alimentazione di rete

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alimentazione di rete

Messaggio da leggereda baby rattle » 20 feb 2010, 9:46

Gli apparecchi utilizzatori reimmettono in rete i prodotti del loro lavoro elettro-magnetico; gli apparecchi aifai rielaborano in tempo differito gli stessi segnali che hanno prodotto, variamente filtrati dalle alimentazioni; se i segnali non rimbalzano in rete rimbalzano a più corto raggio all'interno del medesimo apparecchio, sembra allora non esistere, non dico la soluzione ma neppure la via da scegliere per una sperimentazione.

Isolare ed alimentare singolarmente ogni apparecchio?

Filtrare l'alimentazione per eliminare i segnali non musicali e lasciare circolare quelli relativi al suono?

Isolare e realizzare le condizioni di minima riflessione dei segnali verso la sorgente?

Si ricorda che filtrare magneticamente a cominciare dalla frequenza di 12 kHz è al limite del segreto militare, senza l'eliminazione della concatenazione elettromagnetica dei segnali non si può produrre alcunchè che renda isolati i singoli utilizzatori.

Allo stato della eleborazione della questione sembra che la via da percorrere sia quella della alimentazione di ogni singolo apparecchio in modo indipendente, generando ex novo la frequenza ed amplificandola fino alla potenza occorrente; nella modalità di realizzazione dell'amplificatore che alimenta gli utilizzatori aifai sembra stare il nocciolo della questione.
.

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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda ciofne » 22 feb 2010, 8:58

Farsi consegnare tutte e tre le fasi dal gestore, e alimentarci separatamente gli apparecchi?

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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda baby rattle » 22 feb 2010, 9:40

ciofne ha scritto:Farsi consegnare tutte e tre le fasi dal gestore, e alimentarci separatamente gli apparecchi?

Valter




E' una ipotesi di lavoro già contemplata, come quella di frequenze di alimentazione diverse dai 50 Hz ma senza sperimentazione non si può sapere quale è a strada giusta.

Peraltro il passare per la 220 volt è solo un fatto accidentale, le tensioni generate ex novo potrebbero essere quelle da impiegare direttamente e potrebbero essere generate distintamente per ciascun apparecchio, anche con un impiego misto con gli accumulatori.

E' un campo sterminato e completamente ignoto perchè inesplorato.

Sistematizzato quello si potrebbe poi secondo me andare a vedere perchè due resistenza suonano in modo differente e così cercare di capire da cosa dipendono tutte le altre differenze che riscontriamo .
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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda ciofne » 22 feb 2010, 11:06

Diciamo che, con la consegna delle fasi, si ha un approccio + soft, perquanto sia già un'approccio piuttosto radicale. :D il mettere mano all'impianto elettrico.
E si riutilizzano gli apparecchi completi dei loro alimentatori.
Con la rigenerazione exnovo e andando ad alimentare/fornire direttamente ai secondari le tensioni appropriate,
c'è da sbullettare :D l'apparecchio e riprogettare ad OK per l'abbisogna.
Tra le 2 opzioni, mi intriga assai di + la seconda, ci vedo maggior margine di intervento, togliere di mezzo un circuito (alimentatore) progettato con chissà quali parametri, e sostituirlo con uno ad OK la vedo una premessa assai più efficace.

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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda baby rattle » 22 feb 2010, 14:45

ciofne ha scritto:Diciamo che, con la consegna delle fasi, si ha un approccio + soft, perquanto sia già un'approccio piuttosto radicale. :D il mettere mano all'impianto elettrico.
E si riutilizzano gli apparecchi completi dei loro alimentatori.
Con la rigenerazione exnovo e andando ad alimentare/fornire direttamente ai secondari le tensioni appropriate,
c'è da sbullettare :D l'apparecchio e riprogettare ad OK per l'abbisogna.
Tra le 2 opzioni, mi intriga assai di + la seconda, ci vedo maggior margine di intervento, togliere di mezzo un circuito (alimentatore) progettato con chissà quali parametri, e sostituirlo con uno ad OK la vedo una premessa assai più efficace.

