o di riffa o di raffa

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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda ciofne » 6 dic 2009, 15:12

uffa! ha scritto:
ciofne ha scritto:
uffa! ha scritto:Usi quei cavi per la rete? Sembrano normali fror, hai provato il solid core sulle alimentazioni?

Ciao, Roberto


Quello è un Eupen, non è solid core, ma per come lo devo usare io, funziona molto bene.
Delle prove con i sold core ne ho fatte, per arrivare poi alla schermatura che, se fatta a modino,
ti ritrovi con un cavo rigido come un bacchiolo. :D


Valter


Quale fra gli Eupen, come li hai scelti?... quale schermatura hai usato per il solid core e con quali obbiettivi?

Ciao, Roberto


Per i cavi in generale, l'obiettivo è quello di realizzare quanto descritto nel brevetto di Moss, che trovi nella sezione Audio.
Con gli Eupen si realizza molto, senza impazzire oltremodo nella costruzione a mano,
Io per mia necessità ho un setup piuttosto complicato e devo mantenere i cavi il + possibile flessibili, non voglio andare al manicomio. ;)
Su cosa e come li ho fatti i cavi mi riservo.
Per i risultati...
dopo aver messo gli Eupen configurati come descritto da Moss,
io dedicherei assai + attenzione a quanto entra dalla rete, per non parlare di quanto viene modificato/distorto dall'ambiente e dal diffusore.
Prima di giudicare, occorre risolvere altri problemi.
La strada è fatta di tante scatole cinesi, fino a chè non hai risolto il problema di una non puoi vedere che cosa contiene l'altra.


Valter
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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda ciofne » 6 dic 2009, 16:16

sparacchia ha scritto:Che vuoi dire con "deve intervenire il meno possibile"? Se devi incrociare due altoparlanti io penso che devi fare in modo che, laddove si sovrappongono, l'insieme altoparlanti+filtro si comporti come un'unica voce.
Voglio dire che se il filtro deve intervenire il meno possibile allora la soluzione da seguire sarebbe quella dove non c'e'.....ma in realta' non e' possibile, al massimo se non metti un filtro elettronico te ne serve uno meccanico. Ma non e' detto che sia la soluzione migliore perche' laddove ogni singolo aloparlante lavora "da solo" lo deve fare nel modo migliore possibile.



Non volevo portare ad esempio di quanto fatto da Ultrasound, lasciamo perdere.
Quello che volevo dire non era a proposito della sola frequenza di taglio, ma di tutta le conseguenze dell'insieme filtro/altoparlante.
Quando inserisci un filtro passivo, l'altoparlante entra in simbiosi con esso,
e non è una questione solo della qualità dei componenti, il filtro passivo non è un'entità a se stante/indipendente dall'altoparlante, come ad esempio lo è un taglio elettronico rispetto all'intervento/andamento sulla frequenza, questo lo dico solo per distinguere il modo con cui interviene rispetto ad un passivo e non per affermare che uno è meglio dell'altro.
Quando dico che il filtro deve intervenire il meno possibile, intendo che non bisogna usare il crossover per correggere la risposta dell'altoparlante e indurlo a compensare eventuali carenze/difetti,
come viene fatto per ”tirare su” la risposta in frequenza o nei vari notch ecc ecc.

Le caratteristiche degli altoparlanti scelti per il diffusore devono permettere di usare il filtro solo per impostare l’andamento del taglio ricercato, il resto lo deve compiere l’altoparlante per le sue capacità, con le “sue gambe” se mi passi il termine e non attraverso artifizi elettrici.
Basta vedere che cosa succede alla risposta di un woofer tagliato basso, man mano che la frequenza di taglio "si abbassa", la risposta all'estremo basso si rinforza, visto nel grafico della simulazione o della misura, sembra di avere guadagnato quantità...
e invece poi all'ascolto hai un basso rinforzato e al tempo stesso meno espressivo, meno articolato + monocorde.
Nella mia esperienza io noto che quanto meno il filtro crossover modifica e/o induce l'altoparlante a modificare il suo comportamento e tanto meglio si esprime l’altoparlante.
Dalle qualità intrinseche dell'altoparlante non si scappa, non a caso gli Audax...


Valter.
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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda sparacchia » 6 dic 2009, 20:06

ciofne ha scritto:

Non volevo portare ad esempio di quanto fatto da Ultrasound, lasciamo perdere.

