Uno spunto per riflessioni generali
Inviato: 5 nov 2010, 8:45
Ripropongo in questa sede alcune domande che mi sono posto, e che ho già pubblicato su altro Forum.
La riproposizione, qui, è esclusivamente a scopo di stimolo per le nostre amichevoli e, come da tradizione felicemente consolidata, significative discussioni.
(Non conosco risposte precise, dato che anche le domande potrebbero richiedere aggiustamenti e riformulazioni.)
(Accettiamo un po' di idee espresse in libertà?)
1) Il campo di pressioni generato, istante per istante, da un paio di casse in ambiente è una funzione continua? Differenziabile? Se sì, fino a che ordine? O non lo è? Lo è anche se includiamo i processi percettivi, compresi fino alla formazione di giudizio estetico per mezzo del linguaggio?
2) Cosa significa "misurare" nel caso esposto? Quale è la dimensionalità minima degli spazi nei quali si immergono le funzioni corrispondenti alle "misure"? E quale la dimensionalità degli spazi nei quali si potrebbe immergere la funzione di correlazione, nel caso dovesse includere l'uomo nel sistema completo?
3) Come codificare il trattamento dell'informazione corrispondente al percepito, da parte del cervello? Per ridurre i processi "hidden" del cervello all'atto della percezione, che facciamo? Li rappresentiamo come automi deterministici? Goedelizziamo l'intera sequenza di stimoli?
Un cordiale saluto a tutti gli amici di SMMS.
La riproposizione, qui, è esclusivamente a scopo di stimolo per le nostre amichevoli e, come da tradizione felicemente consolidata, significative discussioni.
(Non conosco risposte precise, dato che anche le domande potrebbero richiedere aggiustamenti e riformulazioni.)
(Accettiamo un po' di idee espresse in libertà?)
1) Il campo di pressioni generato, istante per istante, da un paio di casse in ambiente è una funzione continua? Differenziabile? Se sì, fino a che ordine? O non lo è? Lo è anche se includiamo i processi percettivi, compresi fino alla formazione di giudizio estetico per mezzo del linguaggio?
2) Cosa significa "misurare" nel caso esposto? Quale è la dimensionalità minima degli spazi nei quali si immergono le funzioni corrispondenti alle "misure"? E quale la dimensionalità degli spazi nei quali si potrebbe immergere la funzione di correlazione, nel caso dovesse includere l'uomo nel sistema completo?
3) Come codificare il trattamento dell'informazione corrispondente al percepito, da parte del cervello? Per ridurre i processi "hidden" del cervello all'atto della percezione, che facciamo? Li rappresentiamo come automi deterministici? Goedelizziamo l'intera sequenza di stimoli?
Un cordiale saluto a tutti gli amici di SMMS.