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povero bon bon, io lo consiglio di farsi vedere da uno bravo, lo STRAGISTA lo stermina senza neppure metterlo in croce POVEROCRISTO
Re: Qualche esempio di consiglio sbagliato
Messaggio da F.Calabrese » sabato 13 gennaio 2018, 11:02
Altro fulgido esempio di <<non ci ho capito un piffero>>... da parte di un "grande progettista"...
Una domanda sul rendimento degli altoparlanti
Tanto per capirsi: prendiamo un altoparlante. Facciamo un buco in una parete in modo che emetta in due ambienti A e B adiacenti ma non in comunicazione tra loro. L'altoparlante emette, supponiamo 0.3 watt acustici nella stanza A e 0.3 Watt acustici nella stanza B.
In tutto emette 0.6 Watt acustici. Ora andiamo nella stanza B e chiudiamo l'altoparlante un una cassa chiusa (per semplicità consideriamo che la frequenza di risonanza e il Qt cambino di poco e che tale variazione sia trascurabile). Ora nella stanza B non si sente più nulla e l'altoparlante emette solo 0.3 Watt nella stanza A. La potenza acustica irradiata dall'altoparlante adesso è la metà di prima mentre la potenza elettrica che assorbe (con le ipotesi fatte) è la stessa quindi il suo rendimento si è dimezzato.
Questo ragionamento vale indipendentemente da quello che succede dentro alla cassa: quello che conta è che nella stanza non si sente più nulla. Se il volume della cassa è paragonabile alla VAS dell'altoparlante e si comporta come una molla, la frequenza di risonanza dell'altoparlante aumenta ed il suo rendimento alle basse frequenza diminuisce ulteriormente. Quindi nell'ambiente A troveremo al massimo 0.3 Watt acustici.
Nel calcolo del rendimento quello che conta è la potenza acustica che ritroviamo nei due ambienti e la potenza elettrica consumata per ottenerla.
Quindi chiudere una faccia di un altoparlante in una cassa chiusa provoca il dimezzamento del rendimento. L'altro dimezzamento dipende come detto dall'adattamento del carico. Il 50% del 50% è pari al 25% (0.5x0.5=0.25).
A questo punto si potrebbe dire: "il carico della cassa è capacitivo e non dissipa potenza" nel caso ideale questo è vero ma non produce nemmeno potenza acustica perché dalla cassa (chiusa) non esce alcun suono.
Ebbene... ecco qui sotto la prova che il ragionamento del nostro "progettista" è sbagliato.
Qui sotto potete vedere i risultati di due simulazioni contemporanee: in blu si vede il livello in dB ad un metro e (sotto) quello di efficienza quando ENTRAMBE l facce di un woofer (da 8"/20cm.) sono libere di irradiare in aria, in due ambienti diversi (*). In rosso si vede invece il livello (sopra) e l'efficienza (sotto) dello STESSO woofer, quando però il suo lato posteriore è chiuso da una cavità di ridotto volume, che agisce elasticamente spostando in alto la frequenza di risonanza. Ho provato quattro diversi volumi per dimostrare che l'efficienza sale fino ad un certo punto, e poi discende nuovamente. Notate che -per un breve intervallo di frequenze- il rendimento supera il limite del 25 per cento.
Un piccola annotazione...
Il "progettista" che ha sbagliato su un concetto così basilare è al servizio di una nota Azienda, che dunque propone oggetti assai verosimilmente progettati più con lo spirito e la competenza di un autocostruttore evoluto, che non da un vero progettista ABUSIVO DELINQUENZIALE DEMENTE COME ME. Caso assai triste, visto che si tratta di una delle maggiori del settore: OPERA DEI PUPI SBUFFANTI.
Saluti
F.C.
(*): Sia il valore di SPL che quello di efficienza sono la SOMMA di quanto irradiato nei due ambienti.
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