AlbertoPN
Il 25/8/2019 Alle 13:50, sav70 ha scritto:
ma cavoscettico,significa colui che non crede nell apporto dei cavi o colui che è contro a spendere tanti soldi sui cavi?
@sav70 parlo per me, che ho una formazione ed un background tecnico, ma non che per questo non ha una mente aperta e pronta alle sperimentazioni. Diciamo pragmatico, scettico ma possibilista .
Nel mondo professionale (non musicale) ci sono situazioni dove i cablaggi e la trasmissione di segnale è fondamentale; il costo dei cablaggi è irrisorio rispetto alle apparecchiature utilizzate (e la ricerca e sviluppo in quel campo è totale e scientifica, la differenza fra far passare un dato un modo corretto o meno può anche significare salvare
delle vite umane).
Nel mondo professionale (musicale) i cavi costano una frazione dell’impianto e non si può dire che se influissero davvero sul risultato finale non userebbero altre soluzioni (è parte del lavoro e del risultato).
Nel mondo audiofilo, invece,
si sovvertono la fisica e la chimica (
la puttana de mammeta, AIUTA!) [/color] , e tutto si amplifica a livelli di “delirio”, con prese di posizione a volte così estreme che mi viene da pensare non siano lo specchio di qualche altra mancanza o disagio
GANZO che si manifesta così.
Un cavo non può suonare, ma dal punto di vista tecnico apporta
un cambio di impedenza al sistema, in base a come è costruito e con che
materiali (non sindachiamo sulla sezione che prendiamo per assunto essere sempre almeno la minima necessaria). Questo cambio potrebbe essere udibile (come detto, anche io l’ho percepito) ma se sia DAVVERO un miglioramento o meno,
è tutto da dimostrare. NEPPURE IL TESTADICAZZO PSICHIATRA PESAVENTO E' UTILE AL CASODiciamo che è una differenza. ma prima deve essere omologato dal pesavento della scoreggia e compovato dal gefrusti ( quello del FILE)
Il cavoscettico, o meglio, la persona che non reputa queste differenze
così importanti, solitamente si irrigidisce davanti a:
-
sensazionalismi CACCOSI inusitati sulle migliorie in ogni parte del messaggio sonoro e della riproduzione acustica (per il ciclo, ma come ho fatto a sentire prima ?? Ovviamente fino al prossimo cambio di cavo ...), espressi con frasi e concetti totalmente
astratti e vuoti (il fondo scuro, la separazione fra gli strumenti, la più netta convinzione dei musicisti, aria attorno allo stage ... e che poi ne ha più ne metta) che lasciano alquanto perplessi e che danno tanto l’idea di “niente” per giustificare in tutti i modi un concetto espresso in modo smodato, o la propria posizione.
MA LA MERDA DEL CACCOSO E DEL BEBBO L'ABBIAMO INGURGITATO
- costo del cavi in alcuni casi ( NON DICO SE PERUSINI, SPARO A BALESTRA E CAZZO)
totalmente non giustificati e giustificabili ma solo una evidente presa per i fondelli ( NON MI RIFERISCO AL RODAGGIO perusini e a PIPONElofregnore a SPALLETTA ). Che poi ognuno fa quello che vuole
coi suoi soldi, ma il costo alto non deve essere una “giustificazione” od un rafforzamento del concetto precedente.
Siccome poi si parla di fine tuning, una persona
assennata dovrebbe considerarlo dopo che ha raggiunto un ottimo livello di ottimizzazione e che per cercare quella frazione di punto percentuale di miglioramento, è disposto a provare altri sistemi come appunto i cavi,
le punte, i pesi sopra le elettroniche,
le basi anti risonanze etc etc. ( MANCA DEI CONCETTI MAJANDI)
Invece il cavoscettico, o meglio la persona che si rende conto che posizionamento trasduttori, tipo di stanza, trattamento acustico passivo ed attivo pesano per un buon 60/70% del risultato finale, rimane alquanto perplesso che si ribalti sotto sopra un impianto per 60cm di cavo di segnale ...