da tran quoc » 5 set 2021, 9:33
Altra corrente di pensiero ritiene invece giusto cercare di riportare fra le pareti domestiche “esattamente” quanto percepito in un determinato spazio sonoro, a prescindere dagli eventuali “difetti” acustici caratterizzanti tale spazio. Devo dire che per brevissimo periodo, all’inizio delle mie esperienze in questo settore, anch’io avevo un’idea di questo tipo. Poi però mutata, col progredire dell’esperienza. Tale punto di vista, estremo, presenta infatti il fianco ad una fondamentale critica, legata all’oggettiva limitatezza dei mezzi di ripresa e di riproduzione dell’evento concerto. Non è infatti mai male sottolineare con forza che quando ciascuno di noi è presente ad un concerto, percepisce una serie di stimoli che vanno a colpire non solo il semplice senso dell’udito, ma anche la vista, l’olfatto, il tatto. Un concerto dal vivo rappresenta un’esperienza percettiva totalizzante, in cui il nostro corpo con tutti i propri sensi attenti è immerso nell’evento stesso; e se uno dei parametri, financo il più importante in questo caso, ovvero l’udito, è negativamente condizionato dalla posizione d’ascolto infelice o dall’acustica imperfetta della sala, ci penseranno gli altri sensi, con la fondamentale mediazione del nostro cervello, a compensare le lacune. Tale tipo di sensazione è oggi lontanissima dal poter essere riportata fra le quattro mura domestiche. A meno di non poter disporre di un sofisticato sistema audio video, multicanale e con il video in 3D proiettato su schermi di tipo IMAX… Ma ancora mancherebbero gli odori…
Comunque tant’è: tornando a volare “bassi”, sui parametri a noi più semplicemente familiari, spero di aver una volta di più chiarito il concetto più importante. Il suono, in via assoluta, non esiste; esiste solo in relazione ad un momento ed un luogo determinato e pure in quel momento ed in quel luogo due diverse persone potranno percepire un’idea di quell’evento necessariamente differente, pur di poco.
Tutto questo porta ad una risposta penso molto importante e per certi versi anche un po’ dolorosa oppure, a seconda dei punti di vista, emozionante. Come “deve” suonare il proprio impianto hi-fi può essere deciso solamente da noi stessi, dopo un lungo, faticoso, affascinante percorso di crescita personale, che prevede la instancabile frequentazione delle più differenti sale da concerto, l’ascolto dei più variegati gruppi strumentali e solisti. Solo a quel punto sapremo cosa cercare nell’oggetto da noi deputato alla riproduzione dei suoni; doverosamente consapevoli della limitatezza dei mezzi tecnici. Doverosamente consapevoli che quanto va benissimo a noi potrà non andare bene per un altro appassionato che ha svolto un percorso differente dal nostro o più frequentemente dispone di un apparato percettivo differente.
"Baby, Light My Fire!"
titina arret'a porta vene o vendo e si la porta