Diffusore

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda ciofne » 11 apr 2009, 7:56

Complimenti per la creatura.
Metti il woofer in cassaforte. :D
A me richiama alla mente figure di robot umani, come i cartoni animati dei Pronipoti.

Valter
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda ciofne » 11 apr 2009, 8:00

sazo ha scritto:Beh...complimenti veramente.Dovrò trovare prima o poi un caspita di tempo per venirti a trovare....però ho un timore, neanche tanto nascosto, per "il dopo"che ,come so di qualcuno di recente,sta smantellando tutto :D .
Ciao Sante.



Smantellare o non smantellare....
C'è sempre da lavorare. :D

Ciao
Valter
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda sponsor » 11 apr 2009, 8:16

baby rattle ha scritto:
ersepp ha scritto:waoooo.... gli abbiamo già trovato il nome?



Chi ha qualche nome da proporre si faccia avanti!


Beh rimanendo nel continente americano, e considerando che la realizzazione a gradoni ricorda le piramidi Incas, li chiamerei Atahualpa, nome dell'ultimo sovrano Incas e anche nome d'arte di un grande cantautore sudamericano del '900 (Atahualpa Yupanqui, citato da Paolo Conte nella canzone "Alle prese con una verde milonga" nel bellissimo disco "Paris Milonga").
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda sponsor » 11 apr 2009, 8:19

baby rattle ha scritto:
sponsor ha scritto:Molto bello e potrebbe suggerire qualche forma più facilmente realizzabile (come auto-costruzione) rispetto ai capi indiani
Sono gli stessi altoparlanti e filtro dei capi indiani?


Altoparlanti e filtri sono i medesimi; le differenze con i capi indiani non sono solamente di struttura ma di modalità di funzionamento; approfondiremo.



Beh se gli altoparlanti sono gli stessi allora le dimensioni devono essere importanti.... e sono casse chiuse, giusto?
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 11 apr 2009, 17:27

sponsor ha scritto:
baby rattle ha scritto:
sponsor ha scritto:Molto bello e potrebbe suggerire qualche forma più facilmente realizzabile (come auto-costruzione) rispetto ai capi indiani
Sono gli stessi altoparlanti e filtro dei capi indiani?


Altoparlanti e filtri sono i medesimi; le differenze con i capi indiani non sono solamente di struttura ma di modalità di funzionamento; approfondiremo.



Beh se gli altoparlanti sono gli stessi allora le dimensioni devono essere importanti.... e sono casse chiuse, giusto?




Le dimensioni interne del box non sono grandi è lo spessore di parete che raggiunge i 12 cm a renderle "importanti" come dimensioni e peso; il rivestimento fa il resto.

L'impiego di woofer da 130 mm non verrebbe fatto per motivi di mero costo di produzione (per quanto la gestione costruttiva dia parecchi problemi in questo assetto) ma solo per renderli più inseribili e maneggiabili.

La cassa è di tipo bass reflex ad apertura frontale (rimane seminascosta) .

Il funzionamento è diverso dai capi indiani a causa della storia spazio-temporale che producono, alquanto diversa sia per l'onda posteriore che per quella anteriore, ma l'aria di famiglia è quella; i limiti non sono ancora conosciuti perchè manca tutto l'affinamento di ampli, cavi e feltri di ambiente .

Ulteriore riflessione è quella che richiamano le fattezze del viso, dei fianchi, delle gambe e delle fattezzze tutte di una bella donna; dal vivo sono di una bellezza mozzafiato!
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 13 apr 2009, 21:02

Suoni forti e grandi, suoni piccini e tenui, ONTE LUNCHE 17 metri ed onde corte 1,7 cm, paesaggi sonori sconosciuti da esplorare, con un qualche scorno della razza umana audiofila .

GULLIVER potrebbe essere il nome!

In una temperie di feroce critica alla società del suono musicale del tempo: ogni realizzazione diventa il pretesto per irridere, di volta in volta, il sistema dell'informazione, i meccanismi del potere economico, la politica bellicista forumiera o la scienza farlocca (parafrasando).

