https://melius.club/topic/304963-olofon ... nt=6759057
i tempi cambiano i TIPI restano
mikefr
Ma come,bistrattate tanto il DSP,e poi elogiate le potenzialità del digitale su nuove frontiere di registrazione????Mah...
tran quoc ha scritto:Non è solo una questione di fasi.
Dietro c'è tutto uno studio di come l'udito umano percepisce la provenienza dei suoni.
CS
Io mi riferisco a questa frase riportata nell'articolo: ''Al contrario delle registrazioni olofoniche e binaurali, l’audio 8D non deve il proprio effetto a come viene registrato il suono, ma a come viene modificato dopo la registrazione.''
Quindi, se il compositore cerca quel tipo di risultato siamo d'accordo, se però si prende la registrazione di un concerto per violino e orchestra, e si creano movimenti che nella realtà non sono avvenuti, con strumenti che passano da un canale all'altro, la vedo male. Idem troverei poco sensato ricreare effetti in dischi pensati per non averli, indipendentemente che quanto ottenuto sia divertente, non sarebbero più quei dischi.
naim
alexis
@captainsensible esatto. Ma padroneggiavano questa tecnica già negli anni 60.. e forse meglio di oggi. Ho dei vecchi LP che fanno accapponare la pelle, cori completamente avvolgenti, come se sparissero i muri. Di sicuro alla Decca dell’era Wilkinson, alla Rca e alla Mercury questa tecnica era di casa..
alexis
@naim c‘è un bellissimo dvd della Ecm, ove intervistano il sound engineer di Ronin (spettacolare...) ( è una specie di lincetto, oltre il decimo posto) .. é musica composita e stratificate, in parte costruita sul palco e in parte durante il missaggio, fino ad arrivare al risultato voluto dal compositore. La musica contemporanea spesso nasce proprio così.. non vuole rimanere imbrigliata nello spazio bidimensionale del palco.
E il sistema olofonico é perfetto per questi scopi, anche se ritengo che la buona vecchia stereofonia abbia ancora molte farcela suo arco.
ARCO DI BLUMLEIN
luigi61
Ho ascoltato solo in cuffia e la cosa che mi ha impressionato e coinvolto maggiormente è il fatto che i suoni si allontanino dalla testa in un modo impressionante. E’ come se non si ascoltasse più in cuffia ed è proprio in questo caso che si possono apprezzare le potenzialità estreme di questa tecnica.
Se utilizzata in modo intelligente e non solo alla ricerca dell’effetto fine a se stesso, è davvero affascinante.
In questi giorni ho ripescato alcune incisioni Chesky che fanno usa di una tecnica binaurale in fase di registrazione per aumentare l’effetto spazialità e 3d. Tuttavia non credo che operino nel dominio digitale ed infatti il risultato, seppur piacevole, è molto lontano da questo 8d.
Qualcuno ha verificato se lo stesso effetto che ascoltiamo in cuffia si ripropone anche con il sistema stereo in ambiente?
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