baby rattle ha scritto:1. prima ancora ci dici cosa è questa benedetta non invarianza e cosa implica?
La risposta breve è che il sistema di riproduzione audio è non-invariante sopratutto per la presenza del fattore umano caratterizzato dal mascheramento in specie per suono correlato.
La risposta lunga potrebbe essere:
Il sistema di riproduzione (RI-produzione) audio è composto da una serie di elementi fisici e non ultimo dall'osservatore, che in questo caso è un ascoltatore. Essendo un uomo (o donna? *) l'ascoltatore risponde a meccanismi percettivi psicoacustici non completamente descrivibili tramite un modello lineare tempoinvariante.
Innanzitutto vediamo perchè non completamente prima di buttarci sulla non invarianza esploriamo almeno la parte classica dei meccanismi percettivi dell'ascolto. In quanto agli elementi della catena fisici non umani anch'essi sono soggetti a fenomeni non lineari e tempovarianti per cui va aperta un altra parentesi su questo aspetto.
Uomo-invariante: la percezione della verosimiglianza di un suono riprodotto è influenzata dalla risposta in frequenza complessiva, per via del noto effetto citofono. E' abbastanza controverso quale siano i limiti accettabili (condizione necessaria ma non sufficiente) della risposta in frequenza per un suono normalmente considerato 'naturale', probabilmente meno dei 20-20000 tradizionalmente accettati.
Sarebbe interessante sapere a spanne quanto è la risposta in frequenza del sistema di riferimento.
La distorsione inoltre sopra un certo valore (anche qui soglia controversa) rende il suono riprodotto fastidioso e innaturale.
Il tempo di riverbero dell'ambiente facile immaginare come sia una riproduzione acustica in un ambiente dotato di eco
Si potrebbe distinguare anche tra fenomeni lineari e non lineari in dipendenza principalmente del livello di pressione sonora, sempre restando comunque nel campo invariante, classico. Fenomeni non lineari ma invarianti sono il mascheramento di frequenza che rende indistinguibili due toni molto vicini in frequenza o il filtraggio in frequenza operato dall'orecchio esterno in funzione dell'angolo.
Siamo nell'ambito di prestazioni necessarie ma non sufficienti se si vuole una riproduzione abbastanza ingannevole.
Uomo Non-invariante: per ingannare l'uomo bisogna sfruttare la psicologia come ben sa ogni serio truffatore. Nel nostro caso un ottimo truffatore è il signor MP3, perchè sfrutta intelligentemente i meccanismi psicoacustici.
Non invariante significa che la risposta (=percezione, risposta emozionale) dell'ascoltatore non dipende solo dall'istante di tempo considerato, ma anche dalla storia precedente. Ad esempio come sto di salute, cosa ho mangiato (e sopratutto bevuto
), come ho interagito coi forumer, l'aspettativa che ho su un certo impianto o esecuzione etc etc.. Non c'entra nulla con la soggettività, perchè è vero che ciascuno reagisce diversamente, ma è anche vero che tutti non sentiamo il fruscio del vento quando ci passa vicino una ambulanza.In particolare la tempovarianza della percezione di un brano musicale (diverso da un fischio come il classico 1000Hz) dipende dal mascheramento per intensità e specifica esclusiva moss per suono correlato.
La tempovarianza è causata anche dal particolare meccanismo predittivo della percezione che ci permette di escludere particolari sequenze sonore (una conversazione) tra molte altre.
Oggetto non-invariante: un amplificatore al clipping che recupera dopo un tempo dipendente dall'energia in eccesso, un altoparlante che modifica i sui parametri fisici dopo un burst enercico e prolungato, un condensatore che immagazzina parte dell'energia, sono tutti esempi di oggetti fisici tempo-varianti, la cui risposta dipende in una certa misura dalla storia precedente.
Ancora più importante e esclusiva moss è la non-invarianza causata dal suono che investe lo stesso amplificatore o sorgente, in qualche maniera che mi piacerebbe vedere meglio esposta e commentata.
* per le donne disponiamo sicuramente di un numero incredibilmente minore di osservazioni audiofile (almeno via forum, ma anche in letteratura scientifica non è scontato un panel del 50% femminile) per cui bisogna almeno porre un punto interrogativo sull'estensione di certi meccanismi anche all'altro sesso.
