Diffusore

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 18 apr 2009, 22:29

Grazie!
Un caloroso saluto a te spirito amico della primissima ora!
La nostra è una bau bau haus, è stereo!
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
LUTTO FRESCO, bebbo consegna a omi cidio
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda audiomagika » 19 apr 2009, 14:37

Mi accodo a Stefano... Gropius è un nome fantastico.
Evoca un movimento dove forma e funzione erano per la prima volta associati.
Poi si trattava di architettura e di arredi interni....
Bellissimo Gropius...

ale
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 19 apr 2009, 16:05

Naa..suggestioni.
Gli architetti si parlano addosso, gli architetti hanno messo il genere umano in ville a schiera, in condomini, in stecconi, in alveari, gli architetti hanno fallito dai tempi di Noè in poi, dalla prima grande ricostruzione!
Gli architetti sono stati funzionali unicamente al potere economico e politico, il massimo della libertà è stato quello di celebrarne i fasti con la monumentalità AVULSA.
Produttori di anomalie, creatori di intralci, disegnatori di angoli senza priangoli gli architetti hanno smesso di comunicare (architettura è comunicazione) dal momento stesso della presa in mano della matita.
Da renzo piano a lino spiano c'è tutta una gradualità di deliranti autoreferenti di forme e funzioni.
Gropius concepì il teatro multifunzione, vedi vidivikivilipendia, per fortuna mai realizzato, la grande idea di trasformare in "macchina" alcunchè di statico basta e avanza; cercare la dinamica nella variabilità, nella adattabilità, nella trasformabilità basta e avanza il resto.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda audiomagika » 19 apr 2009, 18:18

Hanno anche trovato "segni" che hanno cambiato il modo di abitare uno spazio o di concepire un arredo urbano, qualcuno è stato portavoce non solo di un movimento architettonico in senso stretto, ma di onde culturali che si ripercuotono nei nostri oggetti di uso quotidiano ancora oggi, il funzionalismo è una di queste. L'uso dei materiali (vetro, mattoni e cemento nel caso proprio della bauhaus), degli inserimenti strutturali dentro ad esempio spazi naturali, il colore o il suo annullamento sono tutti segni dei quali Walter Gropius si fa sentire in quasi tutti gli oggetti dei quali siamo circondati o su alcune installazioni che ancora oggi si cerca (mai a quel livello) di realizzare.
Non possiamo paragonare Gropius a Piano perchè entrambi architetti. Uno è pensiero e forma, l'altro come tu giustamente dici è mercato.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 19 apr 2009, 21:27

audiomagika ha scritto:Hanno anche trovato "segni" che hanno cambiato il modo di abitare uno spazio o di concepire un arredo urbano, qualcuno è stato portavoce non solo di un movimento architettonico in senso stretto, ma di onde culturali che si ripercuotono nei nostri oggetti di uso quotidiano ancora oggi, il funzionalismo è una di queste. L'uso dei materiali (vetro, mattoni e cemento nel caso proprio della bauhaus), degli inserimenti strutturali dentro ad esempio spazi naturali, il colore o il suo annullamento sono tutti segni dei quali Walter Gropius si fa sentire in quasi tutti gli oggetti dei quali siamo circondati o su alcune installazioni che ancora oggi si cerca (mai a quel livello) di realizzare.
Non possiamo paragonare Gropius a Piano perchè entrambi architetti. Uno è pensiero e forma, l'altro come tu giustamente dici è mercato.

