Spinto dalla grancassa che su altro forum si batte per "promozionare" un mirabile sistema con quattro altoparlanti mi pongo questa ingenua domanda:
come mai questi meravigliosi sistemi (chiamiamoli surround o ambiofonici o come volete voi) che sembrano compiere mirabilie acustiche rimangono sempre confinati nei loro ghetti e non hanno utilizzo universale ?
Eppure non sono nati ieri; già il grande Alan D. Blumlein, nei suoi brevetti legati al suono stereofonico (1932 ca.), descriveva uno shuffler in grado di espandere l'immagine beyond the loudspeakers' line (è la limitazione della stereofonia).
Ma citiamo anche un personaggio storico nel mondo della hi-fi stereofonica: David Hafler (di Dynaco, tra gli altri...), che sfornò una serie di brevetti su sistemi di espansione del campo sonoro stereofonico (dal 1960 al 1972), per non parlare di tutti i suoi epigoni di vari continenti.
Eppure tali sistemi furono "sponsorizzati" da diversi musicisti: Brian Eno, nelle copertine dei suoi dischi di ambient music consigliava l'ascolto degli stessi con un sistema Hafler semplificato da lui medesimo e -se non sbaglio- i Pink Floyd utilizzarono un sistema simile all'Ambiophonic.
Dal punto di vista commerciale le sole realizzazioni industriali in applicazione dei principi dello shuffler di Blumlein furono -se non ricordo male- l'enhancer Francistien, il preamplificatore Carver e un finale per cuffie della Sennheiser.
Io feci delle prove -anni fa- della tecnica ambiofonica applicata ad apparati stereo e ottenni dei risultati, ma solo su sistemi di bassa lega, che riuscii a far suonare in maniera sorprendentemente "accettabile" (notate l'aggettivo, per favore).
P.S. Chi voglia comunque vedere come si redigono dei documenti di rivendicazione di brevetto seri, può leggere uno dei brevetti di Blumlein qui:
http://www.doramusic.com/patents/394325.htm
e uno dei brevetti di Hafler qui:
http://www.freepatentsonline.com/3697692.pdf
...e poi faccia il confronto con quello del loro epigono italiano.
Paolo