I due teoremi, il primo in particolare, furono interpretati da Gödel come una conferma del platonismo, corrente filosofica che affermava l'esistenza di formule vere non dimostrabili,
TIPO QUELLE DI LOZZOPPO COL BRACCIO
e dunque l'irriducibilità della nozione di verità a quella di dimostrabilità GEFRUSTICA-MAJANDULANDOLA.
In accordo con questa filosofia, la sua convinzione era che la verità, essendo qualcosa di oggettivo (cioè di indipendente dalle costruzioni effettuate nelle dimostrazioni dei teoremi), non può essere posta a conclusione di alcuna sequenza dimostrativa, ma solo all'origine.