i cadetti di bonbogna

bollore, fuocore

Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 1 ago 2017, 18:50


Alessandro Cioni


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Messaggio Re: "L'Ordine del Tempo"

Ci sono diversi modi per definire l'entropia e il tuo, perdonami, non è il migliore, il più comprensibile.
L'entropia è lo stato di disordine di un sistema.


http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... 896#p10676


una volta gli bastava essere succubonzi del bebbomaduro con variante caccosa...


metto una foto che potrebbe andare bene per rappresentare il cioni
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 1 ago 2017, 18:52

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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 1 ago 2017, 18:59

mah...!

con l'entropia non può farcela...
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 6:50

Dato che la classica è esclusa e che dopo gli anni 80 la musica pop non è più esistita almeno per me, ritengo il vinile un supporto oramai morto. Gli ultimi vinili validi sono stati quelli della sheffield lab incisi direct to disc e la cui durata per facciata, era necessariamente breve. La diffusione del cd in quegli anni 80 ha decretato la loro fine.




spara cazzate atomiche bergat
c'è da allumare il bon bon
occorre aggiornare il cionesimo urbitante
l'elucubro lugubre rintocca
il pecoraio di frosinone bazzica
gefrusti fa il giufà a mezzoservizio

torna il sovraccarico da lavoro inutile....
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:01

scroodge ha scritto:

Tutto davvero molto interessante e come sempre, ottimamente esposto. Come sai amo far chiarezza sui termini e dobbiamo quindi distinguere:

- Illusione: è una percezione distorta e altamente soggettiva della realtà esterna. Il soggetto cioè percepisce lo stimolo ma lo interpreta (e lo "vive") in modo suo proprio. E' una interpretazione errata del sistema percettivo (cervello-mente, per capirci). questo porta ad esempio affermare di sentire un suono che invece non è presente nello stimolo sonoro di partenza.

- Allucinazione: condizione sempre e comunque patologica, è la percezione senza oggetto. Ovvero il soggetto afferma di udire un suono in assenza di stimolo sonoro. Ribadisco: nessuno suono nell'ambiente, ma il soggetto afferma che sente un suono (per farla semplice)

- Nell'uno e nell'altro caso il soggetto incorre (del tutto inconsapevolmente) in quello che si definisce come un errore di giudizio (sulla realtà esterna)

p.s.
forte sta roba dell'effetto Franssen, e poi non mi si venga a dire che il sistema percettivo umano non è ingannabile...



che illusione, che allucinazione, è quella di uno psichiatra, sia pure pesavento francesco, che nega la realtà altrui ed anzi pretende che la si dimostri a lui in doppio cieco con una memoria audio di 3 secondi?

se qualcuno penza che non si possa affermare che uno psichiatra sta male con la capoccia, esamini anche i casi del bollorino psichiatra e dell'inzani che di psichiatri ne ha visto tanti dal potercisi emulare esso stesso
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:07

- Allucinazione: condizione sempre e comunque patologica, è la percezione senza oggetto. Ovvero il soggetto afferma di udire un suono in assenza di stimolo sonoro. Ribadisco: nessuno suono nell'ambiente, ma il soggetto afferma che sente un suono (per farla semplice)
psichiatra pesavento



uno penza: se questo non è pazzo ora ci dice quale è lo stimolo sonoro....

è quello misurato dalla scienza fisica?

nessun suono in banda audio o compreso i supersuoni ultrabanda del lincetto?

poi uno si mette in allarme: lo sa pesavento psichiatra cosa è il suono?

la risposta è scritto indelebile nei suoi elucubri lugubri: no

la successiva domanda è prorompente: e allora decheccazzo parla?

le sue sono illusioni ed allucinazioni!
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:13

- Nell'uno e nell'altro caso il soggetto incorre (del tutto inconsapevolmente) in quello che si definisce come un errore di giudizio (sulla realtà esterna)



uno psichiatra, seppur pesavento francesco, distingue tra realtà esterna e realtà interna

ora...se non è un mitomane allampanato...ci dice cosa è la realtà esterna e cosa è la realtà interna...

volendo ci potrebbe anche parlare di una realtà sonora a 24 microfoni e della corrispondente realtà acustica vettoriale che la genera senza illusioni o allucinazioni...