Il libro (I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift) ) fu pubblicato pochi anni dopo lo straordinario successo del Robinson Crusoe di Daniel Defoe e ottenne popolarità come libro destinato ai bambini.
In realtà il libro è una feroce critica alla società del tempo: ognuno dei viaggi diventa il pretesto per irridere, di volta in volta, il sistema giudiziario, i meccanismi del potere o la politica bellicista.




Parte I - Lilliput [modifica]
Un murales raffigurante Gulliver circondato dai cittadini di Lilliput.4 maggio, 1699 — 13 aprile, 1702

Il libro si apre con un breve preambolo nel quale Gulliver si presenta, come d'uso nei libri dell'epoca, e fornisce un breve sunto della sua vita e degli avvenimenti precedenti ai suoi viaggi. Sappiamo dunque che si tratta di una persona di mezza età, di classe borghese, versato nella medicina e nella conoscenza delle lingue, con una grande passione per i viaggi, il che capita decisamente a proposito.

Il primo viaggio viene intrapreso dal protagonista poiché egli non riesce a supportare la sua famiglia con la sua carriera di medico e dunque decide di imbarcarsi su una nave come chirurgo di bordo. Salpato da Bristol il 4 maggio 1699, naufraga su una terra sconosciuta, dopo 6 mesi di navigazione, a causa di una tempesta. Al suo risveglio si trova prigioniero di una razza di uomini alti 6 pollici (circa 15 centimetri) , abitanti le isole vicine di Lilliput e Blefuscu (che l'analisi critica identifica, rispettivamente, come allegorie dell'Inghilterra e della Francia del tempo), divise sino al fratricidio da un'annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova, se dalla parte più grossa o da quella più piccola (simbolo delle dispute religiose tra cattolici e anglicani).

Dopo aver dimostrato la propria disposizione pacifica e giurato fedeltà all'Imperatore, a Gulliver vengono offerti alloggio e sostentamento e viene accolto a Corte. Le sue osservazioni sulla corte di Lilliput (modellata su quella di Giorgio I) mettono in ridicolo le lotte tra le varie fazioni, rappresentate dalla rivalità tra 'tacchi alti' e 'tacchi bassi' (i partiti Whig e Tory), gli intrighi di corte, i metodi con cui viene conquistato il potere e la fiducia del sovrano, insistendo sulla corruzione dei tempi presenti rispetto a un luminoso passato.

Pur avendo aiutato i Lillipuziani a sconfiggere Blefuscu trascinando in porto l'intera flotta nemica, Gulliver rifiuta di aiutarli a ridurre in schiavitù il popolo vicino. Questo episodio palesa l'ingratitudine dei sovrani e particolarmente dell'Imperatrice, sua nemica giurata dal momento in cui Gulliver ha salvato il Palazzo da un incendio con la propria urina. Lo scatenarsi di congiure di palazzo (nelle quali si continuano a ritrovare paralleli con la storia personale di Swift) fa sì che Gulliver venga dichiarato un traditore e condannato all'accecamento, che nelle intenzioni dei suoi rivali dovrà essere seguito da una lenta agonia per fame.

Avvertito da un cortigiano fedele, Gulliver anticipa una visita presso i sovrani di Blefuscu per sfuggire alla sentenza prima che venga ufficialmente annunciata. Mentre la notizia giunge a Blefuscu, la fortuna vuole che una scialuppa di dimensioni adatte a Gulliver arrivi sulle coste dell'isola e gli consenta di fare ritorno a casa.


Parte II - Brobdingnag [modifica]
20 giugno, 1702 — 3 giugno, 1706

Tornato in mare, nel corso dell'esplorazione di un Paese sconosciuto Gulliver viene abbandonato dai suoi compagni e ritrovato da un contadino alto circa 22 m (la scala di Lilliput è 1:12, quella di Brobdingnag è simmetrica, 12:1). Questi lo esibisce a pagamento come attrazione da circo, finché non viene notato dalla Regina che lo chiama al suo servizio come divertimento di Corte. Tra varie avventure (tra cui la lotta con vespe giganti e una gita sui tetti in mano a una scimmia dispettosa) Gulliver discute con il Re dello stato delle cose e dei governi in Europa, non riuscendo però a suscitare una buona impressione. Il re comunque, accentua il carattere crudele degli uomini della terra di Gulliver che si ostinano a uccidere uomini e a fare guerre per motivi "futili". Nel corso di un viaggio al mare, la sua 'scatola da viaggio' viene ghermita da un'aquila gigante e quindi abbandonata in mare. Gulliver viene quindi salvato da una nave di passaggio e ritorna per la seconda volta in Inghilterra.


