carnevale

Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:36

nel suo cuore e nella sua mente c'è il torens priciard

è un affanno che lo dismaga, l'intensità non può abbattere il cruccio

cche vvita infame che gli è toccato....è stato disgraziato dal destino...
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:43

tu penza...

lo pigliano e lo portano a sentire impinati

eppur non gli molce la cura...


Dal dí che nozze e tribunali ed are
diero alle umane belve esser pietose
di se stesse e d'altrui, toglieano i vivi
all'etere maligno ed alle fere
i miserandi avanzi che Natura
con veci eterne a sensi altri destina.
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:44

l'assemblearsi di recchia inizia con una domanda retorica: la tomba può offrire conforto al sepolto?
La morte (sonno della morte) è forse meno doloroso (men duro) all’ombra dei cipressi e dentro le tombe (urne) consolate dal pianto [dei vivi]?
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:47

quando l’avvenire attraente per le vagheggiate promesse avrà perso ogni seduzione (vaghe…future), né udirò più te, bebbo (dolce amico), [recitare] i tuoi versi (il verso) e l’armonia malinconica che li ispira (lo governa), né più nel cuore sentirò l’ispirazione (spirto) delle Muse e dell’amore, unica consolazione della mia vita errabonda (mia vita raminga – perché esule), quale consolazione sarà per la vita finita (qual…perduti) una lapide (sasso – pietra sepolcrale) che distingua i miei resti dagli infiniti altri (le mie dalle infinite ossa) che la morte sparge (semina) in terra e in mare?
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:48

È proprio vero bebbo ! anche la speranza, ultima dea , fugge le tombe (si dilegua cioè l’ultima illusione di immortalità affidata appunto al sepolcro): la dimenticanza circonda (involve) tutte le cose nella sua tenebra (notte); e una forza attiva le trasforma (le affatica) incessantemente di movimento in movimento; e il tempo tramuta (traveste) sia l’uomo sia le sue tombe sia le ultime tracce (sembianze) sia ciò che resta (reliquie) della terra e del cielo.
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:49

Ma perché l’uomo dovrebbe privarsi (invidierà – da invidere latinismo) prima del tempo dell’illusione che [una volta] morto (spento) lo trattiene [gli fa credere di fermarsi] ancora sulle soglie dell’oltretomba (limitar di Dite) ?



eggià...perchè?
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:53

con lungo amore un lauro (l’alloro pianta sacra alle Muse) nella sua povera casa (povero tetto – allude alle modeste condizioni del bebbo), e ti consacrò molte opere (t'appendea corone - metafora); e tu (Musa) abbellivi del tuo sorriso le sue poesie che criticavano (pungean) i viziosi aristocratici lombardi (Sardanapalo leggendario Re d’Assiria ricco e dissoluto è assunto per antonomasia a rappresentare la grassa nobiltà della recchia –
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:57

Forse tu [Muso] cerchi vagando (vagolando) fra le tombe umili (plebei tumuli) dove dorma [dove sia sepolta] la sacra testa del tuo bebbo che ti nasconde il torens priciard ?


metto anche il muso
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 8:59

La città [Milano], immorale (lasciva), amante (allettatrice) di cantanti castrati (oggetto di critica nell’ode pariniana La musica), non pose in suo onore alberi (non ombre pose – metonimia: ombre vale per piante) tra le sue mura, né lapidi (pietra), né iscrizioni (parola); e forse il ladro che scontò sul patibolo i delitti gli insanguina le ossa con la testa mozzata (l’ossa…delitti).



ops....scuss...questa è un'altra storia...
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Re: carnevale

Messaggio da leggereda tran quoc » 7 feb 2016, 9:03

[Tu recchia, senti raspare fra le macerie e le sterpi (bronchi) la bebba cagna randagia che va errando (ramingando) sulle fosse e ululando per la fame; e l’upupa majanda uscire dal teschio, dove fuggiva la notte (luna), e svolazzare intorno alle croci sparse per il camposanto e [senti] l’uccello immondo rimproverare con il [suo] verso funebre (luttuoso singulto) i raggi pietosi che le stelle donano alle sepolture dimenticate [e quindi senza lumi]. O Dea, preghi inutilmente [che] sul tuo poeta [cacatus] [cadano] rugiade dalla notte tetra (squallida). Ahi! Sui morti non sorge [nessun] fiore, quando (ove) non sia onorato da lodi umane e da pianto affettuoso.


ma non sarà stato troppo intenso quell'ascolto?

la storia del priciard l'ha pigliato proprio male....ormai anela alla libertà...
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