Luc1gnol0 ha scritto:...
Si narra che nel 1872 Ludwig Boltzmann, padre fondatore (non unico) della termodinamica (ed infatti il concetto di "freccia del tempo", time flies like an arrow, si fa risalire storicamente proprio all'emersione della termodinamica come ambito speculativo), tenne una conferenza per spiegare ai suoi colleghi come l'entropia dei sistemi isolati aumenti irreversibilmente nel tempo.
Nelle udire queste affermazioni Josef Loschmidt, fisico e chimico, si alzò pubblicamente a protestare (la cosa è curiosa perché Loschmidt era collega di università e buon amico dello stesso Boltzmann). Loschmidt sosteneva che tutte le leggi che governano il moto delle particelle sono simmetriche rispetto al tempo, quindi qualunque sistema, che in ipotesi fosse decaduto, lo si potesse far tornare in uno stato ordinato semplicemente invertendo le quantità di moto di ogni singola particella. Secondo l'agiografia ufficiale (in senso lato), si narra che Boltzmann, spazientito, replicasse: bravo, e provaci pure tu ad invertire le quantità di moto!
Lo scontro tra i due amici mostra in realtà quello scontro accademico (il famoso "dibattere") che illustra la natura paradossale del secondo principio della termodinamica (tutti i sistemi tendono verso la massima entropia): l'obiezione di Loschmidt è irrefutabile, tant'è che, se si mostrasse (se si potesse mostrare) il filmato del moto di un gruppo di particelle ad un qualsivoglia fisico, quest'ultimo non credo potrebbe desumere da alcunché se il filmato gli sia stato mostrato dall'inizio alla fine, ovvero viceversa, ed il vero significato, le conseguenze, del secondo principio della termodinamica non sono quelli codificati nei libri di testo delle scuole medie superiori italiani, ma oggetto di attive ricerche ed accesi dibattitti a tutt'oggi.
...
L'idea espressa da Loschmidt, l'inversione temporale, viene indagata, realizzata, oggi con diversi metodi: in particolare si mostra come un sistema di particelle decaduto da uno stato ordinato può esser fatto tornare in tale stato invertendo le quantità di moto delle particelle, o meglio, invertendo le direzioni di moto, o qualche altro grado di libertà, delle particelle costituenti. L'inversione temporale ha mostrato come l'avverbio "irreversibilmente" (la "freccia del tempo") formulato da Boltzmann non possa essere corretto, se l'ordine iniziale può essere recuperato perché appunto non definitivamente perduto ma solo nascosto, offuscato.
Leggo solo adesso questo thread, mi era completamnte sfuggito. Interessante trattazione, sarebbe da completare con altre fonti non strettamente scientifiche ma filosofiche.
Comunque su quanto ho evidenziato sopra, direi che esiste una (forse banale) obiezione di fondo: Boltzmann parlava di sistemi ISOLATI.
L'inversione cosiddetta "temporale" che oggi viene realizzata non è affatto tale: ed in particolare si possono invertire le quantità di moto di un insieme limitato di particelle facendole INTERAGIRE in un sistema molto più ampio, costituendo così un sistema isolato più ampio che come tale misura un aumento di entropia.
E comunque non era neanche necessario simile sforzo teorico-eroico, bastava uno sforzo erotico
: esistono infatti in natura molti sistemi la cui entropia apparentemente "diminuisce" (una cosetta che si chiama concepimento). Peccato (anzi, meno male...
) che non si concepisca in sistemi isolati ma con interessanti interazioni.
E poi è dimostrabile che il fenomeno "vita" contribuisce complessivamente ad accelerare l'aumento dell'entropia nel corrispondente sistema isolato in cui si presenti...