LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

bollore, fuocore

LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:41

merita una spazio a se stante

veda,

quando si va al compromesso tutti i compromessi sono buoni...

si torna al LUMINOSO ASSOLUTO della teoria lincetto circa l'assoluto del relativo
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:43

Re: cifù

Messaggioda tran quoc » 14 lug 2017, 15:59



http://forum.videohifi.com/discussion/3 ... a-fine-/p1



La parola fine...
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La recente iniziativa da me organizzata sotto il nome di "VELUT LUNA CLINIC 1.0" credo abbia messo definitivamente la parola fine all'eterna disputa volta alla ricerca di UN - UNO SOLO - riferimento per quanto riguarda il suono, prima registrato, poi riprodotto.

La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.

Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.

Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.

Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.

Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.

Cosa significa tutto ciò?

Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.

Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.

Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.

A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.

La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.

PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?

Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.

E cos'è la "percezione"?

E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).

Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.

INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.

Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.

Io sto a posto così: ora mi è definitivamente chiaro.

Marco Lincetto "Il Panda e la Cappella Sistina"http://i36.tinypic.com/209nexv.jpghttp://i34.tinypic.com/a085qw.jpg

Modificato da - marco lincetto il 07/02/2012 18:35:58



la parola fine pone di per se un limite assolutamente non valicabile, in predicazione della TEORIA DELLA RELATIVITA' ciò significa che ancora non si è cominciato
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:44

genti che per la prima volta si mette a mixare fa cose equivalenti alle sue lincettate

è una bella teoria, non c'è che dire, anche il nome è gajardo: LA TEORIA DELLA RELATIVITA' ASSOLUTA

indiscutibile assolutamente....marchiatamente...

non altrettanto sviluppano di queste teorie il calabrese, il majandi e il punzo filippo

non ti dico gli esteri!
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:44

tran quoc ha scritto:genti che per la prima volta si mette a mixare fa cose equivalenti alle sue lincettate

è una bella teoria, non c'è che dire, anche il nome è gajardo: LA TEORIA DELLA RELATIVITA' ASSOLUTA

indiscutibile assolutamente....marchiatamente...

non altrettanto sviluppano di queste teorie il calabrese, il majandi e il punzo filippo

non ti dico gli esteri!



ne ho conosciuto che volevano applicare LA TEORIA DELLA RELATIVITA' ai teoremi di carnot, al terzo principio della dinamica ( lo ha fatto il morsiani carlo)

alla perturbazione acustica vettoriale
alla scienza della misura di un CAMPO ACUSTICO

qualunque SCIENZA per costoro è relativa...non riporterò il MANIFESTO di sfondazione della scola ministeriale vergato dal sordo carlo carli
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:45

un dio o piu' di uno esiste davvero
e' come se metti al volante di una macchina del tipo accellera-cammina a un banbino di 5 anni senza dirgli neanche quale' il pedalo del freno e lo mandi al lippere con la lista della spesa ma senza soldi
e il banbino dopo un oretta torna a casa con la spesa...............e ti porta pure il resto e la macchina lavata e col pieno di benzina

cioe'...e' un miracolo che un mondo in mano a dei malati di mente non sia ancora esploso
e' un miracolo che quando piove le case non vengono giu'....che ciabbiamo la luce, lacua, il gas il telefono............e che funzionano ...........



se tu hai capito quello che hai scritto, ti posso dire che non sei l'ultimo dei fessi...

e non è questione di aifai...magara fosse questione di aifai...

uno per tutti: il problema del traffico e del romore esiste dal tempo dei romani, ben raccontato coi casi di impazzimento

il problema della PUZZA DI MMERDA costringeva a scappare dalle città...i miasmi che portavano peste e corna sono noti dall'alba dell'umanità

si è dato soluzione?

macchè!

il disagio sociale è un miracolo che non esploda, 5 milioni di poveri scannati nella sola itaglia....

de che parlamo?...dei fervorini del renzi renzo...

cioè...milioni di genti massacrati e defraudati, non avranno mai nulla che possa soddisfare la recchia...e sono lì che idolatrano i carnefici nel mentre I RELATIVISTI latrano....
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:45



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La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.

Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.

Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.

Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.

Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.

Cosa significa tutto ciò?

Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.

Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.

Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.

A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.

La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.

PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?

Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.

