...ma che ci vuole a capire che un sistema di riproduzione di segnali ha una parte lineare e una parte non lineare ?
Parte lineare = RiF + fase acustica + rimodellazione dell'intera simmetria del sistema (ovviamente la RiF non è modellata a terzi d'ottava ma con una finestra ampliabile a 65536 punti.) ROMORE ROSA CORRELATO
Parte non lineare = tutte le distorsioni del sistema (armonica, d'intermodulazione, doppler, termica e perfino quelle che ancora non sono state definite con un termine appropriato. ROMORE ROSA SCORRELATO
Il tuo esempio di "citofono" ossia far suonare un citofono come una wilson sasha COZZA con quanto è specificato qui sopra...perchè un -citofono- rispetto una sasha presenta dei limiti invalicabili per quanto concerne appunto la parte NON lineare del sistema.
Cosa può fare il DRC in quel caso ?...curerà la parte lineare...e il citofono continuerà a produrre risultati legati ai suoi evidentissimi limiti.
Non è il caso di chi sa fare le scelte ponderate progettando a dovere quella che sarà la resa finale.
Un sistema audio (elettroniche e diffusori) offre TUTTE le possibilità per potersi discernere tra prestazioni lineari e prestazioni non lineari...se la parte non lineare presenta alterazioni non udibili...col DRC ci fai tutto...ma proprio tutto.
Sul fatto che il sistema corregge sia i difetti dell'ambiente che gli stessi difetti dei componenti (ripeto parte lineare del sistema) è corretto...perchè l'applicazione della convoluzione (e la relativa funzione di trasferimento) per forza di cose (in quanto il segnale che arriva nel punto ascolto attraversa l'intero setup) globalizza l'intero blocco essendo complementare con se stesso.
Agisce sull'intera sinergia prendendo come riferimento il segnale originale che inizia dal player di riproduzione e termina nelle orecchie di chi sta seduto nel divano.
Tom.