Valter




Questo settore non ha mai conosciuto una ricerca ed una sperimentazione vera poichè come più volte rappresentato il sistema soffre di tali e tanti errori sistematici che non è stato possibile a nessuno prima di moss ricavare un alcunchè di carattere generale.

Le questioni acustico-meccaniche si possono considerare risolte, sono stati definiti i limiti teorici ed è solo un fatto di limite a cui spingersi nella realizzazione.

Rimangono le questioni elettro-elettroniche-magnetiche sempre tenendo presente i regimi termici LOCALI e DINAMICI.

L'alimentazione da rete richiede una sperimentazione molto vasta a partire dalla solita premessa: il sistema è non invariante ed occorre quindi andare a vedere cosa accade ai tempi di esistenza e quanto e perchè le alterazioni modificano la congruenza del segnale.

Le variazioni fisiche sono significative solo dal versante della conguenza ovvero della alterazione della SEQUENZA e non certo in termini di ampiezza.

Associato con l'alimentazione c'è tutto il capitolo dei collegamenti elettrici, che i collegamenti debbano avvenire per mezzo di spine, spinotti e quanto altro è veramente un ottimo punto di partenza per farsi del male.

L'alimentazione da rete è propedeutica al cercare di capire il differente comportamento delle singole parti e componenti; si è sperimentato variazioni fantascientifiche al variare di spezzoni di filo della lunghezza di qualche centimetro.

Manca ancora di capire perchè l'argento suona diverso dal rame, in peggio per quanto risulta; come può un intero mondo non chiedersi come possa accadere e produrre a prezzi , quelli si da fantascienza fantasiosa, apparecchiature figlie del caos e dell'errore?
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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda Alexander » 27 giu 2010, 22:35

C'è qualcosa da dire sulla sezione dei cavi di alimentazione? :oops:
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Re: alimentazione di rete

Messaggio da leggereda baby rattle » 28 giu 2010, 7:38

Alexander ha scritto:C'è qualcosa da dire sulla sezione dei cavi di alimentazione? :oops:



Nulla come fatto a se stante.

In elettrorecnica/elettronica i dimensionamenti dipendono dai parametri RLC, riscaldamento dei conduttori, effetto pelle, cadute di tensione lungo il percorso, nella riproduzione dei suoni musicali salvo casi estremi di instabilità degli ampli per effetto dei cavi i tre parametri contano poco o nulla nel determinare il suono, nulla nel senso di non decisivi dando luogo ad una casistica la più svariata in funzione di isolante, comportamento meccanico, mono/multifili, materiale alla fine il solito caos inestricabile con migliaia di realizzazioni diverse ognuna arbitraria e che danno luogo a comportamenti arbitrari dal versante della correttezza del lavoro da svolgere.

La sezione ha rilevanza sul fattore di smorzamento degli ampli che lavorano in tensione, determina poi l'induttanza in funzione della geometria della sezione ma si arriva a valori che influiscono sull'estremo superiore della banda utile; sfasamento e ritardo di gruppo non risulta essere stati indagati in condizione controllate come ogni e qualsivoglia questione inerente i cavi.

Hanno mostrato rilevanza assoluta le questioni dell'isolamento elettro magnetico, il comportamento meccanico, il tipo di dielettrico ed i collegamenti con le apparecchiature a monte ed a valle; alla fine il solito guazzabuglio inestricabile che alla luce della non invarianza rende praticamente non modellizzabile e non preconizzabile il comportamento di un cavo.

In tutto questo caos risulta esserci una eccezione ma questo non risolve questioni come il comportamento differente dei diversi materiali a cominciare dal materiale conduttore comportamenti di tutta evidenza all'ascolto ma per i quali la scienza fisica non riesce a dire nulla per la sua estraneità alle problematiche che ineriscono la sensazione che si forma in condizioni di non invarianza ed a causa di informazioni di relazione differenziale e di svolgimento temporale/sequenziale che per la fisica non sussistono.
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