E cos'è la "percezione"?

E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).

Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.

INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.

Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.

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Modificato da - marco lincetto il 07/02/2012 18:35:58


la parola fine pone di per se un limite assolutamente non valicabile, in predicazione della TEORIA DELLA RELATIVITA' ciò significa che ancora non si è cominciato


cioè....

secondo te, io posso aver capito quello che ha elucubrato?

secondo me, tu puoi aver capito quello che lincetto ha elucubrato lugubre?

ho sfiorato di capire la questione della zappa sui piedi

ma ho capito male: la relatività riguarda solo gli ALTRI

lo stesso pesavento non si fa sottoporre a doppio cieco....chessò...per distinguere la botte piena dalla moglie ubriaca...
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:47

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La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.

Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.

Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.

Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.

Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.

Cosa significa tutto ciò?

Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.

Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.

Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.

A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.

La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.

PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?

Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.

E cos'è la "percezione"?

E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).

Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.

INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.

Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.

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Modificato da - marco lincetto il 07/02/2012 18:35:58



la parola fine pone di per se un limite assolutamente non valicabile, in predicazione della TEORIA DELLA RELATIVITA' ciò significa che ancora non si è cominciato


del semovente io ci faccio quello che voglio, in questo RELATIVO tu mi devi dire se mi hai venduto un furgoncino o una macchia da corsa

ESSENDO che non si vuole una classificazione merceologica ed una analisi di valore prestazionale

SECONDO SCIENZA...non secondo lincettate-zainate-chiappettate

è ASSOLUTO che trattasi di TRUFFA, DISINFORMAZIONE, TURBATIVA DI MERCATO, FALSO DI TUTTO...e QUANTO ALTRO

...ASSOLUTAMENTE!
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:48

Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.

Cosa significa tutto ciò?




significa che non ha nessun valore aggiunto il piazzare i microfoni a cazzo e miscugliare ad arbitrio e caso....

tant'è che non esiste un albo degli operatori con relativa scuola e diploma

ognuno si fa da se, chi più strilla più è gajardo....

tant'è che le registrazioni sono della più scombussolata e sconquassata attività di massacro di ogni bellezza del suono musicale e dell'evento

NON ESISTE AL MONDO un solo ambiente penzato per ri-prendere i suoni al fine della ri-produzione

esistono le chiese....quello ci mette il pianoforte e quello ci fa girare i monacelli col tamburo e con le lamiere scosse

risulta negli ultimi 100 anni?...cosa hanno fatto tutti gli scienziati della recchia-dischetto?

e dall'avvento del digitale?
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:48

LA SCIENZA

per la parte fisica che attiene allo stimolo che produce il suono

è di un RIGORE ASSOLUTO e di una difficolta' insormontabile...anche dal vivo e peggio dal morto

basta guardare gli esiti di cento anni di tentativi

e quello ci fionda la TEORIA DELLA RELATIVITA'

di questo passo a spuntare un bon bon, gefrusti, calabrese, majandi e co. il passo è breve

forse è già spuntato lo stesso PUNZO filippo...di sorrisi e canzoni TV...

e il kaporale bebbo se li fumiga tutti....il caccoso se li fumiga a scoregge...
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Re: LA TEORIA DELLA RELATIVITA'

Messaggio da leggereda tran quoc » 14 lug 2017, 15:50


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La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.

Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.

Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.

Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.

Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.

Cosa significa tutto ciò?

Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.

Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.

Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.

A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.

La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.

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Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.

E cos'è la "percezione"?

E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).

Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.

INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.

Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.

Io sto a posto così: ora mi è definitivamente chiaro.

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la parola fine pone di per se un limite assolutamente non valicabile, in predicazione della TEORIA DELLA RELATIVITA' ciò significa che ancora non si è cominciato


cioè....

secondo te io posso aver capito quello che ha elucubrato?

secondo me tu puoi aver capito quello che lincetto ha elucubrato lugubre?

ho sfiorato di capire la questione della zappa sui piedi

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lo stesso pesavento non si fa sottoporre a doppio cieco....chessò...per distinguere la borre piena dalla moglie ubriaca...


non si è mai saputo come ANDO' la sfida registratoria tenutosi col l'inetto mazzocco

tutto è relativo ma nel relativo potevano esserci stati delle LEGNATE sicchè fu meglio non far conoscere
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