questo è lo SCHEMA...lo smeca...con onda anteriore e onda posteriore...
all'USCITA c'è la soluzione aifai sterio
cioè...QUALNUCO PENZA...
Ma In questo tred mi piacerebbe parlare più di massimi sistemi e/o attitudini particolari di un sistema caricato, piuttosto che scendere in dettaglio..
alexis
Senior Member
alexis
Selezionatori
1.891
20.681 messaggi
#8
Inviato 2 ore fa
Ps.Provati / avuti quasi tutti i ss a bassa potenza, incluso i vari hiraga, vanno benino ma non hanno certamente lo swing e la risoluzione di un set ben fatto. Ma In questo tred mi piacerebbe parlare più di massimi sistemi e/o attitudini particolari di un sistema caricato, piuttosto che scendere in dettaglio..
Quindi comincerei con le prime note di ascolto, una specie di macro-osservazioni sulle differenze tra RD e sistemi caricati. La prima caratteristica che sale all’orecchio, e bisogna imparare a gestirla correttamente è..
5) ascoltare il silenzio
ovvero re-imparare ad ascoltare a basso volume, quella che con i sistemi a RD spesso ricadono sotto la soglia di attenzione audiofilo , ed è un gran peccato. Inutile girarla così o pomi, nei classici sistemi a RD, anche nei migliori, sotto una certa soglia... vi è il nulla..
quando sul palco preparano gli accordi, mormorano tra di loro, spiluccano qualche corda, quando la melodia nasce dal silenzio, ed emerge solo lentamente dal rumore ambientale, quando il pubblico ancora rumoreggia in silenzio, e quando si prepara il substrato della musica che verrà...
ebbene solo un sistema caricato vi fa sentire ed ascoltare senza la minima compressione ciò che sta avvenendo...
ed è un peccato mortale privarsene.. perché apre nuovi mondi di comprensione dell’evento musicale. A maggior ragione nella classica, e nelle rappresentazioni dal vivo, con strumenti acustici.. e questo ci porta nel seguente capitolo, altrettanto interessante come fenomenologia:
6) dimenticare il potenziometro
una tipica lagnanza audiofila, “non posso vivere senza telecomando” viene a cadere dopo pochi giorni di convivenza con un sistema loaded.
Da dove nasce l’esigenza di manipolare continuamente il volume, se non dalla connaturata compressione dinamica, tipica di (quasi?) tutti i sistemi RD?
nasce dall’esigenza di ascoltare meglio le parti più silenziose del disco, salvo poi balzare in piedi e abbassare durante il climax.. per non sfasciare suppellettili o capacità di comprensione famigliare. Ci crederete che non tocco il volume da mesi?
non bevo, non fumo...non smanetto il pippo...
tutto ciò è figlio della naturale attitudine dei sistemi caricati ( e in sottordine delle connaturate inettitudini dei sistemi a RD) di seguire la naturale evoluzione dinamica dell’inviluppo musicale, sia del grande gruppo che del solista sulla chitarra classica, da quando sfiora le corde a quando percuote il corpo ligneo, con un crescendo secco istantaneo velocissimo.. rivelando la fibra del legno e il conseguente velocissimo decadimento.
oppure quando suonano i tabla o risuonano i grandi tamburi o la grancassa, che letteralmente “escono” dal piano di riproduzione e diventano vivi, ‘live’ a casa vostra, senza compressioni o fastidio alcuno, anche per gli istantanei tempi di salita e timbratissimo spegnimento...
e qui si entra nel prossimo capitolo.. ( se vorrete seguirmi... of course)
( ... continua)
BRILLANTE!!! Grazie @alexis. Hai sollevato, in modo chiaro e articolato, dei punti davvero significativi.
Visitano il forum: Nessuno e 41 ospiti