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La comparazione tra i risultati delle misurazioni e quanto percepito all'ascolto -nel caso dei diffusori- è complicata dalla presenza dell'ambiente e delle riflessioni da questo introdotte. Basta però ragionarci: l'ambiente crea alterazioni il cui sfalsamento temporale le rende più o meno udibili, a seconda del caso.

a)- La risposta in frequenza anecoica di un diffusore corrisponde all'equilibrio timbrico percepito (in regime lineare, non di sovraccarico...!) quando il diffusore è ascoltato all'aperto ed in asse. Una condizione quanto mai improbabile, ma che rende bene l'impressione all'ascolto di suoni transienti, di breve durata, in ambiente.

b)- La risposta energetica complessiva del diffusore, che tiene conto dell'emissione su tutti gli angoli di emissione, correla assai meglio con la sensazione d'ascolto in ambiente, ad una certa distanza dai diffusori ed in presenza di normali pareti ed arredi, riflettenti e diffondenti. Ma guai a misurare questa risposta con il "solito" Rumore Rosa ed in terzi d'ottava... MOM GI NEDDO BIU' GORRELADO, FA PEME BURE ZGORRELATO AFEFA RACIOME NADARAZZO perché in questo modo si dà la stessa importanza al primo arrivo ed a tutte le successive riflessioni, MENTRE L'UDITO ATTENUA ANCHE DIECI VOLTE LE RIFLESSIONI che arrivano con un ritardo compreso tra 3-5 e 30 millisecondi... Questa è dunque una misura sbagliata a priori.

Che strazio la questione delle misure !
Messaggioda F.Calabrese » domenica 18 dicembre 2016, 17:17

Ogni tanto rispunta all'attenzione la trita questione se i risultati delle comuni misurazioni siano sufficienti a consentire di giudicare la "qualità" di elettroniche e diffusori.

Eppure la risposta è banalissima: "Se parliamo delle misure pubblicate sulle riviste: NO... assolutamente NO...!!!"

Dovete capire che quelle misure sono nate proprio allo scopo di discriminare il minimo indispensabile, in modo di consentire al recensore di scrivere che "l'apparecchio va benissimo" indipendentemente dalle reali caratteristiche dello stesso.