Parte III - Laputa, Balnibarbi, Glubbdubdrib, Luggnagg e il Giappone [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Laputa.

5 agosto, 1706 — 16 aprile, 1710

L'inquietudine lo spinge a partire di nuovo e, attaccato dai pirati, finisce nell'isola di Laputa, una terra volante che fluttua nell'aria salvo schiantarsi sulla terra per distruggere i focolai di rivolta che si verificano sulla terraferma. Qui tutti si dedicano solo alla musica e alla matematica, ma sono incapaci di applicare queste discipline a fini pratici. Gulliver é portato a Balnibarbi, dove aspetta un commerciante danese che lo porterà in Giappone e da qui in Inghilterra. In questa terra vede il mondo portato alla rovina dall’inseguimento della scienza senza badare ai suoi risvolti pratici (il che costituisce una critica alla Royal Society). Discute di storia con i fantasmi dei personaggi storici famosi, e incontra i struldbrugs, degli sfortunati che sono immortali e molto vecchi. L’immortalità viene qui descritta come una condanna, invece che come una fortuna.


Parte IV - Gli Houyhnhnms [modifica]
7 settembre, 1710 – 5 dicembre, 1715

L'ultimo viaggio porta Gulliver nel mondo dei cavalli razionali, esseri saggi che hanno sviluppato un sofisticato metodo di comunicazione ma non conoscono il significato di parole come "vero" e "falso", non concepiscono il concetto di guerra e di violenza. Unico difetto delle loro terre è la presenza di esseri brutali che camminano su due gambe invece che su quattro: gli Yahoos, del tutto simili agli esseri umani. Gulliver prova vergogna verso il genere umano vedendo quegli individui abbandonati a se stessi e, riconoscendo la superiorità degli Houyhnhnms, desidera vivere con loro per apprendere ciò che conoscono, ma il Concilio Supremo degli Houyhnhnms lo rifiuta, poiché trova inammissibile che un individuo simile agli Yahoos venga a vivere con loro, e lo bandisce. Così Gulliver si costruisce una barca per potere tornare in Inghilterra e, una volta tornato a casa, seppur felice di reincontrare sua moglie e i suoi figli, non riesce a sopportare l'odore della razza umana e va a vivere nella sua stalla.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 15 apr 2009, 12:18

Immagine


Mancava la foto della bullonatura del frontale.

La serie di bulloni più interni lavora su una barra di alluminio con fori filettati; la barra è associata alla parete del diffusore mediante bulloni che attraversano lo spessore del legno.

Le viti a legno sono lunghe circa 80 mm e lavorano su un pre-foro leggermente più piccolo del diametro di nocciolo della vite.

Come detto altre volte la scienza del diffusore comincerà non appena si vedranno altoparlanti con almeno 16 fori di fissaggio.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda sponsor » 16 apr 2009, 23:29

baby rattle ha scritto:Immagine


Mancava la foto della bullonatura del frontale.

La serie di bulloni più interni lavora su una barra di alluminio con fori filettati; la barra è associata alla parete del diffusore mediante bulloni che attraversano lo spessore del legno.

Le viti a legno sono lunghe circa 80 mm e lavorano su un pre-foro leggermente più piccolo del diametro di nocciolo della vite.

Come detto altre volte la scienza del diffusore comincerà non appena si vedranno altoparlanti con almeno 16 fori di fissaggio.