Ma e' l'unico che propone il pilotaggio in corrente.

ciofne ha scritto:Quello che volevo dire non era a proposito della sola frequenza di taglio, ma di tutta le conseguenze dell'insieme filtro/altoparlante.
Quando inserisci un filtro passivo, l'altoparlante entra in simbiosi con esso,
e non è una questione solo della qualità dei componenti, il filtro passivo non è un'entità a se stante/indipendente dall'altoparlante, come ad esempio lo è un taglio elettronico rispetto all'intervento/andamento sulla frequenza, questo lo dico solo per distinguere il modo con cui interviene rispetto ad un passivo e non per affermare che uno è meglio dell'altro.
Quando dico che il filtro deve intervenire il meno possibile, intendo che non bisogna usare il crossover per correggere la risposta dell'altoparlante e indurlo a compensare eventuali carenze/difetti,
come viene fatto per ”tirare su” la risposta in frequenza o nei vari notch ecc ecc. Le caratteristiche degli altoparlanti scelti per il diffusore devono permettere di usare il filtro solo per impostare l’andamento del taglio ricercato, il resto lo deve compiere l’altoparlante per le sue capacità, con le “sue gambe” se mi passi il termine e non attraverso artifizi elettrici.

Io non parlo di mettere un filtro per correggere le carenze (celle di correzione in serie o in parallelo ), l'altoparlante deve funzionare al meglio nella sua banda di lavoro, compresa l'azione del filtro. Un buon altoparlante lo tagli con un semplice filtro senza compensazioni prima che raggiunga i suoi limiti acustico-meccanici e tutto va bene. Al piu' devi modificare i valori dei componenti del filtro tenendo conto dell'altoparlante in questione, dell'ampli che stai usando (con impedenza d'uscita molto piu' bassa oppure dello stesso ordine di grandezza dell'altoparlante ma comunque piu' bassa) ed i materiali con cui essi sono realizzati sempre secondo il principio di minima alterazione della sequenza spazio-temporale (quindi niente misure e niente simulazioni).

Se non ti serve mettere un filtro esterno vuol dire che in qualche modo l'altoparlante ce l'ha gia'. Rimane il dubbio che "caricare" tutti i compiti sulle spalle dell'altoparlante non sia la soluzione migliore.
Cioe' mi viene da pensare che il filtraggio meccanico sia contemporanemente accompagnato proprio da limiti di funzionamento dell'altoparlante stesso, a meno che non assorbi "l'emissione in eccesso" limitando la sua banda.
In ogni caso, filtro o non filtro, quello che esce dall'altoparlante, nel mio esempio, cambia attaccando e staccando la controreazione (cioe' passando da un ampli che si comporta come generatore di potenza quasi costante ad un'ampli che si comporta come un generatore di corrente quasi costante) anche con altoparlanti progettati per il funzionamento in corrente ( c'e' un esempio sul sito Ultrasound). Non si tratta di ondulazine della risposta, si aggiunge quasi un'ottava ed l'aumento di emissione e', in prima approssimazione, tanto maggiore quanto maggiore e' la frequenza....fino ad un certo punto naturalmente e quel certo punto e' proprio il limite intrinseco dell'altoparlante. Ma un cono da 10 cm non e' ideale per riprodurre i 12-15 KHz. O si? Se l'altoparlante lavora in zona dove non dovrebbe, pur ammettendo che si assorba l'emissione in eccesso, e' la stessa cosa che non fargliela emettere proprio? Chi mi assicura che quello che assorbo mi elimini il problema? La parte di segnale che rimane puo' benissimo essere influenzata dal fatto che l'altoparlante stia funzionando fino al suo limite, l'assorbimento avviene dopo che l'altoparlante stesso ha emesso.
Voglio dire che il fatto di eliminare il filtro esterno al fine di preservare meglio il segnale puo' essere anche solo una suggestione ed in realta' e' peggio.


ciofne ha scritto:Basta vedere che cosa succede alla risposta di un woofer tagliato basso, man mano che la frequenza di taglio "si abbassa", la risposta all'estremo basso si rinforza, visto nel grafico della simulazione o della misura, sembra di avere guadagnato quantità...
e invece poi all'ascolto hai un basso rinforzato e al tempo stesso meno espressivo, meno articolato + monocorde.
Nella mia esperienza io noto che quanto meno il filtro crossover modifica e/o induce l'altoparlante a modificare il suo comportamento e tanto meglio si esprime l’altoparlante.
Dalle qualità intrinseche dell'altoparlante non si scappa, non a caso gli Audax...


Valter.


Ho solo osservato che il filtro non taglia mai come in teoria perche' e' fatto con componenti reattivi e l'atoparlante non e' una semplice resistenza ed il suo comportamento e' anche fuzione segnale e del livello del segnale. Cioe' non potrai mai dire niente sul risultato guardando i grafici, specialmente se sono simulazioni. Ma questo gia' lo sappiamo.
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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda ciofne » 6 dic 2009, 22:46

sparacchia ha scritto:
ciofne ha scritto:

Non volevo portare ad esempio di quanto fatto da Ultrasound, lasciamo perdere.

Ma e' l'unico che propone il pilotaggio in corrente.


