Tornando al discorso iniziale, l'attribuzione del carattere di "individuo" ad uno strumento passa per una complessa elaborazione della quale poco o nulla sappiamo. La elaborazione per cui da una coppiola di segnali scalari reimmessi in ambiente a creare un campo ondulatorio sonoro confinato il cervello riesca ad estrarre un tale insieme di significati da essere in grado di fare un'astrazione linguistica, e riconoscere in quell'ambiente individui-strumenti che suonano pur come appartenenti al loro spazio tempo, è una possibile definizione ed insieme esito di riproduzione ad alta fedeltà. Una cosuccia da niente. Hai voglia a guardarti quella coppiola di segnali, li puoi affettare come ti pare, frequenze, fasi, traformate di tutti i tipi... quello che senti non è lì. Quello che è lì è la possibilità di abilitare un complesso processo di riconoscimento, assolutamente non invariante. Ed il processo determina il contenuto.
Per comprendere come il cervello estrae informazioni che non esistono nella scienza fisica occorre andare ai significati che sono alcunchè di trasmesso dalla specie umana per via cromosomica e culturale, ovvero valori condivisi non tutti e non sempre universali ed alla organizzazione generale della percezione in cui intervengono memoria, stand-by (mascheramento anterogrado), predizione, consequenzialità, aspettativa, selezione ed inseguimento selettivo di traccia, comparazione, significati etc. ove nell'etc. è compreso appunto l'ignoto poichè non risultano studi sulla elaborazione intellettivo emozionale di suoni musicali , sulla definizione delle categorie di osservazione e sulle modalità di formazione dei giudizi di valore.
Di alcunchè di estremamente complesso, forse la cosa più complessa che riguarda il cervello, la creazione della realtà spazio-temporale, la cosiddetta scienza ne ha ricavato l'onesto teorema del pupo Fourier ed i parametri di riconoscimento della provenienza di suoni elementari e privi di significato (tra cui ancora senza spiegazione il fenomeno della collocazione in basso dei suoni bassi, DA CUI IL LORO NOME, idem medi ed alti) senza neppure essere riuscita ad ESCLUDERSI quando si entra nel campo della sensazione ovvero nella non invarianza per lasciare campo all'osservazione fenomenologica ed alla costruzione del metodo e della classificazione degli eventi.
La scienza in realtà si esclude, invece chi ha MANEGGIATO finora la materia non è stato capace di non insultarla.
In assenza di osservazione fenomenologica siamo ancora a negare, altro che classificare, fenomeni giganteschi quali la non rispondenza del digitale alla rappresentazione dei suoni musicali ovvero alla presa datto che il teorema di Shannon che è scienza per il suono fisico e per i segnali elettrici, non vale per i suoni musicali.