baby rattle ha scritto:
L'evento ripreso in contemporanea con molti microfoni pone le medesime problematiche di eventi presi altrove ed in altri tempi.
Isolo questa importante osservazione per proporre qualche elemento di riflessione.
Anni fa, durante una mia personale sperimentazione alla ricerca di coerenza e congruenza, ho sperimentato la strada della monofonia. Ho sperimentato vari assetti:
- segnale monofonico in origine (vinili anni '50)
- segnale reso monofonico tramite somma dei canali in preamplificazione (classico tasto mono, che, per inciso, nell'AGI è di eccezionale accuratezza)
- segnale reso monofonico tramite scatolotto a trasformatori agente a livello di segnale
- infine "corretta" somma in digitale dei due canali del cd tramite software open source (somma digitale senza perdere in risoluzione poi facendo una ri-quantizzazione a 16 bit e successiva masterizzazione)
Ebbene in tutti i casi, tranne che nel caso di segnale monofonico ab origine, ho ottenuto risultati negativi.
Descrivendoli secondo modalità "recensorie" ho avuto due percepibili effetti negativi:
- perdita irreversibile di informazione, cosa direi "scontata" visto l'aumento dell'entropia causato dalla somma dei canali (entropia così come matematicamente definita dalla teoria dell'informazione di Shannon)
- ma soprattutto un senso incoercibile di irrealtà all'ascolto, di maggiore incoerenza e spaesamento
Ora, trascurando tutti gli errori del processo di somma dei canali, dal punto di vista della "ripresa" è come se (semplificando) avessi sommato il segnale di tutti i microfoni presenti in sala in quel momento. Interpretando la cosa, è "come se" uno riprendesse lo stesso evento da più telecamere, e poi mandasse in onda la pura somma delle immagini, senza adottare tecniche di "stacchi" di regia o cose del genere, ma proprio mandando in onda tutto insieme (il classico campo da tennis ripreso contemporaneamente dai due lati e dalla visuale dell'arbitro con la pallina che appare contemporaneamente sia a destra che a sinistra dello schermo).
Molto diverso, come accennavo, l'esito in caso di pura monofonia ab origine: in questo caso devo dire che esistono delle cose che andrebbero assolutamente ascoltate, cito ad esempio le sonate per piano e violoncello di Beethoven interpretate da Serkin e Casals, un vinile di sconvolgente realtà e presenza pur essendo monofonia, con una dislocazione dello spazio sonoro in profondità e uno spessore degli strumenti inusuale (e, ci scommetterei, c'era un solo microfono in sala).