è o non è esso un accademico dell'audio e socio lincetto?
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:19

- Illusione:
- Allucinazione:


( a soreta!)

concedergli il "volendo" è sbagliato

esso è OBBLIGATO a fornire spiegazioni a meno che il suo non sia un quacquaracquando

e allora ad ogni suo apparire si dovrebbe eccepire: scusi, perchè Lei va quacquaracquando?
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:30

tran quoc ha scritto:
- Illusione:
- Allucinazione:


( a soreta!)

concedergli il "volendo" è sbagliato

esso è OBBLIGATO a fornire spiegazioni a meno che il suo non sia un quacquaracquando

e allora ad ogni suo apparire si dovrebbe eccepire: scusi, perchè Lei va quacquaracquando?




tema: sono illusioni ed allucinazioni quelle generate miscugliando il perturbo acustico per mezzo di 24 microfoni posizionati a cazzo e mestiere e senza sapere cosa fa un microfono che riprende uno strumento musicale che suona?

la svolgimento è nel libero arbitro arbitrario del povero fesso


Per cominciare: il giorno in cui si sarà riusciti a costruire un microfono con la capacità e la struttura dell'orecchio umano, intanto si sarà fatto UN passo avanti, ma ancora saremo molto lontani dalla soluzione.

Infatti ancora non avremo realizzato il sistema neurologico di decodifica di ciò che meccanicamente viene catturato dall'orecchio: una cosuccia da niente, il cervello umano...Quando l'Ing.Russo, in altro 3D, dice che il microfono cattura tutto in modo stupidamente "democratico", mette tutti i vini nel fiasco, infila con precisione millimetrica il coltello nella piaga: il primo grande problema è proprio questo.

Una prima via è quindi la messa a punto di nuove tecniche di ripresa che per forza di cose devono prevedere più microfoni (stupidi) guidati da un'idea (intelligente) per superare la loro stupidità.

E' ciò che cerco di fare da 20 anni circa.

Comunque: qualche passuccio in avanti l'abbiamo fatto.

Innanzi tutto un primo step è relativo - manco a dirlo - all'interfaccia meccanico microfono-ambiente: bisogna cioè cercare di fare in modo che il suono dello strumento (= vibrazione composita di suoni fondamentali primari + armoniche dei medesimi sviluppate dalle riflessioni dell'ambiente in cui il suono si propaga) giunga al "pezzo di latta" con uno sviluppo, perdonate il gioco di parole, armonioso delle armoniche medesime, senza perdere per strada le fondamentali.

Ma soprattutto che, quando tutto ciò investe il "pezzo di latta", le vibrazioni incontrollate del medesimo non distruggano il delicato equilibrio.

E qui ci sono vari sistemi, non per evitarlo del tutto - attualmente cosa impossibile - ma per contenere i danni.I

ho elaborato i miei, di sistemi, ma, comprendetemi, non ho nessuna intenzione di spiattellarli, nel dettaglio ai quattro venti... Mi dispiace... Comunque: viva il borotalco (se poi lo sommiamo al piombo, il cocktail diventa interessante).

Per quanto riguarda la prima questione (propagazione dei suoni in ambiente : scelta dell'ambiente), alcuni dipingono come ideale una sala asimmetrica senza partei parallele di discreta cubatura e totalmente "disaccoppiata e messa ferma rispetto al... mondo!

Questi alcuni non sanno che ha descritto la Sala A del mio nuovo studio di Preganziol... E questa è una prima risposta.

Per quanto riguarda le tecniche di ripresa, torniamo al punto di prima: non ho molta voglia di divulgare troppo risultati raggiunti faticosamente, ma soprattutto ancora destinati a studio e approfondimento e inevitabile miglioramento.

Basti in questo caso dire che la similitudine "fotografica" dell'Ingegnere è abbastanza focalizzata sulla via, ma noi pensiamo di averla abbastanza affinata, giocando sulle caratteristiche polari delle capsule dei microfoni utilizzati.