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Io penso che l'individuo deve riappropriarsi di un pensiero primordiale, quando questo è accaduto si sono avute le vere grandi rivoluzione di ogni tempo.
Per riappropiarsi del pensiero primordiale tutta la "mediazione" deve essere tolta di mezzo, il pensiero primordiale può apparire estremista, non è così.
Io con pensiero primordiale mi guardo attorno e dico: se questa urbanistica, architettuta, monumentalità l'avesse fatta lo scemo del paese sarebbe venuta meglio, le città sono come al tempo dei romani ma peggiorate.
La casa è luogo di coazione è "appartamento" è alienazione, la civiltà moderna si salva (e si condanna) con la televisione, con lo stare ALTROVE.
Il suono musicale nelle case non ci stà, tra un po' non ci starà neppure negli auditorium, non esiste un luogo che sia uno al mondo, salvo che a matera, concepito per il suono musicale (non si vuole qui affermare nulla circa la bontà della cosa, si afferma che non ce ne sono altri).
Ma non voglio focalizzare sul suono, il pensiero primordiale dice che l'urbanistica, l'architettura hanno fallito, è rimasta monocentrica imbalsamata e periferico alienata.
Il pensiero primordiale dice che se costruisci una lussuosa villa nel mezzo di una favela o un grattacielo nel mezzo di un tessuto urbano sei folle qualunque sia la bellezza e la funzionalità e l'innovazione e i materiali e il pensiero e l'arte che contiene, oggi tutto è favela, degrado urbanistico e architettonico, fermarsi all'apparenza della splendente vetrata porta fuori strada.
L'intermediazione culturale, sociale ed economica porta a chiamarle case a schiera, case in villa, condomini, ville, monumenti, non esiste in giro altro che alienazione urbanistico architettonica, ghettizzazione a zone di destinazione, luoghi dove il vicino non conosce il vicino ne TANTOPEGGIO ha voglia di conoscerlo, non esiste architettura ove l'occhio aneli di fermarsi e ove trova ristoro e se appena appena incappi in una bellezza fiorentina o romana o veneziana o...appena volgi lo sguardo ti ferisci.
Dove sta la città?
Solo nella letteratura e nei film, luoghi "convenzionali" dove puoi trarre dalla città quello che hai nella testa che non corrisponde ad alcunchè di reale.
Il pensiero e l'agire tecnico e gran parte di quello artistico sono pensieri ed azione su commissione, a tema, il pensiero primordiale non sopporta il condizionamento e la finalizzazione etero guidata; senza pensiero primordiale non si avrebbe la musica che è arte, forse unica, che risponde solo a se stessa, quando la musica risponde al festival di sanremo diventa gropius o chi per lui, bella, piacevole, canzonella.
Una controprova della necessità del pensiero primordiale: tutti vorrebbero andare a vivere altrove!
E nasce culturalmente e storicamente la VACANZA, il sentirsi alieni come verifica di congruenza dell'essere alieni, estranei ai luoghi, perchè quando ti senti alieno nella tua città fai meglio a cambiare pensiero al più presto.
Se me lo chiedete vi racconto l'attuale mia concezione della casa!
Attuale....il pensiero primordiale chiede che non ci si fossilizzi in stereotipi.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda sponsor » 20 apr 2009, 9:24

Io credo che si sia fatta dell'ottima architettura in tutti i tempi, ma purtroppo spesso slegata dal reale. Lo scempio dell'ecosistema urbano parte scientificamente dal dopoguerra. L'essere posti costantemente nell'altrove, dalla televisione alle vacanze esotiche alla politica all'economia alla letteratura (che oggi è solo evasione SOPRATTUTTO quando si maschera da inchiesta giornalistica), fa parte del gioco perverso del controllo delle masse ed è esattamente il contrario di quanto hanno predicato in tutti i tempi alcuni (pochi) uomini saggi: conosci te stesso e ricorda te stesso (a partire da dove si è e come si vive, per poi porsi domande apparentemente banali ma che non lo sono affatto, ad esempio su cosa si desideri REALMENTE). E' un mondo di cadaveri putrefatti, mi torna in mente quello che diceva anni fa un uomo libero: lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Detto in altri termini, ricordati di mandarli affanculo ogni tanto che ne guadagni in sanità mentale. Anche se questo non è esattamente quello che ci raccontano in chiesa, la ritengo la corretta interpretazione.

Mi sono sempre chiesto come si riescano a spacciare per "abitazioni signorili" certi tuguri in enormi palazzi, che al confronto il vecchio concetto di casa popolare si ricorda con nostalgia. Case spacciate per alcunché di "esclusivo" (ed infatti realizzato ad esclusione del buon senso) perché dotate di alcuni accessori e feticci assolutamente idioti (ogni epoca ha avuto i suoi: dal portoncino blindato al videocitofono all'antenna satellitare centralizzata alla famigerata vasca ad idromassaggio per passare alle fioriere con impianto di irrigazione agli avvolgibili elettrici al parquet "Iroco" fino alla piscina-bagnarola sul terrazzo etc.). Come a dire: si, è tutto uno schifo ma GUARDA CHE BEL PARQUET... guardati il tuo parquet e non scassare la minchia!
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 20 apr 2009, 9:45

Che dire, chi reagisce è sano e vivo, chi non reagisce è malato o morto.
Non mi riferisco allo scrivere o meno sul forum mi riferisco all'esistenza di tutti i giorni.
Pensiero primordiale, più ci penso e più lo vedo necessario e risolutivo.
Su qualche argomento ci tornerò su, per ora abbasso gli architettatori.
.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda audiomagika » 20 apr 2009, 15:00

In senso molto largo potreste pure aver ragione, scempi ne sono stati fatti tanti in campo architettonico, pensiamo allo Zen... doveva essere un momento di rivoluzione non solo formale e culturale ma diventare un esempio di spazio abitativo moderno e abbiamo visto tutti cosa è successo; mi vengono in mente le periferie di Roma o Milano organizzate appunto in loculi dove lo spazio abitativo è diventato dormitorio.
Le grandi città d'arte poi sono sempre sedi universatarie e, tra studenti, turisti, abitanti non censiti in generale, queste città sono fruite da un numero di persone enormemente maggiore rispetto alle proprie strutture urbane... pensate per esempio ai disagi inerenti semplicemente lo smaltimento dei rifiuti per una città di 600mila persone (Firenze) che viene abitata costantemente da quasi 800mila individui che producono monnezza.
Gli asfalti, il traffico dentro strutture medioevali o rinascimentali, i sottopassi, le tramvie...insomma ci siamo capiti...
Altra cosa però signori è parlare di Gropius o del funzionalismo.
Se volete scontorniamo il personaggio, ne facciamo esempio, e parliamo di quello che è stato e di quello che rappresenta tutt'oggi a livello di linguaggio e di didattica.