AR pubblicò diversi anni fa un bell'articolo, anche + di uno, sul pilotaggio in corrente, con progetto finale di amplificatore in corrente e diffusore ( mi sembra che c'era anche il progetto del diffusore).
I risultati a me parvero interessanti e promettevano tra l'altro di eliminare ( quasi ) l'influenza dei cavi, però ad un prezzo ahimè di quasi monogamia tra ampli e diffusore e questo è l'esatto contrario che gli audiofili amano fare.

ciofne ha scritto:Quello che volevo dire non era a proposito della sola frequenza di taglio, ma di tutta le conseguenze dell'insieme filtro/altoparlante.
Quando inserisci un filtro passivo, l'altoparlante entra in simbiosi con esso,
e non è una questione solo della qualità dei componenti, il filtro passivo non è un'entità a se stante/indipendente dall'altoparlante, come ad esempio lo è un taglio elettronico rispetto all'intervento/andamento sulla frequenza, questo lo dico solo per distinguere il modo con cui interviene rispetto ad un passivo e non per affermare che uno è meglio dell'altro.
Quando dico che il filtro deve intervenire il meno possibile, intendo che non bisogna usare il crossover per correggere la risposta dell'altoparlante e indurlo a compensare eventuali carenze/difetti,
come viene fatto per ”tirare su” la risposta in frequenza o nei vari notch ecc ecc. Le caratteristiche degli altoparlanti scelti per il diffusore devono permettere di usare il filtro solo per impostare l’andamento del taglio ricercato, il resto lo deve compiere l’altoparlante per le sue capacità, con le “sue gambe” se mi passi il termine e non attraverso artifizi elettrici.


sparacchia ha scritto:Io non parlo di mettere un filtro per correggere le carenze (celle di correzione in serie o in parallelo ), cut


Ci siamo capiti.


sparacchia ha scritto:Se non ti serve mettere un filtro esterno vuol dire che in qualche modo l'altoparlante ce l'ha gia'. Rimane il dubbio che "caricare" tutti i compiti sulle spalle dell'altoparlante non sia la soluzione migliore.
Cioe' mi viene da pensare che il filtraggio meccanico sia contemporanemente accompagnato proprio da limiti di funzionamento dell'altoparlante stesso, a meno che non assorbi "l'emissione in eccesso" limitando la sua banda.
In ogni caso, filtro o non filtro, quello che esce dall'altoparlante, nel mio esempio, cambia attaccando e staccando la controreazione (cioe' passando da un ampli che si comporta come generatore di potenza quasi costante ad un'ampli che si comporta come un generatore di corrente quasi costante)



Questo rientra nei vantaggi che il pilotaggio in corrente può offrire quando le caratteristiche dell'altoparlante glielo consentono.


sparacchia ha scritto:Ma un cono da 10 cm non e' ideale per riprodurre i 12-15 KHz. O si? Se l'altoparlante lavora in zona dove non dovrebbe,...


Penso che sia importante tenere in considerazione l'emissione a pistone in funzione della frequenza e mantenersi nei d'intorni...


ciofne ha scritto:Basta vedere che cosa succede alla risposta di un woofer tagliato basso, man mano che la frequenza di taglio "si abbassa", la risposta all'estremo basso si rinforza, visto nel grafico della simulazione o della misura, sembra di avere guadagnato quantità...
e invece poi all'ascolto hai un basso rinforzato e al tempo stesso meno espressivo, meno articolato + monocorde.
Nella mia esperienza io noto che quanto meno il filtro crossover modifica e/o induce l'altoparlante a modificare il suo comportamento e tanto meglio si esprime l’altoparlante.
Dalle qualità intrinseche dell'altoparlante non si scappa, non a caso gli Audax...


Valter.


sparacchia ha scritto:Ho solo osservato che il filtro non taglia mai come in teoria perche' e' fatto con componenti reattivi e l'atoparlante non e' una semplice resistenza ed il suo comportamento e' anche fuzione segnale e del livello del segnale. Cioe' non potrai mai dire niente sul risultato guardando i grafici, specialmente se sono simulazioni. Ma questo gia' lo sappiamo.


Ci siamo ricapiti...
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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda baby rattle » 7 dic 2009, 8:13

ciofne ha scritto:
sparacchia ha scritto:
ciofne ha scritto:

Non volevo portare ad esempio di quanto fatto da Ultrasound, lasciamo perdere.

Ma e' l'unico che propone il pilotaggio in corrente.


