Sistemi con memoria

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Sistemi con memoria

Messaggio da leggereda misureaudio » 7 dic 2010, 10:39

Si può dire che il Sistema costituito da sorgente + amplificatore + cassa + ambiente è un sistema con memoria?

In un sistema siffatto i fenomeni legati alla Non Invarianza sono solo effetti di ordine superiore?

Gli effetti della Non Invarianza sono legati esclusivamente a eventuali fenomeni termici a lenta variazione, e sono quindi trascurabili quindi in prima analisi?

Al banco di misura, un amplificatore è assimilabile a un sistema privo di memoria? (Non ci sono casse che suonano, nulla che crei un campo di pressione variabile nel tempo, tale da poter trasferire energia meccanica al dispositivo sotto test.)

Quanto è omologabile la situazione-tipo in laboratorio con l'utilizzo di un amplificatore o di una sorgente in ambiente di ascolto?

E' una necessità il condurre le misure previo isolamento meccanico del banco di misura e del dispositivo sotto test (DUT) dalle vibrazioni esterne comunque presenti?

Vi sono apparati a valvole, (ma pare che non sia un fatto esclusivo di quella tecnologia), che si comportano da trasduttori, in grado di riportare, ritardato e deformato, (in ingresso) (*) al sistema il segnale che pochi istanti prima avevano inviato alle casse.
Sorgente + amplificatore + cassa + ambiente diventa un sistema con memoria. La memoria sta nel ritardo con il quale il segnale riprodotto va a investire i dispositivi sorgente e amplificatore, i quali si comportano da trasduttori (non lineari). Il segnale appartenente a intervalli temporali precedenti viene ritardato dall'immissione in ambiente e viene sovrapposto così al segnale riprodotto in un intervallo temporale dato successivo.

(*) il concetto di "ingresso" al Sistema è, in questo caso, un abuso per eccesso di semplificazione, data la complessità di quanto accade nella realtà: campi di pressione variabili nel tempo e distribuiti nello spazio incidono sugli oggetti estesi che, (con le rispettive proprietà strutturali in ordine alla trasmissione di vibrazioni e conseguenti micro-deformazioni meccaniche), costituiscono sorgente e amplificatore, con tutta la complessità del caso. Quanto è affidabile il contatto del potenziometro del volume di un preamplificatore messo su un paio di casse che riproducono "The Wall"? E quali misure ci danno informazione su quanto può accadere in quelle condizioni? E per quale motivo sarebbe "moda passeggera" isolare il sistema con una sospensione subsonica? Dicesi effettivamente subsonica, come sono le molle ad aria opportunamente calcolate?
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Re: Sistemi con memoria

Messaggio da leggereda baby rattle » 7 dic 2010, 14:40

misureaudio ha scritto:Si può dire che il Sistema costituito da sorgente + amplificatore + cassa + ambiente è un sistema con memoria?

In un sistema siffatto i fenomeni legati alla Non Invarianza sono solo effetti di ordine superiore?

Gli effetti della Non Invarianza sono legati esclusivamente a eventuali fenomeni termici a lenta variazione, e sono quindi trascurabili quindi in prima analisi?

Al banco di misura, un amplificatore è assimilabile a un sistema privo di memoria? (Non ci sono casse che suonano, nulla che crei un campo di pressione variabile nel tempo, tale da poter trasferire energia meccanica al dispositivo sotto test.)

Quanto è omologabile la situazione-tipo in laboratorio con l'utilizzo di un amplificatore o di una sorgente in ambiente di ascolto?

E' una necessità il condurre le misure previo isolamento meccanico del banco di misura e del dispositivo sotto test (DUT) dalle vibrazioni esterne comunque presenti?

Vi sono apparati a valvole, (ma pare che non sia un fatto esclusivo di quella tecnologia), che si comportano da trasduttori, in grado di riportare, ritardato e deformato, (in ingresso) (*) al sistema il segnale che pochi istanti prima avevano inviato alle casse.
Sorgente + amplificatore + cassa + ambiente diventa un sistema con memoria. La memoria sta nel ritardo con il quale il segnale riprodotto va a investire i dispositivi sorgente e amplificatore, i quali si comportano da trasduttori (non lineari). Il segnale appartenente a intervalli temporali precedenti viene ritardato dall'immissione in ambiente e viene sovrapposto così al segnale riprodotto in un intervallo temporale dato successivo.

(*) il concetto di "ingresso" al Sistema è, in questo caso, un abuso per eccesso di semplificazione, data la complessità di quanto accade nella realtà: campi di pressione variabili nel tempo e distribuiti nello spazio incidono sugli oggetti estesi che, (con le rispettive proprietà strutturali in ordine alla trasmissione di vibrazioni e conseguenti micro-deformazioni meccaniche), costituiscono sorgente e amplificatore, con tutta la complessità del caso. Quanto è affidabile il contatto del potenziometro del volume di un preamplificatore messo su un paio di casse che riproducono "The Wall"? E quali misure ci danno informazione su quanto può accadere in quelle condizioni? E per quale motivo sarebbe "moda passeggera" isolare il sistema con una sospensione subsonica? Dicesi effettivamente subsonica, come sono le molle ad aria opportunamente calcolate?





Le domande che pone misureaudio sono tra le più complesse e delicate per il rischio di fraintendimenti, forse conviene trattare un argomento per volta.
Alla prima questione rispondo che si, il sistema è un sistema con memoria, anche senza l'introduzione dell'ascoltatore, è cioè un sistema non invariante anche in termini strettamente fisici.

Si potrebbe definire una non invarianza statica, o accumulata, per distinguerla dalla non invarianza dinamica o attuale che opera "in accadimento".

Per memoria si intende non che il sistema ricordi il suo passato ma che il suo passato lo ha modificato.

L'ascoltatore ha invece la memoria propriamente detta.
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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