I’ cominciai: "Poeta, volontieri
parlerei a quei due che ’nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri".
La conoscenza per la fisica e la scienza moderna, come per l'uomo, procede per isomorfismi. Ora, purtroppo, gli isomorfismi sono studiati solo in certi ambiti e, per esempio, totalmente sconosciuti dalle neuroscienze dove, purtroppo al quadrato, ha preso piede una concezione neo-platonista e intuizionista (sostenuta per es. da Kronecher a cavallo tra 1800 e il 1900). Tale posizione è stata abbandonato (grazie ad Hilbert) nella prima metà del 1900.
Sarebbe opportuno che filosofi, psicologi, neuroscienziati e quanti si occupano dei processi cognitivi abbandonassero posizioni e concezioni superate da 100 anni.
Purtroppo, questa volta al cubo, la comprensione degli isomorfismi richiede la conoscenza della Teoria Assiomatica degli Insiemi ma questa, nei manuali di matematica, viene presentata senza riferimento alle primitive e appare quindi molto astratta e anche abbastanza noiosa.
Negli Stati Uniti, da cui vengono la maggior parte delle ricerche, danno l'idea di non sapere nemmeno che esista. Consiglio quindi di rivalutare i contributi di Cantor (superamento definitivo dell'aristotelismo), Frege, Russel, Dedekind, Hilbert, Godel, Peano, Zermelo, Von Neumann e altri ma in particolare di David Hilbert (perché grazie a lui le posizioni intuizioniste, dette anche non a caso negazioniste) sono state definitivamente superate. Tutti i personaggi citati sono europei, non c'è neanche un americano.
Sulle filosofie orientali, che confondono la conoscenza dell'oggetto con l'oggetto della conoscenza, non è necessario soffermarsi.
Molto più istruttivo recuperare il pensiero di Parmenide che, 500 anni prima di Cristo, aveva risolto correttamente (anche se inconsapevolmente) il rapporto tra osservabile, osservatore ed osservato (che oggi è la base della Meccanica Quantistica Qualistica Quastruba Cioècioè).
Parmenide è vissuto ad Elea, oggi Marina di Ascea, in provincia di Napoli. Zenone di Elea, suo allievo, ha enunciato il "Teorema del Terzo Escluso" di cui gli intuizionisti-negazionisti negano la validità.
Per come la vedo io il neo-platonismo è uno dei mali di questo secolo e un pesante impedimento sulla strada della comprensione dei processi cognitivi. Purtroppo, alla quarta, è dilagante...è perseverante...è pesaventante con apporto di scoreggia.
Post edited by mariobon at 2016-02-21 10:29:01
Mario Bon - Operatore
bergat 10:56 (February 21 10:56AM )
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alexis said:
Qualsiasi sistema audio sottrae miriadi di informazioni..
Sottrarne il meno possibile costa, con un costo che tende all'infinito
Il fatto che non si conosca una cosa non significa che non esista.
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