Questi oggetti, come tutte le cose MOSS, sono costruiti in modo splendido a dir poco. Trasudano una capacità di progetto e di realizzazione straordinaria, esprimono una tale bellezza e rispondenza al concetto che lasciano senza fiato. L'unica cosa a cui mi sento di paragonarli sono alcune realizzazioni per lo spazio, come l'equipaggiamento di un satellite per telerilevamento cui sta lavorando un carissimo amico presso la NASA, e che sto guardando in questi giorni:

http://aquarius.nasa.gov/gallery-instrument.html

Gli oggetti MOSS vivono dall'altra parte dell'universo, ingegneria allo stato puro. Il resto del mercato hifi dista secoli luce, perfino le cose meglio costruite appaiono come rudimentali giocattoli al confronto. E sapete perchè? Perchè si capisce, è evidente che dietro quelle realizzazioni non c'è niente, se non un'apparenza esasperata e fine a se stessa. Dietro questi oggetti invece c'è un mondo di concetti e di idee che si materializzano senza bisogno di essere intermediati... non sò se mi sono capito. Comunque una distanza incolmabile.
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 17 apr 2009, 7:01

sponsor ha scritto:
baby rattle ha scritto:Immagine


Mancava la foto della bullonatura del frontale.

La serie di bulloni più interni lavora su una barra di alluminio con fori filettati; la barra è associata alla parete del diffusore mediante bulloni che attraversano lo spessore del legno.

Le viti a legno sono lunghe circa 80 mm e lavorano su un pre-foro leggermente più piccolo del diametro di nocciolo della vite.

Come detto altre volte la scienza del diffusore comincerà non appena si vedranno altoparlanti con almeno 16 fori di fissaggio.


Questi oggetti, come tutte le cose MOSS, sono costruiti in modo splendido a dir poco. Trasudano una capacità di progetto e di realizzazione straordinaria, esprimono una tale bellezza e rispondenza al concetto che lasciano senza fiato. L'unica cosa a cui mi sento di paragonarli sono alcune realizzazioni per lo spazio, come l'equipaggiamento di un satellite per telerilevamento cui sta lavorando un carissimo amico presso la NASA, e che sto guardando in questi giorni:

http://aquarius.nasa.gov/gallery-instrument.html

Gli oggetti MOSS vivono dall'altra parte dell'universo, ingegneria allo stato puro. Il resto del mercato hifi dista secoli luce, perfino le cose meglio costruite appaiono come rudimentali giocattoli al confronto. E sapete perchè? Perchè si capisce, è evidente che dietro quelle realizzazioni non c'è niente, se non un'apparenza esasperata e fine a se stessa. Dietro questi oggetti invece c'è un mondo di concetti e di idee che si materializzano senza bisogno di essere intermediati... non sò se mi sono capito. Comunque una distanza incolmabile.



Troppo buono!
Se non ortogonalizzi un poco mi farai arrossire...ops...ammossire!
Quello che a me fa rabbia è vedere denegate anche le cose più elementari, vedere negata a tutti la possibilità di godere del suono musicale e di soddisfare la passione più bella al mondo.
Ho già avuto modo di dire e qui ripeto che industrializzato e facendone un poco di numeri l'intero full moss lo porti a casa con 20 mila euro (si intenda bene la cifra indicata, non ci sono conti fatti, c'è una proiezione rispetto ad altri settori industrializzati ) in queste condizioni ce ne vuole 500 volte tanto, a prezzi e valori di mercato o a costo di sperimentazione, numero che è pur sempre la fatale metà delle 1.000 volte con cui vengono moltiplicati i valori di certi oggetti.
Per un impianto convenzionale con 5.000 euro fai casamicciola e piedigrotta!
Assurdo, tutto assurdo, illegalmente e immoralmente assurdo!
Si rifacevano due conti al telefono con ciofne, in un anno, 100 ore di ascolto, a 1.000 Hz di media un altoparlante oscilla 360 milioni di volte, in tali condizioni si possono immaginare vertiginose mutazioni in ordine ai collegamenti strutturali ed alla evoluzione della elasticità dei materiali.
Il mondo impazzisce dietro una casistica ed una fenomenologia inafferrabile e per quasi tutti incomprensibile fino a scatenare psicosi da legnetti, fiocchetti, spilloni, fogli di quaderno e carta igienica.
Con la sicurezza assoluta che se metti la carta igienica sotto i diffusori al posto delle punte il sistema migliora, come dice anche qualcun altro, essendo di fatto alcunchè di anelastico!
E questo è abnorme nell'abnorme.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda riverman » 18 apr 2009, 19:05

baby rattle ha scritto:Immagine


Se dovessi pensare ad un nome : "Gropius"

In onore all' architetto pioniere che ha fondato il movimento BAUHAUS

Lorenzo, sono bellissimi!!

Un abbraccio

Stefano
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