella Verità con la "V" maiuscola sia cosa ardua e quasi improba, soprattutto quando si è in pochi a cercarla (e a torto o a ragione mi sento tra questi) e a maggior ragione perché sarà il singolo individuo (lettore o internauta che sia) nella sua solitudine a dover stabilire, in un marasma di informazioni, a quali prestare fede affinché lo scontro ideale tra Verità e menzogna abbia il giusto epilogo.
chi glielo dice al còrciulo che tra suono e perturbo lui sta messo peggio?
se ti dico che questo
STA MALE CON LA CAPOCCIA non mi credi...
e perciò chettelodicoaffà ?.