AR pubblicò diversi anni fa un bell'articolo, anche + di uno, sul pilotaggio in corrente, con progetto finale di amplificatore in corrente e diffusore ( mi sembra che c'era anche il progetto del diffusore).
I risultati a me parvero interessanti e promettevano tra l'altro di eliminare ( quasi ) l'influenza dei cavi, però ad un prezzo ahimè di quasi monogamia tra ampli e diffusore e questo è l'esatto contrario che gli audiofili amano fare.

ciofne ha scritto:Quello che volevo dire non era a proposito della sola frequenza di taglio, ma di tutta le conseguenze dell'insieme filtro/altoparlante.
Quando inserisci un filtro passivo, l'altoparlante entra in simbiosi con esso,
e non è una questione solo della qualità dei componenti, il filtro passivo non è un'entità a se stante/indipendente dall'altoparlante, come ad esempio lo è un taglio elettronico rispetto all'intervento/andamento sulla frequenza, questo lo dico solo per distinguere il modo con cui interviene rispetto ad un passivo e non per affermare che uno è meglio dell'altro.
Quando dico che il filtro deve intervenire il meno possibile, intendo che non bisogna usare il crossover per correggere la risposta dell'altoparlante e indurlo a compensare eventuali carenze/difetti,
come viene fatto per ”tirare su” la risposta in frequenza o nei vari notch ecc ecc. Le caratteristiche degli altoparlanti scelti per il diffusore devono permettere di usare il filtro solo per impostare l’andamento del taglio ricercato, il resto lo deve compiere l’altoparlante per le sue capacità, con le “sue gambe” se mi passi il termine e non attraverso artifizi elettrici.


sparacchia ha scritto:Io non parlo di mettere un filtro per correggere le carenze (celle di correzione in serie o in parallelo ), cut


Ci siamo capiti.


sparacchia ha scritto:Se non ti serve mettere un filtro esterno vuol dire che in qualche modo l'altoparlante ce l'ha gia'. Rimane il dubbio che "caricare" tutti i compiti sulle spalle dell'altoparlante non sia la soluzione migliore.
Cioe' mi viene da pensare che il filtraggio meccanico sia contemporanemente accompagnato proprio da limiti di funzionamento dell'altoparlante stesso, a meno che non assorbi "l'emissione in eccesso" limitando la sua banda.
In ogni caso, filtro o non filtro, quello che esce dall'altoparlante, nel mio esempio, cambia attaccando e staccando la controreazione (cioe' passando da un ampli che si comporta come generatore di potenza quasi costante ad un'ampli che si comporta come un generatore di corrente quasi costante)



Questo rientra nei vantaggi che il pilotaggio in corrente può offrire quando le caratteristiche dell'altoparlante glielo consentono.


sparacchia ha scritto:Ma un cono da 10 cm non e' ideale per riprodurre i 12-15 KHz. O si? Se l'altoparlante lavora in zona dove non dovrebbe,...


Penso che sia importante tenere in considerazione l'emissione a pistone in funzione della frequenza e mantenersi nei d'intorni...


ciofne ha scritto:Basta vedere che cosa succede alla risposta di un woofer tagliato basso, man mano che la frequenza di taglio "si abbassa", la risposta all'estremo basso si rinforza, visto nel grafico della simulazione o della misura, sembra di avere guadagnato quantità...
e invece poi all'ascolto hai un basso rinforzato e al tempo stesso meno espressivo, meno articolato + monocorde.
Nella mia esperienza io noto che quanto meno il filtro crossover modifica e/o induce l'altoparlante a modificare il suo comportamento e tanto meglio si esprime l’altoparlante.
Dalle qualità intrinseche dell'altoparlante non si scappa, non a caso gli Audax...


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sparacchia ha scritto:Ho solo osservato che il filtro non taglia mai come in teoria perche' e' fatto con componenti reattivi e l'atoparlante non e' una semplice resistenza ed il suo comportamento e' anche fuzione segnale e del livello del segnale. Cioe' non potrai mai dire niente sul risultato guardando i grafici, specialmente se sono simulazioni. Ma questo gia' lo sappiamo.


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Per una volta quanto scritto su audioreview è un testo fondamentale e pressochè esaustivo della materia.
La monogamia non solo è necessaria, e non sarebbe affatto un limite ma anzi un momento di responsabilità del costruttore, ma purtroppo non si riesce a realizzare visto che l'altoparlante, il più non invariante dei componenti a causa del regime termico, fa brutti scherzi all'ampli facendosi vedere come entità molto diverse tra loro in funzione dei segnali che elabora.
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
LUTTO FRESCO, bebbo consegna a omi cidio
dormi tranquillo e asciutto, passato quello arriva altro lutto


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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda sparacchia » 7 dic 2009, 12:28

Qualcuno mi puo' mandare gli articoli di audioreview? Non ce l'ho. ;)
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Re: o di riffa o di raffa

Messaggio da leggereda baby rattle » 7 dic 2009, 16:59

sparacchia ha scritto:Qualcuno mi puo' mandare gli articoli di audioreview? Non ce l'ho. ;)



prova a cercare l'argomento sugli elenchi degli articoli/argomenti trattati, quando si conoscono i numeri della rivista poi è più facile cercare di recuperale.
.

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