da sponsor » 28 ago 2009, 8:29
Il termine timing, o senso del tempo, o senso del ritmo, viene spesso usato nel recensorismo, ma non saprei dire cosa si intenda esattamente: potrebbe essere una cosa molto profonda (ma ne dubito) oppure una banalità nata dalla costante ricerca di vocaboli suggestivi.
Il "tempo" di cui spesso si parla qui è legato alla "sequenza", ovvero al susseguirsi-fluire temporalmente ordinato di qualcosa che potrei chiamare "micro-eventi" sonori che, secondo alcune teorie e secondo quanto sperimentato, porta con se la percezione di massima verosimiglianza e di significato rispetto all'evento sonoro originario.
Per fare un esempio di sequenza (magari ce ne sono di migliori): la lingua parlata è costituita da una sequenza ordinata di suoni (semplici lettere? no, direi sillabe) e la comprensione del linguaggio richiede che ogni suono sia riconosciuto come tale e che sia anche riconosciuta la sua posizione temporale nella sequenza. A volte basta non riconoscere una sola sillaba, oppure equivocarla, per perdere completamente il significato di tutto un discorso o addirittura cambiarne profondamente il senso anche rispetto a tutto quanto ascoltato fino a quel momento. Quindi in realtà il significato non è acquisito una volta per tutte, ma deve essere continuamente confermato nel tempo da ciò che segue. Questo è vero anche nella musica, che gestisce comunque un "alfabeto" sonoro e che sviluppa discorsi ben precisi (temi).
L'umorismo si basa in larga misura su questo: a volte basta davvero cambiare una sillaba per trasformare il tragico in comico e ribaltare un discorso, che sembrava fino a quel momento tragico, in una farsa.
Questi eventi, dal punto di vista semantico "catastrofici", non hanno spesso una realtà fisica autonoma, insomma non esistono e quindi non sono "misurabili". Sempre restando in ambito linguistico, la perdita di una sillaba può essere dovuta a tante motivazioni. Posso magari verificare con un analizzatore di spettro che fisicamente il suono di quella sillaba è stato emesso dal mio interlocutore nell'ordine sequenziale giusto, posso verificare che il suo spettro era molto buono, ma...
se c'era contemporaneamente un suono anche molto più debole che ha catturato la mia attenzione (attenzione differenziale), se mentre l'interlocutore parlava mi sono distratto, se non sono "culturalmente" in grado di recepire correttamente la pronuncia dell'interlocutore, se mentre l'interlocutore parlava mi sono rischiarato la gola...
se poi addirittura oltre al mio interlocutore ne ho altri cento, mille o diecimila che in leggerissimo fuori sincrono e a voce bassissima pure bisbigliano lo stesso discorso... o ce n'è uno che strilla uguale ma magari essendo disposto alle mie spalle...