Fabrizio Calabrese December 2008
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La definizione fondamentale del tempo di riverbero presuppone un parametro di base noto come "Mean Free Path", ovvero percorso medio dell'onda sonora tra un impatto su una parete ed il successivo.
Ad un percorso tipico corrisponde, in aria, un tempo altrettanto "tipico" e prevedibile.
Ad ogni impatto l'energia riflessa diminuisce, fino ai fatidici 60 dB.
Negli ambienti di grandi dimensioni, un determinato Tempo di Riverbero è ottenuto mediante un numero limitato di impatti, su superfici a basso coefficiente di assorbimento.
Negli ambienti piccoli, che di solito sono trattati con superfici in media assai più assorbenti, si dovrebbero rilevate Tempi di Riverbero ridottissimi (ed infatti, se si rileva con le tecniche "old style", come il segnale interrotto... questo si rileva...).
Ma gli effetti dell'interazione tra emissione diretta e riflessioni sono assolutamente diversi (oserei dire "devastanti") nel caso dei piccoli ambienti, rispetto a quanto accade in ambienti più vasti, a parità di "Tempo di Riverbero".
Per questi ed altri motivi molti esperti di Acustica aborriscono l'impiego del concetto di Tempo di Riverbero se applicato ai piccoli ambienti: si travisa e basta !
Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
termina come terminò il sordo carlo carli col segnale sinistro a sinistra del solco e il destro a destra: è così e basta
come termina il majandi: come è successo? è successo e basta.