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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 20 apr 2009, 17:24

audiomagika ha scritto:In senso molto largo potreste pure aver ragione, scempi ne sono stati fatti tanti in campo architettonico, pensiamo allo Zen... doveva essere un momento di rivoluzione non solo formale e culturale ma diventare un esempio di spazio abitativo moderno e abbiamo visto tutti cosa è successo; mi vengono in mente le periferie di Roma o Milano organizzate appunto in loculi dove lo spazio abitativo è diventato dormitorio.
Le grandi città d'arte poi sono sempre sedi universatarie e, tra studenti, turisti, abitanti non censiti in generale, queste città sono fruite da un numero di persone enormemente maggiore rispetto alle proprie strutture urbane... pensate per esempio ai disagi inerenti semplicemente lo smaltimento dei rifiuti per una città di 600mila persone (Firenze) che viene abitata costantemente da quasi 800mila individui che producono monnezza.
Gli asfalti, il traffico dentro strutture medioevali o rinascimentali, i sottopassi, le tramvie...insomma ci siamo capiti...
Altra cosa però signori è parlare di Gropius o del funzionalismo.
Se volete scontorniamo il personaggio, ne facciamo esempio, e parliamo di quello che è stato e di quello che rappresenta tutt'oggi a livello di linguaggio e di didattica.

ale



Gropius non può essere ritagliato dalla realtà dell'architettura ed il funzionalismo è una perversione, affascinante come si vuole ma perversione di un pensiero primordiale: l'uomo deve vivere conservando il senso nella natura matrigna.
Vai in africa per turismo oppure vai in africa per lavoro, il primo è una cartolina filmata, col bello e col brutto ma film, il secondo è vivere rendendosi conto di cosa significa avere a che fare con uccelli che non conoscono lo sparo di arma da fuoco.
Dalla natura selvaggia ed i suoi rapporti con l'uomo in poi è tutta elaborazione e post elaborazione perversa.
Chiediti: cosa farebbe un architetto come Gropius in africa?
Quando l'essere umano si aggrega come si organizza?
Chiede il pensiero primordiale.
Eliminando la natura matrigna selvaggia e sostituendola con la architettura matrigna umana.
Al tempo dei romani la comunità si organizza in città fortezza, si arrocca; ai tempi della produzione, degli scambi e degli spostamenti si organizza con le strade e con un sistema circolatorio; dove sono l'una città cosi strutturata e l'organizzazione del territorio corrispondenti alla FUNZIONE?
E' o non è ARCHITETTURA essere consapevoli dello stato idro-geologico e sismico del territorio?
E' o non è architettura dire no al ponte che non avrà la sua gomma da masticare?
L'ambizione architetturale non si fermerà di fronte alla possibilità di lasciare un opera più grande di quelle faraoniche, come non si è fermata di fronte al disegnismo minuto e avulsamente ricco, pollivudiano, come lo definivo al suo tempo.
Come non si è fermata davanti alla follia acustica del parco della musica di piano.
Chi architetto adotta i criteri di distribuzione della luce all'interno degli spazi abitati o di lavoro?
Gropius col tutto vetri?
Facciamo ridere!
Se non metti in rapporto di luce l'interno con l'esterno hai voglia a fare architettura (la grande lezione delle costruzioni religiose sia pure con totale monotematicità e ripetitività di soluzioni), se non metti in rapporto di visuale l'interno con l'esterno hai voglia a fare architettura, se non metti in rapporto sonoro l'interno con l'esterno hai voglia a fare architettura, fai confinamento esiziale dell'umano tempo di esistenza.
E siamo ai tre fatti ELEMENTARI.
Se usi la luce artificiale sei in perversione primordiale, se solo consideri l'illuminazione da esterni ti butti nell'Arno d'argento.
A proposito...va meglio l'Arno di rame!
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Re: Diffusore

Messaggio da leggereda baby rattle » 20 apr 2009, 17:45

Un architetto, che volesse tentare di esserer tale, dovrebbe chiedere un territorio di un chilometro di raggio, progettarvi l'insediamento e rapportarlo col resto del mondo.
Esiste architetto che pensi che questa sia una condiziione primordiale ineludibile ed irrinunciabile per fare architettura?
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