misureaudio ha scritto:Posso individuare un intervallo temporale come intervallo chiuso e limitato, connesso, sulla retta reale.
Di tutte le funzioni, definite sul predetto intervallo, continue e derivabili fino ad un certo ordine, quali possono generare riconoscimento di significato musicale, qualora riprodotte con mezzi tecnici opportuni?
Esistono funzioni diverse, (nel senso di avere norma della differenza diversa da zero), tali da generare effetti tanto vicini nel riconoscimento di significato musicale, e nella (ancor più complessa) formulazione di giudizio estetico, (parzialmente ordinato secondo valore)?
E' possibile individuare delle classi di equivalenza, contenenti funzioni deformate da processi distorsivi di varia natura, tali da rendere ragionevolmente stabile il riconoscimento di significato musicale da parte di un essere umano? Ci si può aspettare altrettanto nel processo di formulazione di giudizio estetico, una volta effettuato il riconoscimento di significato musicale?
Ho abusato del linguaggio con l'uso di "significato musicale". Va sostituito con "uno strumento che suona", ovvero il suono naturale, riconducibile al primo evento di generazione, successivamente ri-prodotto. Posso riproporre le due domande iniziali, con questa correzione?
Avrei anche una riflessione sulla seconda e sulla terza domanda, che ne produce migliore specificazione. Pensavo, al momento di formularle, alle modificazioni della forma d'onda registrata corrispondente all'evento generato, ad esempio, da un qualunque accordo suonato da un pianoforte, nel caso fossero dovute a differenti forme di processo distorsivo:
a) in un caso il processo corrispondente al passare in un amplificatore con residui non nulli di distorsione statica, come ad esempio molti valvolari.
b) Nell'altro caso l'iniezione di prodotti di intervalli temporali precedenti, per mezzo dei meccanismi indicati nell'altro thread "Sistemi con memoria".
Il caso a) sembra tipicamente meglio accetto che il risultato del caso b).
Il processo distorsivo corrispondente alla deformazione della forma d'onda "originale" (*) secondo tipici meccanismi di distorsione statica, si può dire che sia entro certi intervalli di ampiezza percepito come di poco conto, visto che deforma solo localmente e per intervalli temporali molto piccoli la funzione e le sue derivate?
Il processo distorsivo corrispondente invece alla iniezione ritardata e ricorsiva di porzioni precedentemente riprodotte di musica
nell'intervallo riprodotto "corrente", porta a quella che definisci "alterazione della sequenza" e "mascheramento per suono correlato", con la comparsa di sotto-sequenze dotate di significato autonomo, (rilevabile all'ascolto come tale), o affatto mimetizzate, viceversa, a degradare la sequenza originale?
(*) ...virgolettato d'obbligo...