A grande richiesta, diciamo quindi alcune cose precise:1 - uso più microfoni (da 4 a 8), ma finalizzati a catturare il campo sonoro globale e non il singolo strumento;2 - questi microfoni sono uguali a due a due, ma differenti fra coppie per caratteristiche intrinseche della risposta polare di ciscuna coppia, ciascuna cioè è in grado di sentire le medesime cose da un punto di vista spazio-temporale differente; Esempio: in una recente registrazione di un'arpa sola, effettuata nell'immacolata e purissima Sala A del mio studio di Preganziol, ho utilizzato 8 microfoni...3 - ciascun microfono viene correlato all'ambiente di ripresa con tecniche di interfaccia meccanica che siano in grado di minimizzare (non risolvere, come dicevo prima, perchè ancora impossibile) le distorsioni indotte dalle ultime vibrazioni anomale, quelle indotte dal microfono stesso (una via risolutiva sarà senz'altro lo studio e la realizzazione di nuovi materiali con cui costruire i microfoni stessi nella loro struttura portante, ma soprattutto nella parte vibrante, la membrana - e torniamo al discorso dell'orecchio...)

4 - nel momento in cui si è costretti ad usare i cosiddetti microfoni d'appoggio, o d'accento che dir si voglia, significa che l'errore globale ha superato il livello di guardia, la situazione di ripresa è compromessa da errori oltre soglia e quindi la sapienza del cuoco sta introducendo nuovi errori per compensare e ridurre quelli preesistenti per lo più legati all'imperfezione dell'ambiente di ripresa.

Di solito questo evento si avvera in condizioni ambientali (= sala di ripresa) non ottimali, ovvero nel 95% dei casi quando si riprende musica acustica dal vero... al di fuori del proprio habitat (= la sala che ciascuno di noi professionisti del suono dovrebbe aver realizzato per sè).(5 - a corollario del discorso sopra enunciato al punto precedente, mi duole dover porre una critica a certi colleghi che in nome di non so quale imprecisato integralismo, quando si trovano ad operare in sale "nemiche" non intervengono per modificare le imperfezioni evidenti.La storiella di riproporre l' "emozione dell'evento" mi suona tanto di incapacità di porre adeguati rimedi...

Ma quale emozione?


L'emozione dell'evento la puoi vivere solo se stai lì in quel momento, guardando le smorfie e annusando le puzze di chi ti sta davanti e intorno, nel rito collettivo dell'ascolto. A casa le smorfie e le puzze - bendette - non ci sono: resta solo la sensazione sgradevole di un suono sbagliato...).Ambiente di ripresa, ambiente di riproduzione... ma sapete quale penso possa essere l'unica soluzione finale possibile?

L'eliminazione di uno dei due...

Tipicamente: dell'ambiente atto alla riproduzione, nel caso in cui si voglia riprodurre un evento accaduto in uno spazio reale e, viceversa, l'eliminazione dell'ambiente di ripresa, nel caso si stia riproducendo musica generata in assenza di un ambiente vero.

Questo secondo caso si propone abbastanza regolarmente già oggi (= musica elettronica generata dal computer, per esempio). Per quanto riguarda il primo caso - ben più vicino alle nostre esigenze - la strada è ancora lunga, ma non lunghissima. E dovrà per forza di cose intrecciarsi con la ricerca medica... Già: avete visto il film "Strange Days", 1998, regia di Katherine Bigelow, protagonista Ralph Fiennes?Bhè, se sì, avete la risposta finale, secondo me, se no... andatelo a vedere e poi ne riparliamo.
cordialità

marco lincetto

marco lincetto Modificato da - bubuluna il 13/06/2006 17:30:04
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Re: i cadetti di bonbogna

Messaggio da leggereda tran quoc » 16 ago 2017, 7:32

perchè il pesavento francesco psichiatra non si dedica a ridurre le illusioni, le allucinazioni, del suo socio lincetto?

già che sta lì, una guardatina al bon bon è un obbligo professionale...
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